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29 Marzo 2024 / 12:22
Investire nel futuro dell'Italia

 
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Investire nel futuro dell'Italia

di Flavio Padovan - 14 Marzo 2014
Dal Premio Sapio un'agenda per il Governo: per rilanciare sviluppo e competitività è necessario puntare sulla ricerca scientifica. I vincitori della XIVª edizione: Leonida Miglio e Hans von Kaenel nella categoria “Industria”, Francesco Lo Coco in quella dedicata alla “Salute”, Fabio Sciarrino tra gli “Junior”
E' un messaggio di ottimismo per l'Italia quello che arriva dal Premio Sapio per la ricerca, i cui riconoscimenti sono stati recentemente consegnati ai vincitori in una cerimonia che si è svolta presso il Palazzo Giustiniani di Roma, sede di rappresentanza del Senato.
Ottimismo innanzitutto perché di questo si nutre la ricerca e questo genera, da sempre impegnata a oltrepassare i limiti, per ampliare l'orizzonte della conoscenza in tutti i settori. Ma ottimismo anche perché il Premio Sapio ha di nuovo messo in luce le straordinarie potenzialità del nostro Paese, la ricchezza del capitale umano, le capacità di migliaia di ricercatori che, superando difficoltà di sistema ben note, scelgono di rimanere in Italia e si impegnano quotidianamente per fornire soluzioni nei più diversi ambiti, ottenendo risultati straordinari riconosciuti a livello internazionale.
Dal valore delle ricerche vincitrici e di quelle candidate, riprova ulteriore del fermento creativo di cui dispone l'Italia, il mondo politico ed economico deve acquisire definitivamente la consapevolezza che per rilanciare il Paese è necessario sostenere la ricerca scientifica. Un sostegno che deve però tradursi in risorse certe e commisurate non solo alle già difficili sfide del contesto socio-economico internazionale, ma anche a quella ben più difficile di proporre nuovi modelli di sviluppo, favorendo la sperimentazione di tecnologie efficaci e rispettose dell'ambiente.
“Bisogna essere consapevoli che senza ricerca non ci possono essere sviluppo e competitività - commenta il Presidente di Gruppo Sapio, Alberto Dossi -. Ed è proprio questo il vero obiettivo da centrare, incrementare la competitività del Paese e favorirne la crescita a livello internazionale.
Quest'anno al Premio Sapio hanno partecipato 167 ricerche, di cui 82 nella categoria junior: è la migliore risposta che i giovani ricercatori potessero dare al Paese, all'immobilismo del sistema politico, a cui ribattono con slancio, dinamismo e culto della qualità. Sono 167 voci che hanno ancora fiducia nell'Italia, a cui vorrei aggiungere la mia”.

I vincitori della XIVª edizione

Leonida Miglio e Hans von Kaenel per gli studi che aprono nuove frontiere industriali nel settore del silicio, Francesco Lo Coco per la ricerca sui farmaci in grado di curare la leucemia acuta
promielocitica senza chemioterapia, Fabio Sciarrino per l'analisi delle tecnologie fotoniche per l'informazione quantistica. Sono questi i vincitori della XIVª edizione del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, scelti dalla giuria tra i 167 progetti candidati, suddivisi nelle tre sezioni: “Industria”, rivolta agli studiosi impegnati nella ricerca applicata (28 candidature); “Salute”, per i ricercatori attivi nell'ambito di sanità, biotecnologie, salute e sociale (57 candidature); “Junior”, per chi ha meno di 36 anni e si è contraddistinto per attività di ricerca nel nostro Paese (82 candidature).
I lavori sono stati valutati dall'Accademia del Premio, i cui membri sono il prof. Fabio Beltram, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, il prof. Marcello Fontanesi, già Rettore della
Bicocca, l'ing. Bruno Murari, già Direttore Ricerca e Sviluppo di ST Microelectronics e il giornalista scientifico Girolamo Mangano.

Semiconduttori da copertina

Per la categoria “Industria” hanno ritirato il Premio Sapio il prof. Leonida Miglio, residente a Como, ordinario di Fisica della materia all'Università di Milano Bicocca e fondatore del Centro Interuniversitario L-NESS con il Politecnico di Milano, e Hans von Kaenel, professore del Laboratorio di Fisica dello stato solido al Politecnico Federale di Zurigo, per il loro lavoro di ricerca
(brevettata) che ha ottenuto la copertina della rivista “Science”.
Miglio e von Kaenel hanno ideato un processo per semiconduttori molto leggeri, in grado di rendere perfette e omogenee le microstrutture per produrre dispositivi dalle prestazioni eccezionali, come rivelatori di immagine X per medicali, celle solari di nuova generazione, sofisticati chips per applicazioni spaziali.

Combattere la leucemia senza chemio

Nella categoria “Salute” ha ottenuto il riconoscimento il prof. Francesco Lo Coco, nato a Palermo e residente a Roma, ordinario di Ematologia all'Università Tor Vergata di Roma e Presidente del Consiglio scientifico dell'Associazione italiana contro le leucemie (AIL), per la sua ricerca approfondita e già terapeuticamente attiva su farmaci mirati per la cura della leucemia acuta promielocitica senza chemioterapia. Si tratta di sostituire debilitanti trattamenti chemio con una formula (acido retinoico e triossido di arsenico) che non uccide le cellule tumorali, ma che è capace
di riprogrammarle. I risultati su centinaia di pazienti permettono di parlare di un salto nelle terapie e sono stati sottolineati dalla rivista medica più famosa del mondo, il "New England Journal of Medicine".

Nuove frontiere per la fotonica

Nella categoria “Junior” è stato infine premiato Fabio Sciarrino, napoletano, ricercatore all'Università di Roma La Sapienza, per la ricerca “Tecnologie fotoniche per l'informazione quantistica”, che ha indagato questa nuova frontiera tecnologica nell'informazione quantistica (nata dalla fusione della teoria dell'informazione classica e della fisica quantistica) in grado, nel prossimo futuro, di manipolare, conservare e trasmettere informazioni con modalità oggi impossibili.

Incentivare la ricerca scientifica in Italia

Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana è un'iniziativa scientifica promossa dal Gruppo Sapio, azienda con sede a Monza che dal 1999 si pone l'obiettivo di incentivare la ricerca premiando studiosi, docenti e ricercatori che costituiscono l'eccellenza del Paese, promuovendo l'innovazione, la circolazione di idee, la discussione scientifica e la conoscenza di nuove tecnologie secondo un modello che valorizzi la concertazione tra pubblico e privato. Un riconoscimento ai ricercatori che, nonostante le difficoltà, hanno scelto di rimanere in Italia per fare grande la ricerca del loro Paese.
Nelle tredici passate edizioni, sono state organizzate 74 giornate di studio su differenti aree tematiche e assegnati premi a 55 ricercatori che hanno svolto il loro lavoro in Italia.
Per sottolineare l'importanza del Premio, alla cerimonia di consegna era presente l'intero vertice del gruppo: il Presidente Alberto Dossi (nella foto), l'AD Mario Paterlini e i vicepresidenti Maurizio Colombo e Andrea Dossi.
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