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24 Aprile 2024 / 02:10
Cosa postare e cosa no (per non pentirsi poi)

 
Fintech

Cosa postare e cosa no (per non pentirsi poi)

di Mattia, Schieppati - 24 Marzo 2015
La protezione dei dati personali inizia da un uso consapevole e intelligente dei social network. Il collettivo di educatori ed esperti di web Onlineclasses.org ha prodotto una guida infografica che evita a tutti noi un uso sbagliato dei post ...
Da anni imperversa la battaglia globale tra difensori dei diritti della privacy e l'industry del web. Sul piatto, ricchissimo, c'è l'acquisizione e la gestione per scopi commerciali di tendenze e abitudini degli utenti. Un piatto su cui i big players hanno costruito un impero. Ma ecco che a sorpresa spunta una soluzione - scherzosa ma non troppo - a questo infinito braccio di ferro.
Ha fatto il giro del web questa guida, in forma di infografica, realizzata dal collettivo di onlineclasses.org, un gruppo di educatori ed esperti di web. Noti perchè con un sito aperto producono contenuti, guide, corsi online su quelli che sono i "fondamentali" della rete: come funziona Google? Come proteggere la privacy online? Come iniziare una carriera nell'information technology? E via dicendo … (clicca qui per capire ad esempiocosa dicono della privacy su Facebook)
In questo caso, l'attenzione è stata concentrata su un tema che ciascuno di noi vive quotidianamente: la leggerezza con cui tutti, privati cittadini e spesso anche aziende, riversiamo sui social network (Facebook, Twitter, Instagram, Google+, ...) informazioni e dettagli che riguardano la nostra vita e il nostro business, senza fare i conti con due elementi importanti:
  • l'accesso che chiunque può avere a questi dati che sono sostanzialmente "aperti",
  • la loro permanenza all'infinito nella memoria della rete.
  • Ovvero, se un giorno in cui ci si sente particolarmente pigri si confessa ai propri amici di Facebook che lo scopo della propria vita è trovare il modo di non dover mai lavorare e trascorrere l'esistenza su una spiaggia messicana, ecco che questa liberatoria confessione, tra cinque anni, potrebbe pregiudicare un importante colloquio di lavoro.
    Non è un esempio fatto a caso. Dalla ricerca effettuata dagli esperti di questo sito prima di stendere la mappa, infatti, risulta per esempio che ormai:
  • il 79% degli uffici del personale predisposti alla valutazione dei curricula considera il comportamento e le informazioni sul candidato contenute online e sui social network prima di prendere una decisione in merito,
  • il 70% dei recruiters conferma che nel 70% dei casi un "no" all'assunzione è dipeso dal fatto di aver trovato online qualcosa di poco convincente sul comportamento del candidato.
  • Anziché insomma leggere in maniera spasmodica le migliaia di righe di disclaimer sulla privacy che ogni social network è tenuto a presentare all'utente, insomma, quel che dicono gli esperti di onlineclasses.orgè molto semplice: prima di compiere qualsiasi azione che lasci una traccia sulla rete, imparati a memoria questa mappa di processi e ripercorrila in maniera automatica prima. Perché, dopo, potrebbe essere troppo tardi e qualsiasi tuo gesto potrebbe essere "per sempre".
    Ecco l'infografica in questione, da cui abbiamo provato a trarne 5 semplici comandamenti per postare (senza pentirsi poi).
    1. Personalizza tutte le impostazioni dei tuoi account social (Facebook in particolare) cercando di essere restrittivo e selettivo . Meglio dare accesso ai tuoi contenuti solo a chi è davvero amico, non a utenti occasionali. Un alto numero di amici o di follower ti fa perdere il controllo della tua privacy.
    2. Non vantarti mai sui social di aver tenuto comportamenti sconvenienti o, peggio, illeciti. La «bravata» messa online attira molti like, ma qualcuno potrebbe poi chiedere spiegazioni al riguardo.
    3. Non postare mai testi o foto quando sei in un momento di particolare euforia o tristezza. Sono momenti in cui si ha una percezione deviata della realtà.
    4. Sembra banale ma ... non postare mai immagini che ti riguardano in situazioni sconvenienti. Le immagini sui social sono contenuti ad alta circolazione: non sai mai quando e come quella foto divertente di te in mutande rispunterà fuori.
    5. Attenzione: anche i like che metti a post di altri, i retweet e i commenti su pagine di tuoi amici vengono tracciati e memorizzati per sempre. La stessa cautela che metti nei tuoi post, mettila anche nei commenti che fai a post di altri .

    La Guida Infografica

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