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28 Marzo 2024 / 09:48
Frodi, 50 tentativi di furto d'identità ogni giorno

 
Sicurezza

Frodi, ogni giorno 50 tentativi di furto d'identità

- 27 Maggio 2013
Maria Luisa Cardini anticipa a Bancaforte alcuni dati dell’Osservatorio CRIF sulle Frodi Creditizie che verranno presentati a Banche e Sicurezza 2013. Dal 1° gennaio 2014 in vigore le disposizioni per l’adeguata verifica della clientela per contrastare riciclaggio e finanziamento del terrorismo
Non conosce crisi il furto d’identità. Le ultime analisi realizzate da CRIF evidenziano, infatti, che il fenomeno continua a crescere anche in Italia. “Ogni giorno, sulla base dei dati elaborati sull’utilizzo delle nostre soluzioni - spiega Maria Luisa Cardini , Responsabile del centro di competenza Fraud Prevention & Compliance Solutions di CRIF - si verificano oltre 50 tentativi di utilizzo di un documento altrui da parte di frodatori”. Una tipologia di frode subdola perché non è intercettabile né con verifiche sull’emissione del documento – il quale risulta regolarmente emesso – né con la verifica della denuncia, che in questi casi non avviene perché il titolare del documento ne è ancora in possesso. Secondo Cardini, “questo schema di frode può essere efficacemente sventato solamente avendo accesso a una banca dati con copertura ampia e aggiornamento in tempo reale, come dimostrano i nostri risultati concreti”.
Il furto di identità e l’utilizzo di dati personali altrui possono essere mirati a perpetrare frodi creditizie, sempre più insidiose nel nostro Paese, come ad esempio effettuare operazioni bancarie e finanziarie senza lasciare una traccia riferita al proprio nome o codice fiscale o aprire conti correnti non collegabili con l’effettiva identità del soggetto. In questi ultimi casi, il fenomeno colpisce in primo luogo le vittime del furto di identità, che spesso vengono coinvolte in segnalazioni antiriciclaggio, ma – sottolinea Cardini - “anche gli istituti, passibili di provvedimenti sanzionatori da parte della Banca d’Italia, e sensibili anche al danno reputazionale”.
Con l’emissione del provvedimento di Banca d’Italia dell’11 aprile 2013, i fraud manager hanno un alleato in più contro le frodi, ovvero i propri colleghi della funzione antiriciclaggio. Dal 1° gennaio 2014 diventeranno infatti obbligatorie nuove e più stringenti disposizioni per l’adeguata verifica della clientela, sia persone fisiche sia persone giuridiche (Titolare Effettivo) a cui le banche e gli intermediari finanziari devono rispondere in tema di prevenzione del fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
A Banche e Sicurezza 2013 (Roma, 5 e 6 giugno) in primo piano le strategie di protezione tra cybercrime e sicurezza fisica nelle banche e nei settori più a rischio
La prevenzione delle frodi e la compliance antiriciclaggio saranno al centro dello speech “Know Your Customer: conosci il tuo cliente, conosci il tuo frodatore”, che Cardini terrà al prossimo evento ABI “ Banche e Sicurezza 2013 ”. In occasione del convegno, Cardini presenterà anche in anteprima le nuove evidenze dell’Osservatorio CRIF sulle Frodi Creditizie, punto di riferimento in Italia per la conoscenza dell’evoluzione e delle dinamiche del fenomeno frodi.
“In particolare, sulla base del recente provvedimento attuativo di Banca d’Italia per le novità antiriciclaggio inerenti al D.lgs 231/07, dal 1° gennaio 2014 gli istituti non potranno limitarsi a raccogliere i dati del cliente, ma dovranno in maniera inequivocabile confrontarli con quelli desumibili da una fonte affidabile e indipendente, e fare più approfondite verifiche per l’identificazione del Titolare Effettivo, la cui identità e rapporti con l’impresa dovranno essere sottoposti a controllo costante. Se in precedenza la normativa vigente si limitava a prescrivere l’identificazione del cliente nel momento in cui si accendeva il rapporto, ora occorre essere certi del profilo antiriciclaggio della clientela, definito con strumenti oggettivi e con l’ausilio di informazioni esterne, oltre che monitorarlo per tutta la durata della relazione finanziaria”.
Dal Legislatore arriva dunque un’indicazione forte affinché tutti i soggetti coinvolti dalla normativa investano in informazioni e processi che consentano di qualificare la clientela e il tipo di operazioni che questa pone in essere. I criteri di valutazione devono tenere conto non solo dell’operatività del cliente - e quindi informazioni già disponibili internamente, sui sistemi dell’istituto - ma anche di informazioni provenienti dal mondo esterno in merito alle caratteristiche del cliente, come ad esempio l’appartenenza a gruppi giuridici complessi o particolarmente opachi, e sulla situazione economica e finanziaria che, se particolarmente critica, può esporre a un maggiore rischio di infiltrazione criminale.
CRIF, attraverso il suo centro di competenza Fraud Prevention & Compliance Solutions, opera da tempo in supporto agli istituti bancari nel contrasto al fenomeno delle frodi e del riciclaggio, tramite un team dedicato di esperti che collabora costantemente con i principali player di mercato, le associazioni di settore, gli organismi istituzionali e le forze dell’ordine. “Oggi oltre 150 istituti di credito in Italia utilizzano ogni giorno le nostre soluzioni antifrode e antiriciclaggio. Il nostro impegno – conclude Cardini - è quello di contrastare i fenomeni fraudolenti, fornire soluzioni in compliance con la normativa, rispettando le esigenze operative delle banche e, non ultimo, offrire corsi specialistici antifrode e antiriciclaggio tramite la business school CRIF Academy , certificata UNI EN-ISO 9011 - 2008 Settore EA 37 per i processi formativi”.
Antiriciclaggio, corso a Bologna
CRIF Academy propone, il 26 giugno a Bologna presso la sede CRIF, un corso per chiarire e approfondire, con la partecipazione di membri A.I.R.A. (Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio), i nuovi obblighi di adeguata verifica e gli adempimenti per l’individuazione e il monitoraggio del Titolare Effettivo alla luce del nuovo approccio basato sul rischio, la profilatura della clientela in ottica antiriciclaggio e nel rispetto della normativa privacy vigente.
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