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20 Aprile 2024 / 06:38
Intesa Sanpaolo, il nuovo Gruppo nel Veneto

 
Banca

Intesa Sanpaolo, il nuovo Gruppo nel Veneto

- 4 Luglio 2017
Stefano Barrese, capo della Banca dei Territori, guida la nuova Direzione ex banche venete, con Gabriele Piccini responsabile operativo. Nel gruppo entrano 900 filiali, con Bancapulia e Banca Nuova
Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, il 30 giugno ha fatto a Vicenza il punto sull'integrazione della ex Banca Popolare di Vicenza e della ex Veneto Banca nel Gruppo Intesa Sanpaolo.
Dal 26 giugno Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono entrate nel Gruppo Intesa Sanpaolo. Le due banche funzionano regolarmente e in continuità con la precedente situazione e i clienti possono contare sui consueti referenti e sulle persone che li hanno seguiti in precedenza. Questo garantisce continuità nella relazione e contribuisce a ricreare un clima di fiducia.
L'intervento di Intesa Sanpaolo ha permesso di evitare i riflessi sociali che sarebbero derivati dalla liquidazione coatta amministrativa delle due banche, salvaguardando l'occupazione, i risparmi affidati da 2 milioni di famiglie e l'attività di 200 mila imprese finanziate.
Intesa Sanpaolo ha acquisito dai commissari liquidatori alcune attività e passività e alcuni rapporti giuridici facenti capo alle due banche venete. Il perimetro oggetto di acquisto include le partecipazioni in Banca Apulia, Banca Nuova, Sec Servizi, Servizi Bancari e nelle banche con sede in Moldavia, Croazia e Albania.
Le principali attività acquisite sono circa 900 sportelli in Italia e 60 all'estero, inclusa la rete di filiali in Romania, 9.960 dipendenti in Italia e 880 all'estero, 30 miliardi di crediti in bonis, attività fiscali per 1,9 miliardi, 25,8 miliardi di debiti verso clientela, 11,8 di obbligazioni senior, 23 di raccolta indiretta, di cui 10,4 di risparmio gestito. Il perimetro dell'operazione esclude invece i crediti deteriorati e le obbligazioni subordinate emesse, nonché partecipazioni e altri rapporti giuridici considerati non funzionali all'acquisizione.
Nasce la Direzione Regionale ex Banche Venete
È stata istituita il 26 giugno all'interno della Divisione Banca dei Territori la nuova Direzione Regionale ex Banche Venete, affidata ad interim a Barrese, e a cui fanno capo i rami d'azienda costituiti dalle attività rilevate da BPVi e da Veneto Banca. La nuova struttura dedicata nasce con l'obiettivo di garantire la piena continuità nell'operatività corrente delle due banche venete e di rendere immediata la loro integrazione nel Gruppo.
La nuova realtà si articola in due unità organizzative cui fanno capo le strutture centrali e territoriali provenienti dalle due banche, denominate "ex Banca Popolare di Vicenza ed "ex Veneto Banca". La responsabilità di queste due unità è stata affidata a Gabriele Piccini, manager di grande capacità che conosce bene il territorio veneto anche grazie all'esperienza in Popolare di Vicenza di cui è stato Vice Direttore generale vicario e responsabile commerciale e, da ultimo, Ad di Banca Nuova.
Grazie all'acquisizione si consolida la posizione di leadership in Italia di Intesa Sanpaolo e in particolare nelle Regioni del Nord-Est, dove oggi è presente con due Direzioni Regionali: una diretta da Renzo Simonato a cui fanno capo le reti in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, oltre alle filiali di CR Veneto e CR Friuli Venezia Giulia; l'altra è la Direzione Regionale ex Banche Venete che riunisce le reti della ex Banca Popolare di Vicenza e della ex Veneto Banca.
La vicinanza del Gruppo al territorio e alla sua economia si concretizza nelle autonomie deliberative in capo alla Direzione Regionale e alle Filiali, a contatto con la realtà produttiva e le sue esigenze.
Sportelli e occupazione
È stato avviato da subito il processo di integrazione delle due banche nel gruppo, che vedrà diversi avanzamenti nei prossimi mesi, fino a completarsi con l'adozione del modello di servizio di Intesa Sanpaolo, la migrazione nel nuovo sistema operativo di Gruppo (entro i primi mesi del 2018) e la razionalizzazione delle filiali. L'accordo di acquisizione prevede di completare l'integrazione entro 24 mesi.
Nel gruppo entrano 900 sportelli in Italia e 60 all'estero, inclusa la rete di filiali in Romania. Nel complesso, come concordato con le autorità europee, è prevista la razionalizzazione di circa 600 sportelli. Le filiali acquisite diventano a tutti gli effetti sportelli di Intesa Sanpaolo.
Viene comunque garantita l'occupazione: non ci saranno licenziamenti e le 3.900 uscite previste (a livello di gruppo) saranno su base volontaria e beneficeranno dell'applicazione del Fondo di Solidarietà dei lavoratori bancari. Sono inoltre previste misure a salvaguardia dei posti di lavoro quali il ricorso alla mobilità territoriale e iniziative di formazione per la riqualificazione delle persone.
Ssostegno a imprese e famiglie
Da subito Intesa Sanpaolo è pronta a sostenere il credito al territorio. Con questa operazione la banca mette in sicurezza molte famiglie, imprese e dipendenti. In primo luogo le famiglie venete e il loro risparmio: oltre 50 miliardi. Poi viene garantito che i crediti concessi alle imprese non vengano richiamati, ma anzi vengano aumentati grazie al nuovo plafond di 5 miliardi stanziato già il 26 giugno, che si va ad aggiungere ai 50 miliardi che Intesa Sanpaolo ha stanziato e prevede di erogare nel 2017.
Verranno estese a molte imprese progetti pionieristici nel mondo della strategia d'impresa. Solo per citare alcuni esempi:
  • il supporto agli investimenti e l'affiancamento strategico in ottica di Industria 4.0 e per il settore agroalimentare;
  • il programma Filiere, con il quale si consente a imprese Capofiliera di certificare i propri fornitori di eccellenza, migliorandone la loro valutazione creditizia, così da accelerare e mettere in sinergia gli investimenti in innovazione lungo tutta la filiera;
  • il nuovo modello di rating, con il quale vengono premiate imprese che mostrano di avere fattori innovativi che le rendono più competitive, come brevetti e certificazioni di qualità o investimenti in competenze e capitale umano;
  • il supporto all'internazionalizzazione, grazie alle strutture specializzate e alla presenza del Gruppo in oltre 40 Paesi.
L'attenzione del gruppo all'economia del territorio e al suo sviluppo è dimostrata anche dal fatto che Intesa Sanpaolo impiega nel Nord Est in finanziamenti a famiglie ed imprese più di quanto raccoglie nello stesso territorio. Nel Triveneto Intesa Sanpaolo nei primi tre mesi del 2017 ha erogato finanziamenti a medio lungo termine per 1,2 miliardi, +31,7% in 12 mesi, di cui 686 milioni (+49%) alle imprese e 524 milioni (+14%) alle famiglie, prevalentemente per mutui per la casa. Nell'intero 2016 erano stati erogati finanziamenti a medio-lungo termine per 4,6 miliardi (+39,8% sul 2015), di cui alle imprese 2,6 miliardi (+50%) e alle famiglie 2 miliardi (+28%).
Le due banche venete entrano a far parte a pieno titolo di un unico gruppo, ma manterranno la propria "vocazione veneta" perché Intesa Sanpaolo fa della vicinanza al territorio il modello fondamentale con cui opera. Il modello di servizio di Intesa Sanpaolo pone infatti al centro famiglie ed imprese e le loro specifiche esigenze, grazie a:
  • struttura articolata di filiali diffuse sul territorio e suddivise in retail, private e imprese a seconda del target servito, grandi hub o filiali minori, con al loro interno specialisti di settore e con orari di servizio prolungati alla sera e al sabato o accorciati alla sola mattina in funzione del contesto in cui operano, con gestori per ogni cliente, disponibili anche al servizio al domicilio, e sportelli automatici h24.
  • banca online e telefonica con il quale operare su quasi tutte le principali operazioni bancarie e di pagamento. La filiale resta comunque il cuore della banca, tant'è che è stata realizzata anche un'efficiente filiale online presso cui rivolgersi attraverso tutti i canali. 
  • Banca ITB-Banca5 che si appoggia alla capillare rete dei tabaccai, per favorire lo sviluppo di nuova clientela che oggi non vede nella Banca dei Territori e nelle Filiali il canale naturale a cui rivolgersi, ma che al contempo richiede una "fisicità".
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