e-commerce: l’assalto di Facebook & C.
di Flavio Padovan
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27 Febbraio 2012
Nel 2011 gli acquisti sul web sono cresciuti in Italia del 20% attirando nuovi competitor: i social network
I social media stanno determinando un cambiamento nel linguaggio, nei codici di comunicazione, nelle relazioni personali, nelle aspettative di interazione. Incideranno anche sui sistemi di pagamento? Quale ruolo potranno avere in questo settore? Dopo PayPal, che si è ritagliata una consistente quota del mercato online anche in Italia, a lanciare la sfida è Facebook, che dallo scorso luglio ha iniziato a “battere” moneta virtuale, i Credits.
L’obiettivo iniziale dichiarato è offrire un sistema efficiente e trasparente per i micropagamenti destinati al social gaming (Farmville, Cityville, ecc.), ma si fermerà solo a questo? Tutto fa pensare che Zuckerberg abbia nel mirino ben altro, e cioè una fetta consistente del crescente settore dell’e-commerce Usa e mondiale. È prevedibile infatti che non mancheranno integrazioni con siti diversi da Facebook, e ci sono notizie di accordi in fase avanzata in tal senso.
Inoltre il social network marketing è in continuo fermento e si possono immaginare in futuro sempre maggiori integrazioni tra mondo reale e virtuale: ad esempio la possibilità di guadagnare Credits visitando un negozio reale o un portale Internet.
Una strategia che sembra ben chiara anche a Google che ha deciso di far confluire il suo servizio per i pagamenti online Checkout nel nuovo Google Wallet, un portafoglio virtuale per effettuare acquisti sia online, sia in negozio tramite telefonini e smartphone che supportano la tecnologia contactless Nfc, Near Field Communication.
L’evoluzione dei pagamenti al tempo dei social network è stato non solo il tema scelto per la tavola rotonda conclusiva di
CARTE 2011, il più importante evento italiano dedicato alle carte e ai pagamenti innovativi, ma anche oggetto di uno dei sondaggi a cui hanno potuto partecipare in diretta i partecipanti presenti all’evento dell’ABI tramite sms ed email. L’opinione della platea, composta da rappresentanti del mondo bancario, aziende fornitrici ed esperti nazionali ed internazionali, è stata particolarmente significativa per capire l’evoluzione del mercato. Il 51% è infatti convinto che i social network lanceranno nuovi strumenti per gli acquisti online e il 13% che queste realtà rappresentino il futuro dei sistemi di pagamento. Inoltre, come è emerso nel corso del dibattito, c’è ancora da lavorare per migliorare al tempo stesso user experience e sicurezza delle transazioni online. A questo proposito Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, ha invitato il mondo bancario a sviluppare soluzioni che facilitino i pagamenti tramite internet banking. In Olanda, ha continuato Liscia, il 55% degli acquisti online è regolato tramite l’addebito in conto e questa possibilità ha dato un forte impulso allo shopping su internet.
Il boom italiano
Liscia ha presentato alcuni dati relativi al 2011 che descrivono un’ulteriore forte crescita del settore B2C nel nostro Paese, che nel 2011 ha segnato un +20% rispetto all’anno precedente, dopo il +17% registrato già nel 2010. Dell’universo italiano di cybernauti – che conta ormai 25,6 milioni di individui tra i 18 e i 64 anni – almeno 13 milioni (58% del nostro universo internet) ha effettuato almeno un acquisto on line, mentre 8,9 milioni (35%) sono diventati consolidati e-shoppers. Nel contesto europeo l’Italia è ancora nelle posizioni di coda, lontana dalla media europea – dati 2010 – del 60% di acquirenti online e dalla punta del 79% segnata in Gran Bretagna. Percentuali che
scontano sia un basso numero di utenti Internet, sia poche imprese con offerte online (ancora l’anno scorso l’Italia era penultima in Europa, e precedeva la sola Bulgaria).
Il social shopping fa da traino
Fino all’anno scorso sul mercato prevaleva l’offerta di servizi e turismo. Nel 2011 ha avuto inizi una profonda trasformazione del mercato stesso dovuta al boom dei siti che vendono coupon (come Groupon) e all’ingresso di nuovi player. La crescita premia tutti i comparti merceologici, ma il dato più significativo lo fa registrare l’abbigliamento (+38%).
Editoria, musica e audiovisivi crescono a ritmi simili con un incremento del 35% annuo, riconducibile sia all’ingresso di Amazon sia alla crescita dei principali merchant già operanti nel settore (Bol, IBS.it, laFeltrinelli). Informatica ed elettronica di consumo fanno registrare un tasso di crescita del 22%, doppio rispetto al 2010, frutto anche in questo caso dell’effetto Amazon e degli ottimi risultati dei grandi retailer attivi nel settore (Darty, ePrice, Euronics, Marco Polo Shop, Media World, Monclick, Mr.Price). Il Grocery, con un tasso di crescita del 17%, viene trainato anche nel 2011 dai buoni risultati di Esselunga. I servizi quest’anno sono spinti dalle vendite di coupon e dalle assicurazioni (+22%) grazie alle ottime performance dei leader di mercato (Directline, Genertel, Genialloyd, Linear).
Il turismo cresce del 13%, frutto dei risultati particolarmente positivi di alcune realtà del settore (Alitalia, Lufthansa, Trenitalia, Venere, Voyage Privé) e di prestazioni meno brillanti di altri (come alcuni operatori della biglietteria aerea e navale). Le ricariche telefoniche rimangono stabili, mentre il Ticketing (biglietteria per eventi) cresce di pochi punti percentuali.
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