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29 Marzo 2024 / 06:50
CRIF, nel 2016 più mutui e richieste di surroghe e prestiti

 
Banca

CRIF, nel 2016 più mutui e richieste di surroghe e prestiti

di Paola Fabi - 23 Gennaio 2017
Gli italiani tornano a comprare abitazioni e beni di lungo consumo
Ritorna la voglia di casa. E anche quella di ristrutturarla, di comprare una macchina nuova e fare un viaggio. Le famiglie italiane infatti hanno ricominciato a chiedere mutui per comprare l'abitazione e prestiti per acquistare beni di lungo consumo. Una ventata di ottimismo che le analisi del patrimonio informativo di EurisC, il sistema di informazioni creditizie di CRIF (su oltre 80 milioni di posizioni creditizie) ha messo bene in evidenza. Nel 2016 crescono del 13,3% le richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie e del 7,4% quelle di prestiti. Numeri che confermano la ripresa del credito alle famiglie iniziata nel 2015. Il risultato aggregato riferito all'intero anno 2016 riflette il complessivo miglioramento del quadro congiunturale e condizioni di accesso al credito che si sono mantenute favorevoli nel corso dell'anno, incentivando le famiglie a rivolgersi a banche e finanziarie per sostenere i propri consumi (specie quelli di beni durevoli) e progetti di acquisto casa.
L'ultimo mese del 2016 ha fatto registrare un incremento pari al 21,3% del numero di interrogazioni relative a richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Un incremento record rispetto agli ultimi 6 mesi del 2016. Il dato di dicembre porta la variazione relativa all'intero anno ad un eloquente +13,3% rispetto all'aggregato del 2015.
Il 2016, quindi, si conferma come l'anno del consolidamento di un trend positivo, sostenuto anche da prezzi interessanti per l' acquisto degli immobili residenziali e anche da bassi tassi di interesse dei nuovi mutui.
Altro segnale positivo emerge anche dall'analisi dell'importo medio relativo alle richieste di nuovi mutui e surroghe interrogate sul SIC di Crif, che nel mese di dicembre si è attestato a 125.360 euro, superiore del 2,5% rispetto a quello registrato nel corrispondente mese dell'anno precedente. Più in generale, nel 2016 si è arrestato il trend di costante contrazione dell'importo medio richiesto che aveva caratterizzato il comparto fin dal 2010, che è risultato pari a 123.324 euro, con un lieve incremento del +0,9% rispetto all'anno precedente.
Sempre a fine anno il numero di interrogazioni relative a richieste di prestiti, nell'aggregato di prestiti personali e finalizzati, ha fatto registrare un ulteriore incremento, pari a +8,1% rispetto allo stesso mese del 2015. Il dato di dicembre porta la variazione su base annua a far segnare un +7,4% rispetto al pari periodo del 2015.
Ma per cosa gli italiani hanno chiesto del denaro in prestito? Il numero di richieste di prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi (quali autoveicoli, motocicli, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, spese mediche, palestre, ecc.) ha registrato una crescita pari a +8,2% rispetto al 2015. Determinanti per questo tipo di prestiti sono state  le numerose campagne a tassi promozionali e la proposizione di prodotti a elevata flessibilità e abbinati a servizi accessori aggiuntivi. Il numero di interrogazioni relative a prestiti personali, prodotto che per sua specificità prevede mediamente importi più elevati e tempi di durata più lunghi, ha invece fatto registrare un incremento del +6,2%, grazie soprattutto al persistente basso livello dei tassi di mercato, che ha favorito una forte concorrenza tra le aziende di credito e un'ampia proposta di offerte modulari e flessibili.
Segnali incoraggianti arrivano, sempre secondo le rivelazioni di CRIF, anche relativamente all'importo medio dei prestiti richiesti che nel mese di dicembre 2016, nell'aggregato di prestiti personali più finalizzati, si è attestato a 7.655 euro (+5,5% rispetto a dicembre 2015). Relativamente all'intero anno 2016, invece, l'importo medio si è attestato a 8.417 euro, in crescita del +5,3% rispetto al 2015 ma ancora molto lontano dai 9.498 euro richiesti nel 2008,  quando la crisi economica non aveva ancora sentire i suoi effetti sulle abitudini delle famiglie.
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