In italiano anche sul web
di Ildegarda Ferraro
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2 Luglio 2015
Tre domande a Guido Gentili, giornalista e scrittore, sull’uso della nostra lingua. Non solo in inglese, sul web si può scrivere efficacemente anche in italiano. La nostra è una lingua molto adatta a raccontare e va tutelata in ogni sede ...
Il punto sull’italiano con Guido Gentili, giornalista, scrittore, editorialista del Sole 24 Ore, una lunga esperienza nella carta stampata dove tra l’altro è stato direttore del Sole 24 Ore e prima capo della redazione romana del Corriere della sera e direttore de Il Mondo.
L'italiano sul web
Non si è mai scritto tanto come ora. Come si scrive in italiano sui siti che fanno informazione o anche su Facebook oppure su Twitter?
L'Italiano in questi contesti è spesso relativo. Io scrivo su Twitter in italiano e qualche volta in inglese. Credo che anche su Twitter si possa cercare una mediazione tra la forza del messaggio e la precisione della lingua. Si può comunque cercare di essere efficaci con la nostra lingua. Ci sono tweet in italiano che funzionano benissimo, vengono ritweettati, anche da utenti esteri, riescono a tenere il passo.
L’italiano va sostenuto
Tutelare una lingua significa presidiare un aspetto importante della propria identità. Che cosa si può concretamente fare?
Innanzitutto dobbiamo spingere perché l’italiano venga ben insegnato nelle scuole. È un esercizio fondamentale. L’italiano è una lingua molto adatta a raccontare. Dobbiamo difenderla in tutte le sedi, in Europa, nelle istituzioni internazionali. Non è una battaglia di retroguardia. Credo che sia importante conoscere bene le altre lingue, cominciando dall’inglese. Ma credo anche che quella di tutelare nelle sedi ufficiali l’italiano sia una battaglia su cui tener duro. Perché va bene il francese, l’inglese, il tedesco, ma va bene anche l’Italiano.
Mediare tra divulgazione e precisione
In un quotidiano è spesso difficile garantire la precisione per assecondare la divulgazione.
Credo che l’impegno ci debba sempre essere. È certamente un compito complicato nella vita dei giornali, che si trovano spesso a dover fare in fretta, con poco tempo per il linguaggio e il lessico. È un esercizio che andrebbe incentivato, aumentato. Una mediazione va comunque sempre cercata.