Le banche fanno tappa a Vicenza
di Ildegarda, Ferraro
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14 Febbraio 2012
Giunge al secondo appuntamento il road show dell’ABI che incontra sul territorio imprese e cittadini e spiega il lavoro delle banche per il paese. Intervista a Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI
Dopo Cuneo siete stati a Vicenza. Con quale l’obiettivo?
Ascoltare quanto emerge sul territorio e raccontare il punto di vista delle banche. Il nord est d’Italia è un’area ricca di “fermenti”. Qui le piccole e medie aziende sono di casa, la capacità e la voglia di fare impresa è quanto mai sentita. È chiaro che tutto questo in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando diventa emblematico. Da un lato, la difficile congiuntura si riflette sul tessuto economico, dall’altra, la reazione alle difficoltà può arrivare anche a cercare responsabilità nelle banche, che sono imprese come le altre e sentono in questo momento il peso della crisi.
E allora perché Vicenza?
Perché abbiamo pensato fosse opportuno essere presenti in un’area importante. non vogliamo chiuderci nelle nostre sedi, ma anzi aprirci all’ascolto tanto da muoverci noi per andare sul territorio, in modo da poter avere uno scambio di punti di vista con tutti i centri di interesse sulla piazza.
Vicenza il 28 gennaio è la seconda tappa di questo giro d’Italia?
Sì. È il secondo di una serie di incontri con imprese e famiglie nelle piazze d’Italia. L’iniziativa si inserisce nel Programma 2010-2012 dell’Associazione Bancaria Italiana con l’obiettivo di raggiungere i territori e “incontrarsi” per rendere più chiaro ed evidente quanto le banche fanno per la comunità, soprattutto nella difficile fase congiunturale che il Paese sta attraversando.
Con chi vi confrontate?
Ogni evento vede il coinvolgimento dei principali centri di riferimento – istituzionali, imprenditoriali, civili e sociali – presenti sul territorio, con cui confrontarsi sulle possibili soluzioni per uscire dalla crisi. In primo luogo rafforzando ulteriormente le relazioni e la collaborazione verso obiettivi comuni. Insomma, le banche vanno sul territorio per ascoltare e dialogare. Il modello è quello di partecipazione diretta per “spiegare” da vicino, tappa dopo tappa, cosa fanno ogni giorno le banche italiane per il Paese.
Che cosa significa?
Che le banche, è bene chiarire le banche commerciali, sono un’industria importante in sé, oltre ad essere la cinghia di trasmissione e di trasformazione del risparmio in investimenti. Lavorano per il benessere e per la crescita. Non è possibile farne a meno. Le banche italiane hanno un occhio attento al mondo, ma questo non vuol dire che dimenticano i cento campanili d’Italia. Crediamo nello stretto legame con il Paese, consci che il peso dell’identità anche locale è tra gli aspetti di maggiore impatto.
Approfondimenti
Per il video sulla seconda tappa del Road Show dell'ABI a Vicenza,
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Per l'articolo “Faccia a faccia” sulla prima tappa di Cuneo del Road Show dell’ABI, clicca qui.