In Metro si "timbra" il telefonino
di Mattia Schieppati
-
19 Novembre 2014
I mezzi pubblici milanesi oltre l'e-ticket. Nella metropoli lombarda al via la sperimentazione con Sim NFC. E crescono in tutta Italia i servizi di biglietteria via mobile: a Roma, a Firenze, a Palermo, a Bergamo, a Bari ...
Obiettivo: arrivare pronti quando tutto il mondo accenderà i riflettori sulla città, il 1 maggio 2015, con l'avvio di Expo. Ma intanto la sperimentazione appena avviata rappresenta già un importante passo verso la smaterializzazione dei sistemi di biglietteria legati ai trasporti pubblici urbani. Da lunedì 10 novembre, infatti, su tutti i mezzi di superficie e le metropolitane di Milano è possibile "obliterare" il biglietto e passare i tornelli semplicemente accostando lo smartphone ai sensori che leggono le tessere magnetiche.
Dopo una fase-test avviata lo scorso aprile da
Atm, l'azienda di trasporto milanese, con un gruppo di 100 abbonati, ora dunque il sistema di accesso ai mezzi direttamente con il telefonino diventa un servizio aperto a tutta la clientela, anche se per ora il servizio può essere fruito solo da chi dispone di un telefono con
software Android e con Super Sim NFC (Near Field Communication) e sia
cliente PosteMobile o sia disposto a sottoscrivere un contratto ad hoc con Poste Italiane. In pratica, grazie a un software simile a iTunes, sullo smartphone si possono caricare abbonamenti (e in futuro anche singole corse), che gli strumenti di rilevamento sui mezzi o alle convalidatrici presso i tornelli della metropolitana sono in grado di leggere grazie alla tecnologia NFC contactless, semplicemente avvicinando lo schermo del telefono al sensore.
Come funziona
Per attivare la nuova modalità di pagamento e uso dei titoli di viaggio - che Atm ha realizzato in collaborazione con PosteMobile - bisognerà scaricare l'applicazione PosteMobile dal sito Google Play Store, attivare sul telefono la funzione NFC e poi acquistare tramite lo strumento di pagamento BancoPosta, associato alla Sim, l'abbonamento urbano Atm, settimanale, mensile o annuale. I
controllori Atm sono già dotati di un
palmare con tecnologia compatibile, in grado di dialogare con lo smartphone dell'utente e verificare in caso di controllo la validità o meno dell'abbonamento elettronico.
Niente più mani che frugano nella borsa o nelle tasche in cerca del tesserino d'abbonamento o del biglietto, ma la possibilità di fare tutto con il telefono riducendo le code e velocizzando il flusso di passeggeri ai tornelli. Inoltre, dal momento che l'abbonamento elettronico è acquistabile e scaricabile dovunque e in qualsiasi momento, si riduce anche il disagio al passeggero, che non è più costretto a recarsi presso le biglietterie o le macchinette presenti nelle stazioni della metropolitana per rinnovare l'abbonamento. E il tutto attraverso un sistema di e-payments, senza più contanti che circolano. Come sottolineano da Atm, presentando il nuovo servizio, si tratta di «un nuovo approccio che l'azienda ha iniziato a intraprendere per risparmiare tempo e sburocratizzare le procedure».
Non solo Milano …
Una via all'avanguardia quella intrapresa da Atm, che rappresenta la punta dell'iceberg di un impegno profuso negli ultimi mesi da tante amministrazioni comunali e aziende del trasporto pubblico per smaterializzare e rendere sempre più digitale tutta la "filiera del biglietto": l'acquisto, il pagamento, la convalida (Bancaforte ne ha già parlato, raccontando l'esperienza di
Bergamo e di
Livorno).
È di metà ottobre, per esempio, l'accordo sottoscritto tra
Atac, l'azienda dei trasporti di
Roma, e PayPal che consente a tutti i titolari di un conto PayPal di effettuare la ricarica della Metrebus card e della card mensile “èRoma” direttamente dal sito dell'Atac, con pochi click e senza dover condividere i propri dati finanziari (bisogna collegarsi al sito dell’Atac di Roma, cliccare in home page il link “Ricarica on line” e selezionare l’opzione “Ricarica on line” presente nel menu a tendina di sinistra. Quindi procedere con la compilazione dei campi richiesti nel modulo online di ricarica e scegliere tra le opzioni di pagamento PayPal).
Ed è già dal 2012 che, a
Firenze, grazie all'accordo tra Netsize, società del gruppo Gemalto, e l'agenzia dei trasporti
Ataf Firenze è possibile acquistare un biglietto da 90 minuti con un semplice sms e con addebito diretto sul conto telefonico, senza preregistrazione. Sistema, quello dell'addebito del biglietto del bus sul conto telefonico, su cui hanno investito anche tutti i principali operatori telefonici, Telecom Italia, Vodafone, Wind e 3, e che è a disposizione degli utenti di diverse città, come
Bergamo,
Vicenza,
Genova,
Pisa,
Bari e
Palermo. Un meccanismo pratico e immediato per gli utenti, che conviene alle compagnie telefoniche (che guadagnano sul traffico di sms) ma soprattutto alle amministrazioni comunali che controllano le società di trasporto urbano, e attraverso i sistemi di e-ticketing contrastano la contraffazione e riducono la piaga degli abusivi.
«La smaterializzazione dei titoli di viaggio, che comporta più controllo e facilità d’accesso al pagamento dei mezzi pubblici, è sicuramente un alleato importante nella lotta quotidiana delle aziende di trasporto pubblico locale ai cosiddetti “portoghesi”, cioè quegli utenti che usano i mezzi pubblici a sbafo e quindi a discapito degli utenti onesti. E parliamo di un costo enorme, stimato in 450 milioni all’anno: una cifra con cui si potrebbero acquistare duemila autobus nuovi ogni anno», spiega
Guido Del Mese, direttore generale dell'
Associazione Trasporti, ente che riunisce 170 aziende per un totale di oltre 40.000 mezzi pubblici (gomma e ferro) in servizio in 5.000 comuni. Lotta ai furbetti, dunque, ma anche un importante passo avanti nella riduzione dell'utilizzo del cash. «Su un fatturato complessivo di circa 9,2 miliardi di euro del settore», spiega Del Mese, «il cash rappresenta ancora quasi il 33%». Positive dunque queste spinte verso l'e-ticketing? Il percorso è sui binari giusti, ma per il d.g. dell'associazione ora bisogna rendere più efficace questa tendenza. «Per noi sarebbe fondamentale una pertinente standardizzazione dei sistemi e dei supporti», sottolinea Del mese: «senza standardizzazione dei sistemi di bigliettazione elettronica e relativi supporti di pagamento, si rischia di mettere in moto una macchina col motore rotto alla partenza, complicando cosi la vita agli utenti, anziché apportare una reale semplificazione».