Bancomat nel mirino
di Marco, Jaconis
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28 Ottobre 2010
OSSIF studia la strategia di difesa con banche e partner ICT. Pronte le contromisure tecnologiche.
Cresce l’attenzione della criminalità nei confronti degli ATM. Nel primo semestre 2010 sono
stati messi in atto 212 assalti, di cui 102 riusciti (48,1%), confermando l’Italia al primo posto in
Europa tra i paesi più esposti al fenomeno.
Una leadership continentale incontrastata: il 38% dei colpi agli ATM registrati nell’intera UE è stato
infatti realizzato entro i nostri confini nazionali.
Ma a preoccupare gli esperti non è tanto l’aspetto quantitativo (-19% negli ultimi due anni), quanto
l’evoluzione delle modalità di azione e l’attrattività in termini di rischio/aspettative di bottino di questo tipo di attacco.
OSSIF, il centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine che monitora da tempo il fenomeno,
ha riunito a Roma i responsabili di banche e aziende produttrici di ATM e di sistemi di sicurezza
per condividere gli ultimi dati raccolti sulle tecniche e sulle strategie più recenti dei rapinatori e favorire una collaborazione a tutto campo per bloccare al più presto una più che probabile escalation.
“Nonostante il trend decrescente degli attacchi agli ATM negli ultimi due anni, la crescita del bottino medio e l’evoluzione delle modalità di azione ci hanno indotto ad accendere tempestivamente un faro su questo fenomeno, una scelta che è in linea con la nostra politica volta a contrastare i criminali attraverso la prevenzione e la condivisione di esperienze utili” ha spiegato Marco Iaconis, Vice Presidente OSSIF.
Tra i dati più allarmanti emersi nel corso dell’incontro c’è senza dubbio l’uso crescente di gas o esplosivi, che nel nostro paese sono utilizzati nel 43% degli attacchi mentre la media Ue è del 10%.
Questa tecnica, soprattutto se utilizzata da non esperti, è potenzialmente molto pericolosa perché
può intaccare la stabilità degli edifici che ospitano le postazioni bancomat, mettendo anche a rischio
gli abitanti.
Poco sembra funzionare la deterrenza della pena prevista in caso di condanna (“furto aggravato
a cui si aggiunge, in caso di impiego di esplosivi, detenzione di congegni di guerra”, come ha precisato il Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli, presente all’incontro) soprattutto per le bande di criminali non italiane che,sempre secondo l’indagine OSSIF, si sono specializzate in questa tipologia di azioni.
Troppo forte è la tentazione di potersi impadronire di un bottino che, in media, supera i 50mila
euro, in forte crescita (+25,9% rispetto al primo semestre 2009) e nettamente superiore a quello
ottenibile con una rapina, circa 20mila euro, che presenta peraltro maggiori rischi e difficoltà.
È proprio su questo punto che si stanno concentrando gli sforzi dei produttori di ATM e infatti sono
già state rese disponibili soluzioni innovative che rendono inutilizzabile il contante in caso di attacco.
Inoltre, si stanno rafforzando anche gli ATM, inserendo specifiche contromisure per rendere inefficace l’utilizzo dei gas, minimizzando così i rischi e i danni per le persone e le strutture.