Nasce il Centro europeo contro il crimine informatico
di Massimo Zaurrini
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30 Marzo 2012
Un nucleo specializzato in cybercrime all’interno di Europol, la polizia europea. Il Centro, proposto dalla Commissione europea, attende la conferma della copertura finanziaria e sarà operativo a partire dal prossimo anno. Aiuterà cittadini e aziende a proteggersi dagli attacchi on line
Sarà chiamato a proteggere cittadini e aziende dalle attività fraudolente on-line e dai crimini informatici il nuovo Centro per il cybercrime proposto nei giorni scorsi dalla Commissione Europea. La Commissione, braccio esecutivo dell’Unione Europea, ha avanzato la proposta formale di creare un centro specializzato nel crimine informatico all’interno dell’Ufficio della polizia europea (Europol), che ha sede all’Aja, in Olanda.
Il nuovo centro, ha spiegato Cecilia Malmstrom “ministro” degli Interni dell’Unione, sarà “un punto di riferimento per la cooperazione tra gli stati e i soggetti interessati nel difendere un internet che sia libero ed aperto”. Il nuovo centro per il crimine informatico sarà concentrato soprattutto sui gruppi criminali organizzati e specialmente quelli che sono in grado di generare grandi profitti attraverso frodi on line a carte di credito o istituzioni bancarie. I poliziotti europei della rete lavoreranno anche per proteggere i profili personali dei social network da infiltrazioni di criminali informatici, aiutando tutti i soggetti interessati nel contrasto al furto di identità e al phishing.
La proposta della Commissione attende solo il via libera dell’autorità finanziaria dell’Europol, ma si ritiene possa cominciare ad operare già nel gennaio 2013.
Secondo stime citate dalla stessa Commissione, oltre un milione di persone nel mondo (sui 3 miliardi circa di utenti internet globali censiti nel 2011) sono vittime della criminalità on line ogni anno. Se tre quarti delle famiglie europee lo scorso anno poteva contare su un accesso a internet nella propria abitazione, secondo uno studio risalente al 2010, un cittadino europeo su tre utilizza i conti on line. Una tendenza, sottolinea la Commissione europea, in continua crescita.