UBI completa il riassetto della bancassicurazione
di Flavio Padovan
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3 Gennaio 2015
Perfezionate a fine 2014 la cessione del ramo danni ad Ageas e BNP Paribas Cardif e la nuova partnership con Aviva nelle assicurazioni vita
Si è definita negli ultimi 10 giorni di dicembre la nuova presenza di UBI Banca nel settore della bancassicurazione. Sono infatti arrivate le autorizzazioni che hanno permesso di perfezionare gli accordi con il gruppo Aviva nel ramo Vita, e con Ageas e BNP Paribas Cardif nelle polizze danni. Che cosa è cambiato? Di seguito la descrizione delle due operazioni.
Vita, plusvalenza da 55 milioni di euro
Il 20 dicembre è diventata operativa la cessione del 30% circa di Aviva Vita e Aviva Assicurazioni Vita al gruppo Aviva. UBI Banca, che in precedenza deteneva quasi il 50% delle società, rimane nelle due joint ventures con il 20% del capitale. La plusvalenza di questa operazione, a livello consolidato, è di oltre 55 milioni di euro. E' stata inoltre estesa al 31 dicembre 2020 l'accordo di distribuzione di prodotti assicurativi nei rami Vita in scadenza nel 2015.
Contemporaneamente UBI ha riacquistato tutte le partecipazioni detenute da società controllate da Aviva Italia Holding in Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare di Ancona e Banca Carime. Le transazioni, dal valore complessivo pari a 327 milioni di euro, permettono al gruppo UBI di arrivare all'83,8% di BPCI, al 99,5% di BPA e al 100% di Carime.
Danni, ceduta UBI Assicurazioni
Il 30 dicembre si è conclusa anche la riorganizzazione della partnership con il
Gruppo Ageas e
BNP Paribas Cardif nel ramo Danni annunciata ad agosto (vedi
news).
In base alle intese raggiunte, il Gruppo UBI ha ceduto l'intera quota di capitale di UBI Assicurazioni ancora detenuta (50%-1 azione) ed è stato stipulato un nuovo accordo di distribuzione dei prodotti della compagnia assicurativa, per le aree di attività e sui canali distributivi a essa dedicati già oggi attivi. L'operazione comporta per il Gruppo UBI Banca una plusvalenza netta di circa 27 milioni di euro, che assieme alla riduzione delle attività ponderate per il rischio relative alla partecipazione ceduta, consente un beneficio in termini di CET1 stimato pari a circa +8 punti base sui dati al 30 settembre 2014.