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Pagamenti, Google sfida Apple anche in Italia

 
Pagamenti

Pagamenti, Google sfida Apple anche in Italia

di Flavio Padovan - 21 Settembre 2018
Si arricchisce l’offerta di pagamenti digitali: dal 19 settembre Big G è entrato nel mercato italiano lanciando Google Pay, in partnership con Nexi, Banca Mediolanum, Hype, Widiba, N26, Boon e Revolut. Una mossa che mira a contrastare le soluzioni analoghe di Apple Pay e Samsung Pay. Il nuovo servizio è utilizzabile tramite cellulare e smartwatch Android nei negozi tradizionali dotati di Pos contactless Nfc. Ed anche sui siti di e-commerce ...
Cresce ancora la concorrenza sul mercato dei pagamenti e, in particolare, dei micropagamenti digitali. Dopo Apple e Samsung, anche Google ha deciso di scendere in campo e di lanciare in Italia Google Pay, il suo servizio – già attivo in 21 Paesi - che consente di effettuare acquisti in sicurezza non solo sui siti online e su tutte le property del gigante di Mountain View (da Google Play a YouTube), ma anche nei negozi tradizionali semplicemente avvicinando il proprio cellulare o smartwatch Android ai Pos contactless dotati di tecnologia Nfc dell'esercente.
Per iniziare è sufficiente scaricare l’app Google Pay e aggiungere una carta di credito, di debito o prepagata (MasterCard, Maestro o Visa) emessa da una delle banche partner. Al momento sono Banca Mediolanum, Nexi, Hype, Widiba, Boon, N26, Revolut, ma presto si aggiungeranno anche Poste Italiane e Iccrea. L'impatto sul mercato è però già molto rilevante perché, ad esempio, tramite Nexi, oltre 150 banche italiane possono mettere a disposizione dei propri correntisti la nuova soluzione di pagamento. Non solo: l'accordo con la società guidata da Paolo Bertoluzzo porta a Google Pay una dote importante anche a livello di accettazione, con i suoi 733 mila negozi tradizionali convenzionati e i circa 20 mila online.

I principali competitor? Non sono le banche

La decisione di Google di sbarcare nel nostro Paese dimostra come stia crescendo l'attenzione verso il mercato italiano dei pagamenti digitali, che offre potenzialità di sviluppo significative in particolare per le transazioni digitali nei negozi tradizionali e per i micropagamenti. I diretti competitor di Google Pay sono principalmente i servizi analoghi offerti dalle altre Big Tech, a cominciare da Apple Pay, lanciato in Italia a maggio 2017, e Samsung Pay, operativo dallo scorso aprile. Rispetto a queste due soluzioni, che operano solo sui rispettivi dispositivi proprietari – telefoni e tablet Apple e Samsung - il punto di forza maggiore di Google Pay è la possibilità di essere utilizzabile su ogni smartphone, smartwatch e tablet che monta il sistema operativo Android ed è dotato di tecnologia Nfc. Questo dal punto di vista dell'utente.
Per quanto riguarda le banche, l'obiettivo di Google è di creare con loro sinergie, facendo di Google Pay una piattaforma di pagamento aperta. Una strategia forte, confermata dalla decisione di non applicare fee a negozianti e rivenditori e di chiedere ai partner di non applicare fee aggiuntive ai clienti.

Come si usa

Nei negozi lo smartphone, come pure lo smartwatch Wear OS e i dispositivi dotati di sistema operativo Android 5+, diventa uno strumento di pagamento di uso immediato. Scaricata la app Google Pay o attivato il servizio direttamente nell'app di mobile banking della propria banca, per portare a termine la transazione è sufficiente attivare lo schermo del telefono e appoggiarlo al terminale pos contactless. Un breve suono e un messaggio sullo schermo e sul Pos conferma il pagamento.
Google Pay può essere selezionato come metodo di pagamento anche quando si effettuano acquisti online. È sufficiente cercare il logo Google Pay su siti web o app - tra cui Asos, Booking.com, Deliveroo, Flixbus, Ryanair, Vueling - in aggiunta ai metodi di pagamento tradizionali. Inoltre, se l'utente ha già effettuato l'accesso tramite il browser Chrome, saranno sufficienti pochi clic per completare un acquisto su centinaia di siti: Chrome e Google Pay inseriranno infatti automaticamente i dati di fatturazione, consegna e pagamento per l'utente.
Utilizzando Google Pay non si perdono tutele e vantaggi offerti dalla banca. Ciò significa che i clienti continuano ad usufruire di eventuali rimborsi, punti premio, protezione antifrode, esattamente come quando pagano con la carta fisica al Pos.
La soluzione di pagamento di Google permette anche di gestire carte fedeltà, carte d'imbarco, biglietti del cinema, coupon, ecc. Aggiungerli è semplice, perché è l'app che guida il processo: il cliente devo solo cliccare sull'icona di questa funzione, scegliere il brand e inquadrare la carta.

Sicurezza: i dati della carta non sono memorizzati sui dispositivi

Google ha prestato particolare attenzione agli aspetti della sicurezza. I dati della carta di credito non sono infatti memorizzati sul dispositivo mobile, e neppure all’interno dei sistemi del rivenditore. Quando l'utente effettua un pagamento in un negozio, le transazioni si svolgono usando un numero di carta virtuale, per cui il numero di carta reale resta protetto, nascosto nel portafoglio.
Inoltre, se un telefono o uno smartwatch Wear OS viene smarrito o rubato, è possibile usare la funzione “Trova il tuo telefono” per bloccarlo immediatamente da qualsiasi luogo, metterlo al sicuro con una nuova password o eliminare tutte le informazioni personali. Non sarà invece necessario bloccare la carta di credito, perché i suoi dati non sono presenti sul telefono.

Il supporto dei partner bancari

Rispondere a un'esigenza concreta dei clienti e, insieme, promuovere la cultura dei pagamenti e dei micropagamenti digitali, fornendo un ulteriore strumento semplice e veloce per effettuare acquisti presso i negozi tradizionali, così come sugli store online. Queste le motivazioni principali che hanno spinto le prime 7 banche alla partnership con Google Pay
“Con Google Pay – afferma Massimo Doris, Amministratore Delegato di Banca Mediolanum - si completa oggi l’offerta nell’ambito dei sistemi di pagamento in mobilità, rendendo disponibile ai nostri clienti tutti i servizi su tutte le carte di credito, di debito e prepagate. I tempi corrono è ormai divenuto un nostro statement proprio perché abbiamo fatto dell’innovazione la nostra strategia vincente, affinché i nostri clienti possano sempre usufruire degli strumenti migliori di oggi e di domani.”
La scelta di Hype di offrire Google Pay, Antonio Valitutti, General Manager Hype, è legata alla volontà di aggiungere un ulteriore importante punto di forza alla varietà di soluzioni di pagamento e gestione del denaro che mette a disposizione dei suoi clienti grazie all’innovazione. “Questa importante novità – aggiunge Valitutti - conferma Hype all’avanguardia della tecnologia dei pagamenti, con una soluzione che offre ai clienti la massima velocità e sicurezza, oltre che una user experience di assoluta eccellenza”.
Secondo Roberto Catanzaro, Business Development Director di Nexi, i mobile payments rappresentano “un elemento chiave per aumentare l’utilizzo dei pagamenti digitali nel nostro Paese, grazie alla grande diffusione e familiarità degli italiani con gli smartphone. Nexi ha da tempo intrapreso un percorso di investimenti e innovazione in tal senso, del quale il lancio di Google Pay è un tassello fondamentale. Siamo orgogliosi di fornire alle nostre banche partner un’ulteriore soluzione per rendere i pagamenti digitali ancora più semplici, veloci, onnipresenti e sicuri”.
“Con Google Pay - sottolinea Marco Marazia, Direttore Commerciale di Widiba - aggiungiamo un ulteriore tassello nel processo di semplificazione dell’esperienza dei nostri clienti. L’utilizzo dello smartphone è un’attitudine naturale anche per i servizi bancari, indipendentemente dall’età: quello che facciamo è essere sempre precursori di trend e innovazioni tecnologiche per restituire valore ai nostri clienti nel quotidiano. E così, con Google Pay integriamo tra i nostri servizi uno strumento di pagamento semplice, veloce e sicuro, pienamente in linea con lo stile della nostra Banca”.
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