La "Costituzione" di Internet si scrive online
di Mattia Schieppati
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27 Settembre 2012
Il ministro Profumo lancia una consultazione online per stendere il documento che rappresenterà l'Italia all'Internet Governance Forum dell'Onu
A una settimana esatta dall'exploit 2.0 del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera che ha lanciato il documento Restart, Italia e ha aperto il dibattito sulle start-up tecnologiche (
vedi articolo), ecco che un altro esponente di primo piano del governo Monti, il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo raddoppia. In vista dell'
Internet Governance Forum con cui l'Onu riunirà a Baku in Azerbaijan (6-9 novembre) i rappresentati di tutti i Paesi a confrontarsi sul tema
Internet Governance for Sustainable Human, Economic and Social Development, Profumo ha infatti lanciato una consultazione aperta a tutti i cittadini italiani chiamati a contribuire alla stesura di una ideale "Carta dei principi fondamentali" della Rete.
Un documento realizzato in modalità "crowd" che presenti al mondo quelli che, secondo l'Italia, dovrebbero essere i principi fondamentali con cui l'utilizzo di Internet dovrebbe rispondere da qui in avanti. Un'apposita sezione del sito del Miur, all'indirizzo d
iscussionepubblica.ideascale.com, permette a chiunque, cittadini, organizzazioni private, società civile organizzata o istituzioni pubbliche, di confrontarsi
fino al 1° novembre con un documento-base elaborato dal ministero e mandare le proprie osservazioni, proposte, aggiunte. "I dati e le proposte inviate", spiega la homepage del sito, "verranno raccolti e analizzati al fine di individuare i temi emersi con maggiore frequenza e le indicazioni più rilevanti. Questi verranno utilizzati per integrare i documenti ufficiali, successivamente pubblicati".
Cinque le tematiche, ciascuna suddivisa in relativi sottocapitoli, su cui i cittadini sono chiamati a dare il loro contributo:
Principi generali
Cittadinanza in rete
Consumatori e utenti della rete
Produzione e circolazione dei contenuti in rete (che comprende lo spinoso capitolo della "Proprietà intellettuale in ambiente digitale)
Sicurezza in rete.
Tutti gli interventi e le proposte sono visibili sul sito e vengono giudicate ("sono d'accordo"/"non sono d'accordo") dagli utenti, che possono su ogni singola proposta o osservazione aprire un dibattito online. Le idee più votate salgono di posizione e campeggiano in cima alla lista di proposte che si allunga via via giorno dopo giorno. Si tratta di un esperimento assolutamente pionieristico in Italia di "apertura" da parte di un organo governativo alla collaborazione dei cittadini, che già coglie in modo interessante la principale novità portata dalla diffusione del web negli ultimi vent'anni: la partecipazione.
La speciale "consultazione" lanciata dal Governo è l'immediata messa in pratica dei principi fondanti messi a preambolo del documento: "Internet è un luogo fondamentale di produzione e scambio di conoscenza e, in quanto tale, è un’inestimabile risorsa per l’educazione, l’informazione, la ricerca, e lo sviluppo dei popoli. [...] In qualità di spazio di interazione ed aggregazione duttile, flessibile e in continua evoluzione, Internet si sta progressivamente configurando come “il più grande spazio pubblico che l'umanità abbia conosciuto" (Rodotà, 2006). In tal senso, Internet offre strumenti sempre nuovi per facilitare la partecipazione diretta dei cittadini alla vita culturale e politica del proprio Paese e, più in generale, del mondo come villaggio globale. Per tutte queste ragioni, Internet può fungere da veicolo di emancipazione e promozione delle libertà fondamentali, e può stimolare processi di democratizzazione, contribuendo in tal modo a creare una società più giusta". Il primo passo è stato fatto.