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25 Aprile 2024 / 04:44
Pagamenti digitali, più collaborazione nel futuro dei circuiti nazionali

 
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Pagamenti digitali, più collaborazione nel futuro dei circuiti nazionali

di Flavio Padovan - 3 Marzo 2017
Tra le priorità anche lo sviluppo di servizi innovativi e l'evoluzione delle tecnologia. Ad evidenziarlo una ricerca di CC Associates, Consorzio BANCOMAT e SIA
E' un futuro ricco di sfide quello che attende i circuiti nazionali e regionali di pagamento. Ad analizzarne le prospettive ci ha pensato una recente indagine a livello globale di CC Associates, Consorzio BANCOMAT e SIA, con il supporto della European Card Payment Association (ECPA).
La ricerca, condotta tra 25 circuiti di tutto il mondo, ha fatto emergere innanzitutto un maggior ottimismo rispetto a pochi anni fa. Infatti, se nell'analisi del 2013-2014 solo il 56% vedeva prospettive migliori e il 32% riteneva la situazione in peggioramento, ora il 70% pensa positivo e ritiene che, nonostante la forte concorrenza, i circuiti nazionali abbiano ampi spazi per accrescere il proprio ruolo, mentre sono scesi al 9% i pessimisti.
3 priorità per lo sviluppo
Ma come riuscire a mantenere una funzione propulsiva per la diffusione dei pagamenti digitali in uno scenario di grande dinamicità ed evoluzione sia tecnologica sia competitiva? Secondo l'indagine i Circuiti nazionali hanno le idee chiare: innanzitutto ritengono necessario ampliare il proprio campo d'azione oltre quei servizi tradizionali sui quali hanno fondato finora le proprie attività. Un passo fondamentale è quindi lo sviluppo di nuovi servizi, che il 56% ritiene una priorità, ma che anche il restante 44% pone come importante.
L'evoluzione della tecnologia è la seconda priorità in ordine di importanza ed è indicata dal 42% dei Circuiti. In particolare la definizione di specifiche proprietaria, con particolare riferimento alla tokenizzazione, è vista da molti operatori come un significativo vantaggio competitivo. Alcuni Circuiti, soprattutto in Europa, sostengono inoltre che il rispetto di requisiti legislativi in costante cambiamento figuri tra le maggiori priorità, mentre la maggior parte vede questo aspetto come "normale amministrazione".
Al terzo posto tra le azioni che i circuiti considerano necessario intraprendere per riuscire a conservare un ruolo chiave nel setto c'è la risposta alla pressione commerciale attraverso l'incremento dei ricavi e la riduzione dei costi. E' indicata da 25% degli intervistati. L'elaborazione dei pagamenti domestici sta infatti diventando sempre più una commodity e, di fronte ad una forte concorrenza nel mercato delle carte di pagamento, i circuiti domestici sono consapevoli che per soddisfare le necessità degli utenti devono migliorare continuamente le loro performance commerciali.
Non solo carte
La stragrande maggioranza dei circuiti domestici si è dichiarata inoltre a favore di un'espansione della propria area di competenza oltre le carte. Molti notano che l'utilizzo dello smartphone come strumento di pagamento è già ampiamente in atto e che i circuiti domestici devono quindi cominciare ad adottare nuove forme alternative di pagamento incluse quelle via mobile.
La sensazione è che mentre la distanza tra le carte e gli altri strumenti di pagamento (ad esempio i bonifici) si stia riducendo, i circuiti grazie alla loro esperienza sono in una posizione privilegiata per essere protagonisti nella gestione di nuovi pagamenti digitali.
Alcuni partecipanti alla ricerca sostengono che, in certi mercati, le forme alternative di pagamento tendono a portare alla creazione di nuovi circuiti e che se non allargano la propria area di competenza rischiano di essere marginalizzati.
Standard internazionali
Mentre i circuiti domestici possono decidere di sviluppare standard tecnici proprietari, lo standard EMV è utilizzato dalla maggior parte di essi (92%) e in molti Paesi è stato reso obbligatorio dalle Autorità competenti. Meno uniforme è la modalità di utilizzo dell'application identifier (AID) all'interno del chip della carta di pagamento. In termini di standard di sicurezza, un analogo numero di circuiti (96%) rispetta standard internazionali come il PCI.
Più collaborazione tra circuiti
I circuiti domestici operano generalmente all'interno di un singolo mercato. Ciò permette loro di focalizzarsi molto, ma può anche generare inefficienze. La ricerca mostra che la quasi totalità dei circuiti (92%) è favorevole ad una maggiore collaborazione internazionale che, oltre ad essere sentita come una necessità, consente di poter ottenere importanti benefici economici.
Approfondendo le prospettive di questa collaborazione, la condivisione di standard e conoscenze tecniche insieme allo sviluppo congiunto di soluzioni tecnologiche come la tokenizzazione rappresentano le due aree di maggior interesse.
L'accettazione reciproca delle carte è vista come un ulteriore area di proficua collaborazione tra i circuiti domestici, anche se alcuni si sono già attivati in modo soddisfacente attraverso intese bilaterali o collaborazioni con partner internazionali. La condivisione di best practice commerciali è considerata importante da molti circuiti ed alcuni si sono detti favorevoli a contribuire in modo coordinato all'evoluzione delle normative.
"L'evoluzione dei pagamenti a cui stiamo assistendo implica una naturale evoluzione del ruolo dei circuiti domestici: devono fare evolvere il loro posizionamento nel Paese di riferimento e la relazione con gli altri circuiti domestici. In tale scenario, la cooperazione a mio parere è il valore su cui basare qualsiasi forma di evoluzione: innovazione, tecnologia, standard e spinta commerciale" commenta Sergio Moggia, Direttore Generale del Consorzio BANCOMAT.
Secondo John Chaplin, Director di CC Associates, il netto miglioramento della fiducia verso il futuro che la ricerca ha evidenziato è legato alla crescente volontà di collaborare da parte dei circuiti domestici. Una collaborazione che è ora vissuta come essenziale per continuare ad avere un ruolo. "Sotto questo punto di vista i circuiti asiatici si sono già mossi in anticipo", sottolinea Chapline, che aggiunge: "È probabile che in Europa oltre ad una maggiore collaborazione tecnica e in termini di accettazione delle carte, potremmo assistere a delle vere e proprie fusioni tra circuiti domestici. E potrebbe anche nascere un circuito africano multi-nazionale".
"I circuiti domestici sono stati fondamentali per l'affermazione dei pagamenti elettronici in molti paesi di tutto il mondo. L'efficienza delle loro struttura di costo e la specifica capacità di fornire servizi alle proprie comunità li rende estremamente importanti per lo sviluppo di nuove forme di pagamento. SIA è assolutamente in grado di sostenere i circuiti domestici nel loro percorso di innovazione e nella creazione di nuovi servizi digitali" ha detto Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato di SIA.
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