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29 Marzo 2024 / 00:55
Mifid, lavori in corso

 
Banca

Mifid, lavori in corso

di Francesco Di Marco - 24 Maggio 2011
Evitare nuovi obblighi per gli intermediari. Su incentivi e consulenza, si dell’ABI all’attuale impianto normativo
Più chiarimenti per assicurare un level playing field e nessun nuovo obbligo per gli intermediari con la Mifid2. Questo, in estrema sintesi, il senso della risposta inviata a febbraio dall’ABI alla Commissione europea nell’ambito del processo di revisione della MiFid partito lo scorso dicembre con l’avvio, da parte del commissario al mercato interno e ai servizi finanziari Michel Barnier, di una consultazione sulla revisione della Markets in Financial Instruments Directive.
Nel position paper dell’ABI sono indicati in dettaglio tutti gli ambiti su cui le banche italiane hanno ritenuto opportuno chiarire il proprio punto di vista con l’obiettivo di ottenere una migliore precisazione di alcune proposte della Commissione in grado di assicurare uniformità di applicazione a livello Ue e, allo stesso tempo, evitare l’introduzione di nuovi obblighi cui sarebbero sottoposti gli intermediari e che finirebbero per snaturare l’impianto originario della MiFid.

Ridurre la reportistica

Qualche esempio: in tema di execution only l’ABI chiede il mantenimento di tale regime, che avvantaggia la clientela con potenziale abbattimento dei costi dell’intermediazione, e si esprime allo stesso tempo contro eventuali restrizioni delle tipologie di strumenti finanziari non complessi gestibili con questa modalità d’esecuzione degli ordini.
Un tema caldo è quello della trasparenza, spesso ostacolata dalla necessità di produrre ponderose documentazioni che accompagnano le operazioni d’investimento. In tale ambito l’ABI sollecita Bruxelles affinché la prevista introduzione di obblighi informativi sui prodotti complessi rappresenti un superamento delle peculiari imposizioni a carico degli intermediari previste dalla normativa italiana. Allo stesso tempo nel position paper viene richiesto che gli obblighi di reportistica siano circoscritti ai soli casi in cui la banca colloca uno strumento finanziario oppure ne raccomanda esplicitamente la sottoscrizione da parte degli investitori.

Standard tecnici uniformi

Rispetto al tema degli incentivi l’ABI ritiene che debba essere confermato l’impianto normativo vigente e che l’omogeneizzazione delle modalità di applicazione possa essere perseguita tramite lo sviluppo di standard tecnici a livello Ue.
Con riferimento al servizio di consulenza, l’ABI ritiene che debba essere confermato l’impianto normativo vigente, che identifica il servizio di consulenza in modo unitario e rimettere alle scelte dei singoli intermediari la differenziazione delle tipologie di prestazione del servizio.
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