CBI, banche e PA: alleanza per digitalizzare l’Italia
di Flavio, Padovan
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27 Novembre 2014
Liliana Fratini Passi, DG del Consorzio CBI, anticipa a Bancaforte alcuni dei temi chiave del prossimo convegno CBI 2014 che si tiene a Roma l'1 e 2 dicembre. In primo piano le iniziative per l'attuazione dell'Agenda Digitale e i servizi multicanale integrati per PA, imprese e cittadini digitali
“L’Agenda Digitale è la riforma non solo della Pubblica Amministrazione ma del Paese nel suo complesso e occorre un cambio culturale e di mentalità, nonché lo sforzo di tutti i settori imprenditoriali, affinché essa si possa realizzare e faccia recuperare la capacità di essere competitivi nei confronti dei partner internazionali”. Non ha dubbi
Liliana Fratini Passi,
Direttore Generale del Consorzio CBI, sull'importanza di puntare con decisione e tempestività all'attuazione dei programmi contenuti nell'Agenda Digitale. Ma è tutta l'industria bancaria italiana ad esserne convinta e a lavorare per favorire l'azione del Governo su questi obiettivi, portando l'esperienza e il contributo di servizi a supporto della dematerializzazione e della digitalizzazione dei processi che sta promuovendo già da alcuni anni. Come si può accelerare l'attuazione dei progetti dell'Agenda Digitale? Come aiutare le amministrazioni pubbliche locali a rispettare l'obbligo, anticipato a marzo, della fatturazione elettronica? E come riuscire a diffondere l'e-invoice anche nel B2B? Quale ruolo possono svolgere strumenti di pagamento innovativi come il CBILL per la modernizzazione del Paese? L'occasione per un confronto su questi temi è la XII edizione del Convegno CBI che riunirà a Roma l'1 e 2 dicembre la community internazionale del corporate banking interbancario, della fattura elettronica e dei pagamenti digitali per imprese, PA e cittadini. Un evento annuale diventato ormai appuntamento tradizionale per fare il punto sulle iniziative in atto e su tutti i possibili sviluppi futuri in tema di digitalizzazione ed efficientamento del Sistema Paese (
vedi il programma completo).
Liliana Fratini Passi, Direttore Generale del Consorzio CBI
Abbiamo incontrato Liliana Fratini Passi a pochi giorni dall'evento per saperne di più sul
ruolo del Consorzio CBI e sui progetti, attuali e futuri, su cui è impegnato.
“Il Consorzio CBI – spiega il direttore generale - si propone come frontiera cooperativa che può dare valore a tutta l’industria bancaria senza invadere lo spazio competitivo dei singoli istituti finanziari. Oggi, grazie alla nostra infrastruttura che comprende oltre 950.000 clienti, per la maggior parte imprese, dei circa 600 istituti finanziari consorziati - e cioè il 95% del sistema bancario italiano, Poste e CartaLis – l’industria bancaria italiana sta consolidando il proprio ruolo di facilitatore nello scambio di flussi finanziari tra le imprese, i cittadini, gli istituti finanziari e la Pubblica Amministrazione, al fine di rendere più efficienti, dal punto di vista economico e organizzativo, le procedure di incasso, pagamento, riconciliazione e gestione documentale. In particolare i servizi a supporto della Pubblica Amministrazione, grazie al Nodo CBI, sono fondamentali per migliorare la gestione ed aumentare l’efficienza di tutte le organizzazioni pubbliche, con positive ricadute su quelle private”.
Quali sono i temi chiave su cui il Consorzio baserà le proprie strategie future?
“Oltre a sviluppare le aree che già presidiamo, stiamo valutando ulteriori filoni di analisi per far offrire al mercato business e retail servizi evoluti, basati sulla disponibilità di grandi quantità di dati che possono essere strutturati e razionalizzati. Ritengo a tale riguardo che i nuovi progetti legati ai Big data, ai mobile services e ai servizi di supporto alla diffusione del commercio elettronico in Italia, rappresentino delle milestone per il rilancio della competitività dell’industria finanziaria italiana nel contesto internazionale”.
A luglio avete lanciato ufficialmente il nuovo servizio di pagamento CBILL: qual è stata la risposta del mercato?
Molto confortante: il servizio è disponibile in 448 istituti (circa il 77% del totale), e al 26 ottobre erano state effettuate 138 mila operazioni, per un controvalore di oltre 18,5 milioni di euro, ciascuna del valore medio di circa oltre 135 euro. Numeri destinati a crescere considerando che a breve annunceremo l'adesione al servizio di altri fatturatori, sia privati sia amministrazioni pubbliche, che si aggiungeranno ai 4 già attivi. Ricordo, inoltre, che proprio sul Servizio CBILL si sta basando la sperimentazione, avviata nel mese di novembre 2014, che dà attuazione alla fase finale dell’accordo di Cooperazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), che riconosce il Consorzio come Intermediario tecnologico per le attività di sperimentazione delle procedure di incasso offerte dal Nodo dei Pagamenti (SPC). Complessivamente riteniamo che essere riusciti a mettere a disposizione dei cittadini un’ulteriore possibilità per il pagamento dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione rappresenti senza dubbio un elemento di valore strategico e di innovazione per l’intero ecosistema.
In tema di Agenda Digitale, quali vantaggi economici garantirebbe una PA più digitalizzata?
Si avrebbero innanzitutto risparmi, stimati tra i 25 e i 31 miliardi, derivanti da una riduzione della spesa e un aumento delle entrate. Secondo la School of Management del Politecnico di Milano digitalizzare la PA permetterebbe di fare economie per 25 miliardi, dei quali 20 miliardi di euro tramite la riduzione dei costi e 5 grazie alle maggiori entrate, garantite da e-procurement, fatturazione e pagamenti elettronici. Più alte le stime di Confindustria Digitale che ha valutato in 31 miliardi il risparmio complessivo della digitalizzazione