Debiti Pmi, sospese rate per 9,7 miliardi
di Gianluca, Smiriglia
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5 Settembre 2014
Tra ottobre 2013 e giugno 2014 accolte 27.151 domande con una conseguente liquidità a disposizione delle imprese pari a 1,2 miliardi
Sono 27.151 le Pmi italiane che hanno sospeso le rate dei propri finanziamenti, tra ottobre 2013 e giugno 2014, attraverso l’Accordo per il credito 2013. Le operazioni effettuate hanno un controvalore complessivo di debito residuo pari a 9,7 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese stesse di 1,2 miliardi.
Lo rende noto l’ABI a seguito dell’ultimo monitoraggio disponibile, ricordando che “il quadro economico generale e le condizioni del nostro tessuto produttivo necessitano di una fase di continuità delle iniziative straordinarie a sostegno delle Pmi per agevolare l’avvio della ripresa”.
L’analisi relativa alla distribuzione delle domande accolte per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che:
il 27,2% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”;il 18,6% a imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”;
il 16,1% riguarda il settore “industria”;
il 7,4% è relativo al settore “artigianato”;
il 5,6% è riferito ad imprese del settore “agricoltura”;
il restante 25,1% agli “altri servizi”.
L’Accordo, recentemente prorogato al 31 dicembre 2014, è stato realizzato da ABI e Alleanza Cooperative Italiane (che riunisce Agci, Confcooperative, Legacoop), Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), per operazioni di sospensione e allungamento dei finanziamenti, ed operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività.
I contenuti principali sono:
la sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate dei mutui, anche se agevolati o perfezionati tramite il rilascio di cambiali;
la sospensione per 12 ovvero per 6 mesi della quota capitale dei canoni di operazioni di leasing, rispettivamente immobiliare o mobiliare;
l’allungamento della durata dei mutui per un massimo del 100% della durata residua del piano di ammortamento e comunque non oltre 3 anni per i mutui chirografari e a 4 anni per quelli ipotecari;
l’allungamento fino a 270 giorni delle scadenze delle anticipazioni bancarie su crediti per i quali si siano registrati insoluti di pagamento;
l’allungamento per un massimo di 120 giorni delle scadenze del credito agrario di conduzione.