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19 Aprile 2024 / 07:31
In missione in Turchia
Internazionalizzazione

 
Imprese

In missione in Turchia

di Ildegarda Ferraro - 24 Maggio 2012
A Istanbul 360 partecipanti, 160 aziende, 10 gruppi bancari, 23 associazioni imprenditoriali. Sono i numeri della grande missione economica in Turchia, che ha visto impegnati Governo, banche e imprese
Una missione plurisettoriale con focus su macchinari industriali, energia ed energia rinnovabile, infrastrutture e banche, che ha visto impegnati circa 160 aziende italiane, insieme a 10 gruppi bancari e 23 associazioni imprenditoriali, in un fitto programma con un Forum istituzionale, incontri di approfondimento settoriale, tavole rotonde e incontri bilaterali di business con le controparti turche.
È il quadro di sintesi della missione economica Italia in Turchia, che dal 1° al 4 maggio ha visto Istanbul in primo piano. L’organizzazione è stata di ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, Confindustria, ABI – Associazione Bancaria Italiana, Unioncamere e RETE Imprese Italia, sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero degli Affari Esteri. Per la 31ª volta Governo, banche e imprese hanno armonizzano il loro impegno con l’obiettivo di approfondire le opportunità di collaborazione per le aziende italiane nel panorama internazionale. Questa edizione è stata focalizzata sulla Turchia per rafforzarne le relazioni economico-commerciali con l’Italia.
A guidare la missione il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Massimo Vari , il Direttore Centrale per l'Internazionalizzazione del Sistema Paese e le Autonomie Territoriali del Ministero degli Affari Esteri Inigo Lambertini , il Presidente ICE Riccardo Monti , il Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia , il Vice Presidente dell’ABI Guido Rosa , il Vice Presidente di Unioncamere Antonio Paoletti e il Presidente di Confartigianato, in rappresentanza di RETE Imprese Italia Giorgio Guerrini .

Un'economia in crescita

Secondo i dati più recenti dell’Istituto di statistica turco (Tuik), nel 2011 il Pil della Turchia è cresciuto del 8,5% , rispetto allo stesso periodo del 2010, raggiungendo quota 772 miliardi di dollari. Il Paese è la terza economia emergente , grazie alla crescente apertura agli investimenti internazionali, al commercio estero, all’ammodernamento di reti infrastrutturali e di telecomunicazioni, a una domanda interna che continua a stimolare sostenuti ritmi di produzione. Nel 2011 le esportazioni turche sono state pari a quasi 135 miliardi di dollari (+18,5 % rispetto al 2010) e le importazioni a 240,8 miliardi di dollari (+29,80% rispetto al 2010). Il disavanzo della bilancia commerciale si spiega in parte con la struttura degli scambi, che pone la Turchia nella necessità di dotarsi di forniture energetiche dall'estero, ma anche con un sistema industriale che ha necessità di forniture di beni intermedi e industriali di vario tipo.

I rapporti commerciali con l'Italia

A dicembre 2011, tra i partner commerciali della Turchia, l'Italia si è posizionata al 4° posto dopo Germania, Russia, Cina, grazie a un interscambio che ha raggiunto 21,3 miliardi di dollari (+28% rispetto al 2010). Circa l’articolazione, le esportazioni verso la Turchia sono state pari a 1 3,4 miliardi di dollari (+32,6%), le importazioni pari a 7,8 miliardi di dollari (+20,76%), con un saldo attivo per circa 5,6 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, l’Italia ha occupato la 5ª posizione tra i Paesi fornitori della Turchia: gran parte dei prodotti esportati dal nostro Paese riguarda il settore dei beni strumentali (macchine e apparecchiature), autoveicoli e prodotti petroliferi raffinati, oltre naturalmente a quelli più noti del Made in Italy, come l'abbigliamento. In lieve aumento anche le esportazioni italiane di fibre sintetiche ed artificiali, gioielli ed articoli di oreficeria. Dalla Turchia l'Italia ha importato soprattutto autoveicoli, prodotti della metallurgia, abbigliamento e tessili, prodotti chimici. Le esportazioni italiane, concentrate in special modo nei beni strumentali, mostrano la stretta complementarità tra i due sistemi produttivi.
Sulla missione italiana in Turchia, vedi anche l'articolo:
di Sara Aguzzoni
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