Vuoi sbloccare la password? Piangi
di Mattia Schieppati
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29 Settembre 2014
Un oftalmologo australiano cambia le regole della ricerca sui pin code biometrici. Non più scansione dell'iride, ma mappatura della cornea. Che, ad ogni battito di ciglia, modifica le chiavi d'accesso
Se, nel prossimo futuro, prima di fare un prelievo allo sportello Atm ci verrà da piangere, sarà normale. Anzi, sarà un pianto capace di garantire la nostra sicurezza. L'ipotesi, ancora in via di sviluppo ma già con le carte scientifiche in regola per non essere semplicemente una bufala (
a riportare lo studio è il Financial Times), viene da uno studio dell'oftalmologo australiano Stephen Mason, che alza di un ulteriore step l'asticella della crittografia legata alla sicurezza online e porta una novità nel campo dei pin code biometrici.
Mentre gli attuali sistemi di crittografia più avanzati si concentrano infatti sul riconoscimento ottico, ovvero su strumenti in grado di scansire l'iride della persona, Mason va oltre. E dichiara che per essere davvero a prova di cybercriminale un sistema di sicurezza deve basarsi sulla cornea. Il motivo, al di là dei tecnicismi, è semplice: mentre l'iride è sempre identica a se stessa, e quindi costituisce una chiave di accesso che ha una permanenza nel tempo, la cornea ha una mappatura che si modifica ogni volta che, sbattendo le palpebre, l'occhio anche impercettibilmente si inumidisce. In pratica, è come se ogni lacrima resettasse il codice di accesso dell'occhio, azzerando qualsiasi memoria della password precedentemente scansita.
A questo punto è tutto da definire - l'oftalmologo non l'ha certo chiarito alla stampa - come devono essere tarati gli strumenti destinati a riconoscere o negare l'accesso (smartphone, tablet, ma anche Atm, tornelli d'accesso ecc.), affinché siano in grado di collegare univocamente a un singolo utente il mutamento continuo della mappatura della cornea. E sta in questo di sicuro tutta la forza rivoluzionaria, ma anche la debolezza, di questa idea.
Mentre gli scienziati si impegneranno per tradurre in realtà questa intuizione, un consiglio: fate qualche pianto di prova, servirà