PayPal, debutto col botto al Nasdaq

Un divorzio d'interesse. Ragionato e pianificato con cura fin da quando (primi mesi del 2014) Apple aveva annunciato l'intenzione di affacciarsi al mondo dei pagamenti elettronici con quello che sarebbe poi diventato Apple Pay. È stato allora che eBay ha annunciato l'intenzione, entro la metà del 2015, di far marciare con le proprie gambe la controllata PayPal: «Diventeranno in tutto e per tutto due aziende», diceva l'annuncio, «avranno nuovi presidenti e saranno completamente indipendenti, con focus rispettivamente su online commerce e digital payment». E così è stato. Da lunedì, la "matricola" PayPal ha brillantemente esordito al Nasdaq, confermando come tutto ciò che riguarda i sistemi di pagamento piace molto al mercato e agli investitori: all'esordio, il titolo ha guadagnano fino a 9,7% per stabilizzarsi intorno al +5,4%, a 40,47 dollari, e - secondo gli analisti – il trend positivo è destinato a continuare.

Con una capitalizzazione di mercato di 46,6 miliardi di dollari, PayPal (vale 1,4 volte eBay, che ha una capitalizzazione di 34 miliardi) è sbarcata a Wall Street con in tasca liquidità per 6,6 miliardi di dollari e senza debito, che nelle intenzioni dichiarate dell'amministratore delegato, Dan Schulman, potrebbe essere usati per crescere all'estero, mantenendo l'indipendenza della società. PayPal conta oggi su 169 milioni di clienti e 1,1 miliardi di transazioni eseguite nel secondo trimestre, in aumento del 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'obiettivo pare essere quello di conquistare una fetta ancora maggiore del mercato delle transazioni, che lo scorso anno ha raggiunto i 25mila miliardi di dollari, di cui il 10% effettuate online.

Un boom di cui sta pagando le spese proprio eBay, che il giorno della quotazione dell'ormai "sorella" ha perso il 4,7%, salvo poi recuperare qualche punto percentuale. Non solo: le tre maggiori agenzie di rating tagliano la loro valutazione sulla scia dello spin off della piattaforma di pagamenti. EBay è ritenuta dagli analisti più debole e con più limitate capacità di crescita dei ricavi senza PayPal. Eppure, nonostante questi segnali, pare che sia tutto assolutamente sotto controllo. «Con la divisione le due società da qui al prossimo futuro saranno più forti, più concentrate e competitive, oltre che autonome nei loro rispettivi mercati» ha commentato John Donahoe, presidente e CEO di eBay. «Per più di un decennio dopo l'acquisto nel 2002 dell'allora start-up da parte del colosso di Internet,  eBay e PayPal hanno reciprocamente beneficiato di far parte di un'unica società, creando valore per gli azionisti. Tuttavia, una revisione strategica approfondita ha dimostrato che mantenere insieme eBay e PayPal anche oltre il 2015 avrebbe comportato minori vantaggi sia a livello strategico che competitivo. Il panorama industriale sta cambiando, e ogni azienda deve affrontare differenti sfide. Anche se, grazie ad una serie di accordi operativi siglati per durata di 5 anni, le stesse sinergie tra le due società potranno essere mantenute almeno nell'immediato futuro».