PA, 18 mesi per dire addio alla carta
di Flavio Padovan
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14 Gennaio 2015
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dcpm sui documento informatici che obbliga le amministrazioni pubbliche al passaggio al digitale
Un anno e mezzo per lo swicth off dalla carta al digitale. Una nuova sfida per la PA. Anzi, una vera e propria rivoluzione considerato che tra la burocrazia e la carta c'è sempre stato un legame simbiotico e che quindi abbandonarla sarà un passo importate verso un'amministrazione efficiente e moderna. A innescare tutto questo è il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 13 novembre scorso che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 12 gennaio e che, quindi, entrerà in vigore dopo trenta giorni (
leggi qui il testo completo). Ma per l'adeguamento le amministrazioni pubbliche avranno tempo 18 mesi, così come le società partecipate.
Nel Dcpm sono contenute le regole tecniche da seguire affinché un documento informatico abbia valore legale a tutti gli effetti. Regole valide anche per i privati, pur non essendo previsto per loro nessun obbligo di adozione.
"L'obbligo di adottare per tutte le amministrazioni pubbliche il documento elettronico nasce dal Codice per l'amministrazione digitale (Cad)", spiega Maria Pia Giovannini, dirigente Agid responsabile dell'area PA, ricordando come già quella norma stabilisse che "gli atti formati dalle pubbliche amministrazioni con strumenti informatici, nonché i dati e i documenti informatici detenuti dalle stesse, costituiscono informazione primaria ed originale da cui è possibile effettuare, su diversi o identici tipi di supporto, duplicazioni e copie per gli usi consentiti dalla legge". Però oggi, sottolinea Giovannini, ci sono diversi modi per formare e trattare un documento informatico ed è per questo che sono stati previsti 18 mesi di transizione per l'adeguamento alla gestione informatica dei documenti da parte della PA.
A questo punto, sottolinea Giovannini "ci sono tutti gli strumenti affinché la amministrazioni pubbliche, ma anche i privati, possano superare l'utilizzo della carta e la diffusione del documento digitale diventi una realtà per il Paese". E se per la PA è stato fissato già un termine per la rivoluzione digitale, per i privati l'addio alla carta resta un "auspicio".