Antirapina, un approccio integrato
di Isabella Corradini
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30 Luglio 2015
Oltre alla tecnologia e all'organizzazione, per la sicurezza è fondamentale il coinvolgimento del personale. L'esempio delle banche e la Guida Antirapina
Nelle buone pratiche per la sicurezza non può mancare l'attenzione al fattore umano. Che si tratti di sicurezza sul lavoro, di sicurezza fisica o di sicurezza informatica, la questione non cambia: l'adozione da parte delle persone di comportamenti prudenti può fare la differenza nella prevenzione e nella gestione della sicurezza. Rendere le persone consapevoli dei rischi e del ruolo attivo che possono avere nella sicurezza è l'obiettivo della cosiddetta "awareness".
Ma come integrare persone e tecnologie? Un esempio pratico ed efficace è quello realizzato in questi ultimi anni nel settore bancario nell'ambito della sicurezza antirapina. Si è partiti dalla considerazione che la rapina, per sua natura, costituisce sia un evento criminoso (delitto di rapina secondo l'art. 628 del codice penale) sia un rischio per la salute e la sicurezza di chi lavora in contesti esposti all'evento stesso (ad esempio dipendenze bancarie, uffici postali, tabaccherie, ecc.), secondo la normativa riguardante la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro (d.lgs. 81/2008).
Per questo, oltre ad una linea difensiva attinente all'organizzazione della protezione interna delle filiali bancarie, si è sperimentato un approccio integrato di misure e interventi, quali coinvolgimento del personale attraverso attività di informazione e formazione, ricerca e definizione di modelli di analisi del rischio, investimenti nelle misure di sicurezza, stretta collaborazione tra banche e Forze dell'Ordine.
Riguardo proprio all'aspetto del coinvolgimento, la
Guida Antirapina, uno strumento ad hoc per gli operatori di sportello, conferma l'importanza di un approccio integrato alla sicurezza, la quale, per essere efficace, deve configurarsi come un modo di lavorare e di agire. Anche a fronte della riduzione del fenomeno delle rapine in banca, bisogna, infatti, essere aggiornati sull'evoluzione delle tecniche del rapinatore, in relazione alle opportunità tecnologiche. Così com'è indispensabile prestare particolare attenzione all'aspetto psicologico legato al verificarsi della rapina: si tratta comunque di un evento criminoso e, se accade, le persone devono essere messe in grado di poterlo gestire sotto il profilo emotivo e comportamentale, al fine di ridurre il più possibile le conseguenze che possono derivarne.
Insomma, sempre più un approccio integrato risulta essere efficace nell'affrontare le problematiche di sicurezza. E la strategia messa in campo nell'affrontare le rapine in banca può essere certamente un modello replicabile, con la dovuta contestualizzazione, in altri contesti della sicurezza.
Per saperne di più sull'
edizione 2015 della Guida Antirapina pubblicata da Bancaria Editrice, vai alla
scheda del volume e alle interviste di Bancaforte a
Isabella Corradini e
Marco Iaconis, autori del volume