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25 Aprile 2024 / 05:05
e-INVOICE & PMI:
"SOLO VANTAGGI"
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e-INVOICE & PMI: “SOLO VANTAGGI”

di Flavio, Padovan - 15 Febbraio 2011
Alla Renner Italia, piccola multinazionale delle vernici per legno con sede a Bologna, da gennaio le fatture sono elettroniche.“Una scelta strategica dai molti benefici” assicura il Direttore Commerciale Roberto Nanni.
Circa 25 mila euro di risparmio all’anno e un migliore utilizzo del personale dell’area amministrativa . Sono solo i primi due vantaggi ottenuti da una PMI, la Renner Italia, che dal primo gennaio ha ufficialmente adottato il processo di fatturazione elettronica con l’obiettivo, nel medio periodo, di ottimizzare la gestione del ciclo passivo e del working capital. Siamo andati a parlare con Roberto Nanni, direttore commerciale di Renner Italia, per capire le motivazioni alla base di questa scelta e le difficoltà incontrate nell’adozione del nuovo sistema.
Che cosa vi ha spinto ad avviare il processo di fatturazione elettronica?
Sicuramente i benefici, sia quelli immediati legati al taglio dei costi, sia quelli di più ampio respiro, legati alla gestione del ciclo passivo e del working capital. Concretamente il progetto nasce su impulso di UniCredit che a metà del 2009 ci ha consigliato il cambiamento. All’epoca abbiamo lasciato cadere la proposta perché eravamo focalizzati su altri obiettivi: stavamo attraversando una fase di intenso sviluppo che ci ha fatto raggiungere in pochi anni il break-even economico e finanziario. Ma la banca ha avuto il merito di insistere e, a metà 2010, abbiamo avviato il progetto.
Che cosa vi ha convinto?
Credo sia un’evoluzione naturale, quasi un passaggio obbligato per un’azienda come la nostra in rapida crescita e molto internazionalizzata, sia dal lato clienti sia da quello fornitori. Ad esempio, in Germania, il mercato più importante per gli approvvigionamenti in ambito chimico, abbiamo constatato che le aziende sono molto avanti nei processi di dematerializzazione; infatti, proprio un nostro partner ci ha chiesto di aderire ai processi di ciclo passivo. Il progetto di fatturazione elettronica fortemente voluto dal direttore amministrativo oltre che dal responsabile IT, e supportato efficacemente da Microarea, il fornitore del nostro gestionale, è stato, quindi, concluso in poco più di due mesi senza problemi. L’unico “inconveniente” è che abbiamo dovuto adeguare il formato delle fatture in base agli standard per l’invio. Da questo si comprende come sia andato tutto molto bene.
Tornando ai vantaggi, qual è quello più significativo?
E’ difficile fare una classifica. Il ritorno più immediato riguarda il taglio dei costi: con il nuovo sistema risparmiamo circa 25 mila euro l’anno, al netto delle spese e abbiamo alleggerito il lavoro del personale amministrativo, che possiamo così impiegare per mansioni a maggiore valore aggiunto, legate al core business dell’azienda. Da questo punto di vista, finora abbiamo già guadagnato quotidianamente circa mezza giornata lavorativa di una risorsa, non poco per un’azienda come la nostra che gestisce 15mila fatture l’anno. Ma l’e-invoicing è un primo passo per arrivare a qualcosa di molto più importante: la gestione del ciclo passivo e del capitale circolante. Stiamo avviando i primi test con i nostri clienti-agenti depositari e, nel prossimo trimestre, proveremo il sistema anche con i fornitori. Ovviamente, il punto di arrivo ideale sarebbe la gestione efficiente del working capital: se tramite la banca si riuscisse ad eliminare lo sfasamento tra i pagamenti delle fatture attive e quelle passive, il vantaggio sarebbe enorme, e ci consentirebbe di crescere più velocemente.
Consiglierebbe ad altre PMI la fatturazione elettronica?
Siamo un’azienda dinamica e trasparente. Dal nostro punto di vista ci sono solo benefici e, dunque, non posso che incoraggiare altre aziende a intraprendere questa strada.

Profilo della società

Renner Italia Spa è una multinazionale specializzata nella produzione di vernici per legno con sede a Minerbio (Bologna). Fondata nel 2004, in pochi anni è passata da 2,7 a 54 milioni di euro di faatturato, di cui circa la metà derivante dall’export. Impiega 173 addetti e dispone di due stabilimenti con un potenziale produttivo di 30mila tonnellate di vernici.
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