“C-Card prima payment institution italiana”
di Flavio, Padovan
-
2 Novembre 2010
Intervista a Fabio De Ferrari, AD di C-Card e DG di Cedacri
In Italia l’uso del “denaro di plastica”, pur in continua crescita, è ancora lontano dagli standard dei paesi europei. Quali ulteriori interventi dovrebbero attuare i principali attori (governo, banche, PA, aziende, ecc.) per favorire il passaggio dal contante alle carte di pagamento?
Lo Stato può svolgere un ruolo determinante attraverso l’introduzione di misure antiriciclaggio sempre più stringenti. Parallelamente sarebbero auspicabili interventi per aumentare la penetrazione di dispositivi POS in segmenti di mercato ancora poco sviluppati, ad esempio introducendo la possibilità di effettuare pagamenti elettronici negli uffici della PA centrale e locale e nelle società di servizi. Molte amministrazioni, infatti, non accettano ancora la moneta elettronica e questo rappresenta un forte freno alla sua diffusione, anche dal punto di vista culturale. Gli operatori possono, invece, incentivare l’utilizzo delle carte in vari modi: prevedendo condizioni economiche più vantaggiose, offrendo soluzioni più funzionali o rispondenti a nuove esigenze come ad esempio le c-less, e sviluppando campagne di comunicazione e marketing per fare emergere i vantaggi dei pagamenti elettronici rispetto al contante, tra cui senza dubbio la maggiore sicurezza.
Come è cambiato finora il mercato italiano delle carte e, più in generale, dei pagamenti elettronici dopo PSD e SEPA? Quali sono i principali cambiamenti attesi e quando inizieranno a modificare realmente la domanda e l'offerta?
Sicuramente c’è stato un rinnovamento delle carte e del parco ATM e POS, con la migrazione al chip che entro il 2010 dovrà essere completata. Le banche hanno anche sviluppato i prodotti domestici, facendoli evolvere verso standard paneuropei e arricchendoli di funzionalità. SEPA e PSD hanno poi contribuito a elevare il livello di attenzione e tutela dei clienti, e hanno creato le condizioni per una forte e utile competizione sul mercato dei pagamenti consentendo la nascita delle Payment Institutions.
Quale strategia ha attuato la sua azienda per competere nel nuovo scenario? Quali sono i servizi/prodotti/soluzioni di punta che proponete al mercato italiano?
Cedacri si è mossa per tempo creando una società, C-Card, che ha da poco ricevuto – prima in Italia – l’autorizzazione ad operare in qualità di istituto di pagamento non bancario. Un traguardo importante che le permette di completare l’offerta nella monetica: ai servizi di emissione di carte di credito si affiancherà l’attività di acquiring per esplorare in seguito i nuovi servizi di pagamento. Abbiamo già ottenuto la licenza Mastercard e a breve otterremo quella Visa. Per l’emissione delle carte abbiamo raggiunto un accordo con Total System, uno dei principali operatori del mercato che possiede una piattaforma estremamente innovativa, il che ci permetterà di emettere in tempi rapidissimi prodotti con funzionalità e caratteristiche molto vantaggiose per la clientela. Tra i principali target, annoveriamo sicuramente banche, società di telecomunicazione, utility e GDO.