Pagamenti innovativi: un'Ave Maria per il parcheggio
di Flavio Padovan
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18 Gennaio 2015
Succede in provincia di Bergamo, in alta Valle Seriana, per iniziativa del parroco di San Lorenzo di Rovetta. Inizia l'era dei pagamenti spirituali?
Pagamenti innovativi: un'Ave Maria per il parcheggio
Succede in provincia di Bergamo, in alta Valle Seriana, per iniziativa del parroco di San Lorenzo di Rovetta. Inizia l'era dei pagamenti spirituali?
Una preghiera per un parcheggio. Tariffa forfettaria per ogni sosta, senza nemmeno una determinazione oraria. E' quanto succede nel piccolo borgo di San Lorenzo di Rovetta, in alta Valle Seriana, in provincia di Bergamo. La chiesa di San Lorenzo Martire possiede uno dei pochi spazi al centro del paese in cui è possibile parcheggiare. Il parrocco, don Guido Rottigni, invece di fare accordi con il Comune o di imporre ticket monetari, ha scelto una forma di pagamento immateriale. O, meglio, spirituale: un'Ave Maria per ogni sosta. Così si legge nel cartello installato nell'area di parcheggio (vedi foto presa da Repubblica.it). L'effettiva "dazione spirituale", ça va sans dire, non è neppure soggetta a controllo, almeno in questa vita.
E se da una parte si levano le prime proteste di atei e di chi professa altre religioni in attesa di chiarimenti sulla possibilità di pagare il ticket con una preghiera equivalente, con una lode a Voltaire o con opere di bene in altre città si sollecitano i parroci ad emulare l'iniziativa. Ma stanno arrivando anche le prime rivendicazioni di paternità: a Roma, ad esempio, si sostiene che già da anni si utilizzano le preghiere per il parcheggio. Per riuscire a trovarne uno, però.
I fornitori di servizi di pagamento, che tanto hanno investito in questi anni in sistemi evoluti di ticketing e mobile payment, non hanno per il momento rilasciato dichiarazioni.
Una preghiera per un parcheggio. Tariffa forfettaria per ogni sosta, senza nemmeno una determinazione oraria. E' quanto succede nel piccolo borgo di San Lorenzo di Rovetta, in alta Valle Seriana, in provincia di Bergamo. La chiesa di San Lorenzo Martire possiede uno dei pochi spazi al centro del paese in cui è possibile parcheggiare. Il parrocco, don Guido Rottigni, invece di fare accordi con il Comune o di imporre ticket monetari, ha scelto una forma di pagamento immateriale. O, meglio, spirituale: un'Ave Maria per ogni sosta. Così si legge nel cartello installato nell'area di parcheggio (vedi foto presa da Repubblica.it). L'effettiva "dazione spirituale", ça va sans dire, non è neppure soggetta a controllo, almeno in questa vita.
E se da una parte si levano le prime proteste di atei e di chi professa altre religioni in attesa di chiarimenti sulla possibilità di pagare il ticket con una preghiera equivalente, con una lode a Voltaire o con opere di bene in altre città si sollecitano i parroci ad emulare l'iniziativa. Ma stanno arrivando anche le prime rivendicazioni di paternità: a Roma, ad esempio, si sostiene che già da anni si utilizzano le preghiere per il parcheggio. Per riuscire a trovarne uno, però.
I fornitori di servizi di pagamento, che tanto hanno investito in questi anni in sistemi evoluti di ticketing e mobile payment, non hanno per il momento rilasciato dichiarazioni.