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19 Aprile 2024 / 15:18
N26, una banca da taschino

 
Banca

N26, una banca da taschino

di Mattia, Schieppati - 9 Febbraio 2017
Al via anche in Italia la banca start-up tedesca che opera solo via mobile. Tra gli investitori Peter Thiel, il "vecchio saggio" di Facebook e PayPal …
Basta una videochiamata per aprire il conto; bisogna attendere 8 minuti (così viene dichiarato) per ricevere il proprio Iban, et voilà, attraverso un'app (disponibile sia per iPhone che per sistemi Android) si possono effettuare dal telefonino tutte le operazioni "di sportello" e gestire le proprie finanze. Dopo un paio di giorni, si riceve a casa la propria carta MasterCard associata, e  a quel punto si è bancarizzati a tutti gli effetti. È sbarcata da qualche giorno in Italia N26, la prima "banca mobile first" lanciata lo scorso anno da una start-up di Berlino e che ha ricevuto, nel luglio 2016, l'autorizzazione bancaria europea.
La start-up sembra dunque fare sul serio: l'ultimo round di finanziamento, chiuso lo scorso giugno, ha portato nelle casse dell'azienda 40 milioni di dollari, immessi da investitori con fiuto per le imprese vincenti come Peter Thiel (già all'origine finanziatore di "nascenti start-up" Facebook e PayPal) e il miliardario di Hong Kong, Li Ka-Shing.
In Europa, oltre alla new entry Italia la banca è attiva in Germania, Francia, Spagna, Austria, Irlanda, Grecia, Slovacchia, i clienti sono già più di 200.000 e l'azienda prospetta un'ulteriore espansione nel corso del 2017. Certo, sono già diverse le banche – tradizionali e digitali – che rendono possibile la completa operatività tramite device mobile, ma la particolarità di N26 è quella di non afferire a nessun gruppo bancario "tradizionale", e di non avere nessuna filiale territoriale. Un esperimento in piena regola, insomma.
Tra le funzioni digitali più avanzate messe a disposizione, si segnalano Transferwise, che consente di effettuare bonifici internazionali in 19 valute a costo zero, e Moneybeam, che permette di inviare e richiedere denaro tramite Sms ai contatti della rubrica. Al conto, che non prevede possibilità di scoperto, si associa una MasterCard da usare come carta di debito (l'addebito, cioè, avviene al momento del singolo pagamento e non in un'unica soluzione a fine mese). 
Gratuita l'apertura di un conto base, mentre esiste una versione premium, N26 Black, che per un costo di 5,90 euro al mese consente l'associazione del conto ad una polizza assicurativa offerta da Allianz, offerta che comprende un'assicurazione di viaggio (anche sanitaria con rimborso delle spese mediche), una sul furto dello smartphone, un'estensione di garanzia su prodotti assicurabili acquistati con la MasterCard nera associata al conto e il rimborso del contante rubato fino a 4 ore dal prelievo in Italia o all'estero. 
«Pensiamo di offrire il miglior prodotto in Europa a chi cerca una banca completamente mobile», ha dichiarato Valentin Stalf, CEO & cofounder of N26. «In media il nostro cliente ha intorno ai 30 anni e spesso è un nativo digitale. Ma il nostro servizio è adatto a tutte le persone che hanno uno smartphone e cercano un servizio bancario mobile, trasparente e immediato. Noi siamo veramente nati per lo smartphone e abbiamo creato i nostri servizi da zero, senza sistemi legacy. Questo ci permette di offrire un set di funzionalità uniche: la app danno un feedback immediato per ogni transazione. Se si usa la propria MasterCard Number26 per pagare il pranzo, si riceve una notifica sul telefono prima ancora dello scontrino cartaceo. La carta di pagamento può essere bloccata e riattivata a piacimento da smartphone con un semplice click e ogni transazione è categorizzata da un algoritmo intelligente, per facilitare il controllo delle spese».
L'arrembante Ceo si muove su una visione di ampio respiro: «Per noi la "banca del futuro" è in primis una banca senza confini. Costruire una banca pan-europea è stata la nostra visione mission sin dall'inizio. Poi, dovrà permette al cliente di fare da smartphone qualcosa di più rispetto al banking tradizionale: gestire gli investimenti, chiedere un prestito. Ma a definire i servizi di digital banking nei prossimi anni sarà il FinTech: noi ci stiamo già lavorando con impegno. Saper sfruttare a proprio vantaggio l'innovazione FinTech in tutta Europa sarà il segreto della banca del futuro: il banking tradizionale non lo sta facendo a sufficienza e non offre alla generazione digitale una user experience adeguata».
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