L'identità digitale? La deposito in banca
di Flavio Padovan
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5 Settembre 2014
In Gran Bretagna il Governo vuole creare un sistema di protezione e verifica della digital ID dei cittadini per facilitare l'accesso sicuro ai servizi online. Una sfida che vede gli operatori bancari in prima fila
In un prossimo futuro le banche proteggeranno nei loro caveau non solo i soldi dei clienti, ma anche le loro identità digitale, diventandone i garanti nei confronti di terzi, dalla PA ai commercianti. L'idea viene da Londra dove, secondo quanto riporta il Financial Times, si stanno intensificando su questo tema le riunioni tra il Governo Cameron e le principali banche britanniche, tra cui il Lloyds Banking Group, particolarmente attivo su questo fronte.
Dal punto di vista normativo e tecnologico non sembra esserci particolari ostacoli. Le banche, infatti, già oggi adottano rigorose procedure interne, in linea con le normative vigenti, per verificare le credenziali dei loro clienti, e quindi sono una scelta ovvia nell'istituzione di un sistema di mediatori di identità digitali.
"L'ID verification è di fondamentale importanza per la banca e siamo pronti ad offrire la nostra competenza per facilitare l'accesso sicuro dei nostri clienti ai servizi digitali", ha dichiarato un portavoce dei Lloyds. Il processo può avvenire anche tramite una semplice app di mobile banking, come è avvenuto nel progetto pilota, realizzato dagli stessi Lloyds con la start-up Callsign, per il rinnovo delle patenti. L'esperienza ha evidenziato, tra l'altro, che i clienti hanno molta fiducia nelle banche anche per queste attività.
L'Italia punta su SPID
L'esigenza di disporre di strumenti per l'identificazione certa degli individui, sia nel mondo fisico sia in quello virtuale, è ovviamente sentita anche in Italia. Il Governo sta lavorando per la creazione del Servizio Pubblico di Identità Digitale (SPID), introdotto con la legge n. 98 del 9 Agosto 2013 e considerato uno dei pilastri dell'Agenda Digitale italiana oltre che una delle priorità fissate dal Presidente del Consiglio Renzi, che ne ha annunciato l'avvio entro aprile 2014.
l sistema SPID è costituito come insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell'Agenzia per l'Italia digitale, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni. La bozza di decreto è stata inviata alla Commissione europea lo scorso 24 giugno (
vedi news) e quindi dal 24 settembre, se non ci saranno eccezioni, sarà pubblicabile sulla Gazzetta Ufficiale.