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Vino, un settore in crescita

 
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Vino, un settore in crescita

di Giovanni Lefosse - 13 Aprile 2018
Nello studio annuale di Mediobanca il punto sull'industry vinicola: nel 2017 il vino italiano "festeggia" l'ottavo anno consecutivo di crescita (+6,5%), con un boom di vendite in Asia (+ 21%) ...
A pochi giorni dall'inizio di Vinitaly (dal 15 al 18 aprile), l'Area Studi di Mediobanca presenta la nuova indagine 2018 sul settore vinicolo italiano e internazionale, da cui emergono numeri interessanti. Aumenta anche nel 2017 il fatturato delle società italiane (+6,5% sul 2016), grazie all'export (+7,7%), con il boom del commercio verso l'Asia (+21,1%), ma grazie anche alle vendite domestiche (+5,2%). Aumentano gli occupati (+1,8%), gli investimenti (+26,7%) e c'è ottimismo sulle aspettative di vendita 2018. Aziende in prima linea dell'industry vinicola si confermano quelle venete e toscane.
L'ambito di analisi - Lo studio prende in considerazione i volumi del periodo 2012-2016, integrati con interviste alle imprese per i dati pre-consuntivi del 2017 e le attese sulle vendite del 2018. L'indagine è composta da due parti: nella prima vengono analizzate 155 società italiane con un fatturato superiore ai 25 milioni; nella seconda sono esaminate le 15 principali imprese internazionali quotate con un fatturato di oltre 150 milioni e viene descritta la dinamica dell'indice mondiale di Borsa delle imprese vinicole quotate tra il 2001 e il 2018.
L'andamento del mercato italiano - I dati 2017 mostrano un settore in crescita per l'ottavo anno consecutivo del 6,5% rispetto al 2016. Si tratta del maggior incremento degli ultimi 5 anni. E anche a livello di previsioni 2018, si registra un sentiment positivo: il 93% delle società esaminate prevede di non subire un calo delle vendite nell'anno in corso, mentre solo il 7% attende una flessione dei ricavi. Il 17,4% ritiene addirittura che le crescita sarà superiore al 10%. Anche sul fronte dell'occupazione il mondo del vino registra un aumento, con un +1,8% rispetto al 2016.
L'export - A livello domestico le vendite sono aumentate, con un +5,2% rispetto al 2016. Gli spumanti (+9,9% sul 2016) crescono di più dei "vini non spumanti" (+5,6%). Mentre, per quanto riguarda i mercati esteri, nel 2017 l'area più dinamica è stata quella asiatica (+21,1% le vendite sul 2016), dove si realizza però solo il 4,2% dell'export. Cresce anche il Sud America (+20,1%), pur rappresentando appena l'1,4% del fatturato estero delle vinicole italiane. I Paesi Ue rappresentano il principale mercato di sbocco e concentrano il 53,4% dell'export, con una crescita dell'8,6% rispetto al 2016. Africa, Medio Oriente e Paesi europei non Ue hanno rappresentato il 9,1% del totale (crescita del 5,8%) e il Nord America è cresciuto del 5,7% per una quota pari al 31,9%. Nel complesso, le esportazioni italiane di vino sono cresciute nel 2017 del 7,7% sul 2016.
Evidenze territoriali - Anche nel 2017 le società toscane e venete si confermano in testa per redditività con Antinori al 25%, Frescobaldi al 20,5%, Santa Margherita al 17,2%, Ruffino al 15,7% seguite da Botter (8,6%), Mionetto (5,7%) e Villa Sandi (5,5%). Le società venete primeggiano, soprattutto sotto il profilo reddituale (Roi al 9,4% contro il 6,8% nazionale; Roe all'11,4% contro il 7,9%); figurano bene anche le toscane (Roi all'8,7% e Roe all'8,4%) che appaiono le più solide patrimonialmente (debiti finanziari al 33,2% dei mezzi propri contro il 63,4% nazionale), efficienti (costo del lavoro per unità di prodotto al 44,4% contro 58,6%) e vocate all'export (64,4% contro 51,4%).
Didtribuzione - Circa i vari canali di vendita prevale la Gdo che interessa il 38,2% della produzione, seguita dai grossisti e intermediari al 16,8%, dall'Ho.Re.Ca. con il 16,5% e dalla rete diretta con il 12,6%. Sui mercati esteri domina l'intermediario importatore (74,5%).
Dati internazionali - Analizzando i 15 maggiori produttori internazionali quotati emerge un fatturato in progresso del 5,8% e incidenze dei margini industriali sulle vendite in rialzo: Mol al 26,1% (13,4% le italiane) e Mon al 22,6% (9,9% le italiane), sebbene l'occupazione del comparti sia calata del 2,9%. Anche analizzando i rendiconti infrannuali relativi al 2017 si osserva un rialzo del fatturato complessivo dell'1,8%, con incrementi generalizzati a quasi tutte le società.
Borsa del vino - La capitalizzazione dei titoli che compongono l'indice mondiale di Borsa del vino è aumentata del 12,2% tra marzo 2017 e marzo 2018. Ma se si amplia l'orizzonte temporale di riferimento, i numeri sono di gran lunga migliori: dal gennaio 2001 l'indice di Borsa mondiale del settore vinicolo in versione total return (comprensivo dei dividendi distribuiti) è cresciuto del 719,6%, al disopra delle Borse mondiali (+148%). Le migliori performance sono del Nord America (+744,6%), Australia (+163,5%) e Francia (+100%). Le italiane quotate restano due.
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