Covered bond, segnali di risveglio dal mercato
di Francesco Di Marco
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3 Ottobre 2012
Dopo un 2011 difficile le banche italiane hanno emesso da gennaio ad agosto 2012 obbligazioni bancarie garantite per 43 miliardi, oltre il 40% in più rispetto all'anno precedente. Al Convegno 'Securitisation and Covered Bonds'...
Nei primi otto mesi del 2012 le banche italiane hanno emesso covered bond per 43 miliardi, oltre il 40% in più rispetto al controvalore complessivo (pari a 30 miliardi) delle emissioni nell’intero 2011. Un segnale che il mercato della finanza strutturata tiene e anzi manda segnali di ripresa a dispetto di spread che si sono progressivamente allontanati dalla media Ue, soprattutto a partire dalla seconda metà dello scorso anno. Va tuttavia sottolineato che la maggior parte delle emissioni del 2011 non sono state collocate sul mercato ma utilizzate come collateral per ottenere fondi dalla Bce e così soddisfare le crescenti esigenze di liquidità degli istituti italiani.
L’ultima edizione della “
Securitisation and Covered Bonds Conference 2012”, che si è tenuta a
Milano nei giorni 2 e 3 ottobre, ha offerto l’occasione per fare il punto - assieme a numerosi esponenti del settore - sul mercato delle obbligazioni bancarie garantite e delle cartolarizzazioni. La Conference, giunta alla sua quinta edizione, è stata organizzata dall’ABI e dall’AFME (Association for financial markets in Europe). Nella due-giorni di convegno si è dibattuto sugli ultimi sviluppi della
finanza strutturata nello scenario della perdurante crisi finanziaria internazionale e sono state al contempo analizzate le
recenti evoluzioni normative e regolamentari in ambito europeo.
Un ulteriore momento di approfondimento si è incentrato sulle diverse iniziative avviate a livello continentale in tema di trasparenza. In chiusura di convegno si è infine ragionato, assieme ad alcuni grandi investitori internazionali, sulle prospettive future del comparto.
Affrontando nello specifico la situazione italiana, va rilevato che dal contesto domestico non giungono segnali di piena distensione: la chiusura del mercato wholesale internazionale comporta tuttora per le nostre banche difficoltà sul lato della raccolta a medio e lungo termine. Nonostante il decisivo supporto offerto dalla Bce con i due piani di rifinanziamento (Ltro) dello scorso dicembre e di febbraio 2012 il problema sussiste, non solo in ragione dell’eccezionalità dell’intervento Bce ma soprattutto perché la liquidità messa a disposizione da Francoforte è di breve termine e non può dunque essere utilizzata dalle banche per finanziare iniziative imprenditoriali con un orizzonte temporale ampio oppure per le operazioni immobiliari delle famiglie.
Strumenti di raccolta fondamentali
“Un problema di tipo finanziario che tuttavia rischia di assumere caratteristiche di tipo economico”, ha osservato in apertura di convegno Gianfranco Torriero, responsabile della direzione Strategie e mercati finanziari dell’ABI. “A maggior ragione - ha proseguito - se consideriamo che normalmente una ripresa del mercato dei mutui residenziali è in grado di fare da traino per l’economia in generale, almeno nel breve periodo”. Anche alla luce di quanto appena detto, covered bond e cartolarizzazioni rimangono strumenti fondamentali per la banca, in quanto consentono di diversificare le possibilità di raccolta in relazione alle diverse esigenze.
Due importanti progetti
Il rilancio di questi mercati passa tuttavia dal recupero della fiducia degli investitori internazionali attraverso il rafforzamento delle iniziative già avviate in tema di trasparenza. Attualmente si guarda con interesse al progetto “Prime Collateralised Securities”, tra i cui soggetti fondatori figura un grande gruppo italiano, che punta a rilanciare lo strumento della cartolarizzazione attraverso la creazione di uno strumento dotato di una serie di caratteristiche standard che facilitino l’analisi di qualità da parte degli investitori. Sul fronte covered bond, invece, ABI e i gruppi bancari emittenti continuano a dare sostegno al progetto “Covered Bond Label” avviato dall’European Covered Bond Council (Ecbc), convinti che sia un passo importante verso una piena armonizzazione a livello continentale di questo strumento.
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