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19 Aprile 2024 / 12:34
È finita l'era del tablet?

 
Fintech

È finita l'era del tablet?

di Mattia Schieppati - 7 Aprile 2016
Calano le percentuali di utilizzo per la navigazione e anche per l'e-commerce lo smartphone si conferma il device numero uno. I telefoni in formato plus e il limitato avanzamento tecnologico delle tavolette ne hanno frenato la diffusione ...
Chi vede il bicchiere mezzo pieno sostiene che, dopo la crescita esplosiva registrata nel 2014 (+29%) e nel primo semestre del 2015, un rallentamento – non fosse altro che per la saturazione del mercato – sia fisiologico. Chi lo vede mezzo vuoto, comincia a sostenere che in effetti, con l'arrivo sul mercato della nuova generazione di smartphone formato plus il tablet abbia perso molte delle sue ragioni di esistere.
A misurare lo stato di salute delle "tavolette" (sembrano trascorsi mille anni dall'entusiasmo suscitato dal primo iPad, presentato in pompa magna da Apple nel gennaio 2010) è stata la società di digital & media reserach eMarketer, che ha indagato l'andamento del mercato dei tablet in Europa, secondo macro mercato di riferimento per questo tipo di prodotti dopo gli Stati Uniti (il 56% degli utenti europei che accede al web lo fa attraverso tablet, primo dato interessante). Emerge come dopo il boom del 2014, dal 2015 e fino al 2020 l'incremento percentuale degli utilizzatori di tablet per la navigazione online subisce una brusca frenata, con percentuali che indicano un mercato ormai arrivato al suo massimo e senza importanti possibilità di sviluppo.
«La maggior parte degli europei che ancora non possiede un tablet non è incentivata ad acquistarlo e i fattori sono diversi: i prezzi dei diversi device continuano a essere molto alti e con il passare degli anni non si è assistito a una loro diminuzione», osserva Karin Von Abrams, senior analyst di eMarketer, «poi gli smartphone a schermo largo hanno soppiantato nell'uso pratico la necessità di dotarsi anche di un tablet aggiuntivo; infine, non si è assitito, nel mondo dei tablet, a quell'avanzamento tecnologico che invece è stato portato dalle diverse case sugli smartphone».
Dati che confermano quanto era emerso da una ricerca sviluppata sullo stesso tema in Italia da Demandware, azienda attiva nelle soluzioni di cloud commerce, nel febbraio 2016, che indicava nello smartphone «il device mobile maggiormente scelto dagli utenti per lo shopping online a livello internazionale, superando anche il tablet: da gennaio a dicembre 2015, la quota di ordini via smartphone è passata dal 17% al 24%, registrando una crescita del 41%. Pensavamo che il futuro del digital commerce fosse nel tablet, ma oggi vediamo come gli smartphone stiano dimostrando di essere il dispositivo preferito per chi acquista online», dice Maurizio Capobianco, Sales Director di Demandware Italia.
Secondo Demandware nel 2016 assisteremo a una ulteriore predominanza del ruolo dello smartphone per tre motivi:
  • lo smartphone consente al consumatore di avere un'esperienza mobile sempre a portata di mano. Attraverso questo device è, infatti, possibile accedere facilmente alle informazioni, sfogliare il catalogo, creare una lista dei desideri dei prodotti preferiti, suggerirne altri, pagare e condividere l'esperienza di acquisto. Tutto con un semplice touch. Lo smartphone è il veicolo digitale che consente il passaggio dal web allo store: in caso di interruzione, è infatti possibile continuare l'esperienza dell'omnicanalità;
  • il telefono assicura un'esperienza personalizzata: lo smartphone è il più personale di tutti i dispositivi che oggi ci circondano, siano essi mobili o fissi. In questa sua natura, assicura un'esperienza di acquisto molto più intima e personalizzata;
  • lo smartphone garantisce prossimità: con lo smartphone il processo di acquisto è divenuto circolare. Cedendo informazioni personali, come ad esempio la geolocalizzazione, il cliente riceve un'esperienza di acquisto tracciata che aggiunge customizzazione alla personalizzazione precedentemente citata.
 
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