Newswire, le notizie ora le fornisce Facebook
di Mattia Schieppati
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28 Aprile 2014
Lanciato il servizio che aggrega news e storie che "vale la pena raccontare". Una sorta di agenzia di stampa 2.0 a prova di bufala
Promette di essere l'evoluzione social della cara vecchia agenzia di stampa. Un luogo popolato da notizie di prima mano, provenienti da utenti da tutto il mondo ma - prima di essere pubblicate - controllate secondo la più rigida disciplina anglosassone del
fact checking, la verifica rigorosa della notizia. Per rispondere a chi temeva che prima o poi i social network si sarebbero pappati con un sol boccone giornali e giornalisti (leggi per esempio questo pezzo pubblicato su
Huffington Post ), Facebook ha da qualche giorno lanciato
FB Newswire. Una specie di agenzia di stampa 2.0, accessibile sia su Facebook sia su Twitter, che raccoglie informazioni, foto e video pubblicati dagli utenti e verificati dal team di
Storyful, la società irlandese acquistata dalla News Corporation nel 2013 per 25 milioni di dollari.
FB Newswire è una grande bacheca, del tutto identica alle "normali" pagine Facebook, su cui vengono postati news, fotografie e video relativi a fatti di qualsiasi tipo che accadono nel mondo e che hanno rilevanza di "notizia" da cui partire o da approfondire, per essere poi pubblicata su siti web, giornali, in servizi d'informazione televisiva.
"Il nostro obiettivo è che Newswire diventi un importante strumento per i giornalisti e li aiuti a raccontare storie più ricche e interessanti usando i contenuti pubblici di Facebook", ha dichiarato al lancio della novità Andy Mitchel, direttore della divisione News della società guidata da Mark Zuckerberg. La pagina viene aggiornata in tempo reale e lo staff di Storyful ha il compito di verificare ogni contenuto. Ogni foto, video o notizia sarà collegata con un link alla pagina dell'utente che l'ha postata, in modo da poter mettere in contatto i giornalisti direttamente con la fonte della loro informazione. Come funziona? "FB Newswire aggrega contenuti condivisi pubblicamente dagli utenti di Facebook e dalle organizzazioni internazionali testimoni di avvenimenti di primo piano", spiega Mitchell, "il tutto a disposizione dei giornalisti che vorranno includere le informazioni nei loro articoli". Senza cascare nelle bufale clamorose che ultimamente si sono rivelate delle trappole per tanti giornalisti che, pescando un ipotetico scoop da Facebook, scoprivano solo troppo tardi che si trattava di un "fake" della rete. Newswire si pone infatti come filtro autorevole dei contenuti pubblicati dagli iscritti. E come detto, del fact checking, che solitamente richiede ulteriori sforzi alle redazioni giornalistiche, si occuperà Storyful, il cui team editoriale ha sviluppato in questi anni una notevole esperienza nella selezione e nella verifica delle storie che "vale la pena raccontare", dice Mitchell.