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28 Marzo 2024 / 16:17
PA, un taglio ai contanti

 
Pagamenti

PA, un taglio ai CONTANTI

di Rita Camporeale Carla Ottanelli - 29 Febbraio 2012
La rivoluzione nei pagamenti della Pubblica Amministrazione avviata dalla manovra Monti passa attraverso l’uso sistematico di strumenti elettronici. Con vantaggi di efficienza e tracciabilità
Il mondo della Pubblica Amministrazione evolve ed affina le proprie tecniche gestionali inerenti i pagamenti verso cittadini, imprese fornitori. Nell’ambito dell’articolo 12 della Manovra Monti dello scorso dicembre si prevedono infatti una serie di misure che sono finalizzate a favorire la modernizzazione e l’efficienza degli strumenti di pagamento usati dagli enti pubblici e a ridurre i costi amministrativi derivanti dalla gestione del denaro contante.

Marzo 2012, avvio delle nuove regole

La norma Monti prevede un articolato complesso di misure che comporteranno significative ricadute sui pagamenti degli enti appartenenti alla sfera pubblica, a definitivo e generalizzato superamento di modalità gestionali ancora involute. Sono infatti esplicitati in modo inequivocabile alcuni principi di carattere generale che fino ad oggi erano rilevabili nell’ordinamento giuridico solo in modo frammentario e parziale ma che sono invece strumentali al processo di riforma del settore pubblico basato sulla sull’attuazione dei piani di e-Government e sull’adozione di moderne tecnologie al passo con i principi dettati dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) e dalla Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD). Le nuove disposizioni entreranno definitivamente in vigore il 6 marzo 2012 a meno che il legislatore non attui una proroga, consentita dalla legge solo “per specifiche e motivate esigenze”; entro tale termine, tutti i soggetti interessati (le amministrazioni pubbliche in primis ma anche i beneficiari dei pagamenti e le banche tesoriere e cassiere degli enti pagatori) dovranno acquisire consapevolezza dei nuovi scenari e rendere completamente operative le nuove disposizioni.

Non solo comuni e province

La disposizione riguarda tutte le amministrazioni pubbliche nella sua accezione più ampia, con riferimento dunque al complesso delle entità aventi connotazione pubblica: tutte le amministrazioni inserite nel conto economico consolidato che, ai sensi della legge di contabilità e finanza pubblica, sono individuate annualmente dall’Istat sulla base del Sistema europeo dei conti. La norma si riferisce infatti testualmente alle PA centrali e locali e ai loro enti.

Mai più ordinativi cartacei

Anche la fase di ordinazione dei pagamenti oltre a quella propriamente esecutiva, deve rispondere a logiche evolute. Si prevede infatti che “le operazioni di pagamento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dei loro enti sono disposte mediante l’utilizzo di strumenti telematici e che [dunque] è fatto obbligo alle PA di avviare il processo di superamento di sistemi basati sull’uso di supporti cartacei”. Con tale previsione il Legislatore ha compiuto un significativo passo avanti introducendo, sia pure gradualmente e nel rispetto dei principi di autonomia gestionale dei diversi enti, l’obbligo (in luogo della mera facoltà) di adozione dell’ordinativo informatico nei rapporti tra ente e rispettivo tesoriere/cassiere. Si fornisce così un importante impulso al processo di modernizzazione delle tecniche amministrative prodromiche all’effettuazione dei pagamenti da e per la PA contribuendo a rendere maggiormente efficienti, efficaci ed economiche le relazioni tra enti e organi pagatori.

Pagamenti per cassa: solo un’eccezione

Per tutti i pagamenti delle PA e, in particolare, per quelli riferiti a stipendi, pensioni, emolumenti fissi è precluso l’uso dei contanti; in via d’eccezione l’utilizzo di questi ultimi può aver luogo limitatamente a pagamenti di importo non superiore a mille euro. L’eventuale opzione relativa a un pagamento da estinguersi per cassa viene a assumere dunque una valenza puramente residuale e comunque limitata nell’importo. I beneficiari dei pagamenti vedranno soddisfatte le proprie ragioni di credito verso la PA attraverso il massiccio uso di strumenti elettronici costituiti anche da carte di pagamento prepagate o da carte elettroniche istituzionali. Queste ultime, previste da normativa del 2010 (la manovra “estiva” del decreto legge 78, recante le misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) sono state ideate proprio al fine di “favorire efficienza nei pagamenti e nei rimborsi dei tributi effettuati da parte di enti e pubbliche amministrazioni a cittadini e utenti”. L’operatività di dette carte è peraltro rinviata ad un decreto ministeriale attuativo che ne dovrà disciplinare in dettaglio le modalità di funzionamento. Per quanto riguarda i soggetti percipienti trattamenti pensionistici minimi, assegni e pensioni solidali è previsto che i rapporti recanti gli accrediti di tali somme siano esenti in modo assoluto dall’imposta di bollo, ove i titolari rientrino nelle fasce socialmente svantaggiate di clientela. Per tali rapporti è fatto divieto alle banche, alla società Poste spa e agli altri intermediari finanziari di addebitare alcun costo. La normativa in esame, al fine di realizzare un intervento di generale informatizzazione degli enti, contiene anche una previsione riferita alle riscossioni della PA. In particolare, al fine di consentire a tutte le amministrazioni centrali e locali e ai loro enti di riscuotere le entrate strumenti diversi dal contante è previsto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze promuova la stipula, tramite Consip spa, di una o più convenzioni con prestatori di servizi di pagamento affinché detti soggetti possano dotarsi di Pos a condizioni favorevoli.

Dunque una svolta

Il superamento di sistemi basati sui due elementi “cartaceo e contanti” è un principio di legge ora inequivocabilmente applicabile a tutti gli enti del comparto pubblico. Da qui a poche settimane le pubbliche amministrazioni dovranno avviare il processo di superamento di sistemi basati sull’uso di supporti cartacei; i pagamenti elettronici dovranno adottarsi in via ordinaria, in assenza di diverse indicazioni specifiche e comunque in via obbligatoria per pagamenti di importo superiore alla soglia dei mille euro. È dunque avviato il processo di totale superamento di metodologie incompatibili con l’evoluzione in ambito europeo dei sistemi di pagamento. Data la rilevanza dei cambiamenti in atto è necessario un attento monitoraggio del processo innovativo ed un forte impegno della Pubblica amministrazione e di tutti gli operatori interessati affinché si realizzi un contesto di piena consapevolezza delle nuove regole e una fattiva collaborazione per la loro puntuale applicazione.

5 importanti novità

1. Obbligo generalizzato di adozione dell’ordinativo informatico
2. Obbligo di esecuzione di qualsiasi pagamento della PA con uso di strumenti elettronici. Eventuali pagamenti per cassa limitati ad un massimo di mille euro
3. Obbligo di esecuzione di pagamenti della PA riferiti a stipendi, pensioni ed altri emolumenti continuativi con uso di strumenti elettronici ivi comprese le carte di pagamento prepagate e quelle elettroniche istituzionali. Eventuali pagamenti per cassa limitati ad un massimo di mille euro, limite modificabile con decreto ministeriale
4. Esenzione da costi bancari e postali e dall’imposta di bollo per i rapporti recanti accrediti di pensioni minime e sociali a soggetti socialmente svantaggiati
5. Dotazione di Pos alle PA per la riscossione delle entrate
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