Banner Pubblicitario
29 Marzo 2024 / 01:38
Perrazzelli: «I pagamenti, acceleratore di innovazione»

 
Pagamenti

Perrazzelli: «I pagamenti, acceleratore di innovazione»

di Redazione - 12 Novembre 2020
Lo sviluppo dei servizi digitali, le dinamiche di cambiamento in atto, i profili di concorrenza e di coopetizione tra incumbent e realtà Fintech. Open banking open innovation al centro dell’intervento di Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d'Italia, al Salone dei Pagamenti 2020. Qui in versione integrale
Pubblichiamo qui l’intervento integrale dal titolo Open Banking, Open Innovation, con il quale Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d'Italia, ha aperto la sessione plenaria della seconda giornata del Salone dei Pagamenti 2020
 
A un anno di distanza dalla piena applicazione della PSD2, il mutato quadro regolamentare e l’impatto della pandemia hanno impresso un’ulteriore spinta alla diffusione degli strumenti di pagamento digitale e ad alto contenuto tecnologico.
In questo settore, l’accelerazione tecnologica e l’aumento dell’offerta competitiva, dovuta anche all’ingresso di nuovi operatori, sta inducendo gli intermediari tradizionali a rivedere il proprio posizionamento strategico all’interno di un’industria sempre più “affollata”, sperimentando nuove soluzioni e ampliando la propria offerta di servizi a vantaggio del cliente finale.
In questo senso, si assiste alla progressiva diffusione, anche nel mondo dei pagamenti, del fenomeno della platform economy (o platformisation), ovverosia dell’adozione di modelli operativi che integrano su un’unica piattaforma diverse esperienze di acquisto (anche al di fuori dei servizi finanziari) a beneficio del cliente finale. La platformisation, permessa dalle logiche open introdotte dalla PSD2, potrebbe rappresentare un vero e proprio cambio di paradigma nel mercato dei servizi finanziari, superando lo schema della competizione incumbents-nuove realtà Fintech e favorendo dinamiche di tipo cooperativo, dove i servizi degli intermediari tradizionali e delle start-ups sono integrati all’interno della piattaforma valorizzando le specificità ed i vantaggi competitivi di ognuno di questi soggetti (c.d. coopetition).
In tale nuovo scenario, sfruttando i propri punti di forza (ad es., reputazione, base di clientela, etc.), gli intermediari tradizionali avranno la possibilità di trasformarsi in veri e propri hub e di offrire ai propri clienti una vasta gamma di servizi propri e di terzi, ancillari al semplice pagamento (ad es., servizi di personal/business financial management, offerta di servizi/prodotti personalizzati, etc.). L’adozione dei nuovi modelli operativi non sarà, tuttavia, senza conseguenze: per molti intermediari, la platformisation potrebbe comportare l’abbandono di linee di business interne e, aumentando l’interconnessione tra soggetti, accrescere i rischi di sicurezza ICT e la rilevanza di eventuali attacchi cyber.
Oltre agli sviluppi di mercato, il settore dei pagamenti è interessato anche da una crescente internazionalizzazione; questo fenomeno, combinato all’integrazione del mercato dei servizi digitali agevolato dalla tecnologia, può portare a maggiore concorrenza dall’estero ed erodere rendite e margini di profitto; da qui deriva anche la tendenza alla crescita dimensionale degli operatori o alle soluzioni di sistema per sfruttare maggiori economie di scala e scopo.
Solo nel settore della “monetica” (le carte, i wallet payments, etc), per fare un esempio, i processi di concentrazione (M&A) sono infatti notevolmente aumentati in tutta Europa: in tale ambito si possono contare 33 operazioni di M&A solo tra il 2016 e 2018 (cfr. Relazione della Commissione Europea al Parlamento sulla IFR).
La crescita dimensionale dell’industria dei pagamenti favorisce anche una più veloce diffusione dell’innovazione e dei punti di interazione digitali presso l’utenza finale.
Le autorità seguono con grande attenzione questi processi, identificando nuovi mercati rilevanti – anche ai fini concorrenziali – sempre più oltre confine e orientando il binomio coopetition-standardizzazione nelle diverse fasi della catena del valore – ‘a valle’ e ‘a monte’ del mercato (produzione, distribuzione, vendita...) – promuovendo, se del caso, iniziative di sistema o la creazione di big player nazionali in grado di suscitare le necessarie sinergie di costo e investimento tecnologico e di sopravvivere così alla concorrenza internazionale.

Le risposta dell’Eurosistema e della Commissione Europea

In questo contesto così dinamico uno dei ruoli fondamentali per le autorità è quello di tracciare linee strategiche e di intervento chiare e quanto più possibile condivise. Vanno lette in questa chiave la strategia dell’Eurosistema e quella della Commissione europea sui pagamenti retail.
Entrambe le strategie rispondono all’esigenza delle istituzioni europee di governare le nuove opportunità e i nuovi rischi derivanti dalla trasformazione digitale del mercato finanziario e dei pagamenti al dettaglio.
L’Eurosistema già a fine 2019 ha approvato una propria strategia che mira a superare la frammentazione delle soluzioni di pagamento presso il punto vendita fisico e virtuale (point of interaction, POI) incentivando la creazione di soluzioni paneuropee, efficienti, sicure, convenienti, basate su esperienze d’uso facili e flessibili e che siano caratterizzate da una solida governance europea. Tale strategia è stata recentemente ampliata con l’obiettivo di sviluppare una visione d’insieme del comparto dei pagamenti per favorire un approccio forward-looking che tenga conto dei rapidi processi di trasformazione dei servizi di pagamento innescati da una maggiore concorrenza e digitalizzazione. In questo contesto si inserisce anche la recente pubblicazione di un apposito Rapporto sulla Central Bank Digital Currency che analizza sfide e opportunità legate all’emissione di questa forma di moneta in un contesto che vede una preferenza crescente per i pagamenti digitali da parte dei cittadini europei.
La strategia della Commissione europea sui pagamenti al dettaglio (Retail payments strategy) mira a sostenere lo sviluppo di servizi di pagamento sicuri, rapidi e affidabili ai cittadini e alle imprese europee e a realizzare un sistema europeo dei pagamenti al dettaglio pienamente integrato. In linea con quanto previsto per i pagamenti al dettaglio, la strategia per la finanza digitale (Digital finance strategy) ha l’obiettivo di promuovere la competitività e l’innovazione nel settore finanziario europeo, garantendo al contempo la tutela dei clienti e la stabilità finanziaria. Tali strategie saranno corredate da una serie di interventi normativi mirati, tra cui il Regolamento sulla digital operational resilience for the financial sector (DORA), il Regolamento sui cryptoassets (MICA), il Regolamento su un regime normativo pilota applicabile a infrastrutture di mercato basate su DLT nonché la revisione della Direttiva PSD2 a cui dovrebbe seguire, in un contesto più ampio e anche sulla base di questa revisione, una proposta legislativa per un nuovo framework in materia di open finance. Tutte queste iniziative se lette in modo integrato – evidenziano l’obiettivo di assicurare all’Unione europea una posizione di leadership globale nello sviluppo e nell’applicazione delle nuove tecnologie al settore finanziario (e dei pagamenti) con un occhio molto attento agli equilibri concorrenziali.

L’”instant” come opzione strategica

Un mercato dei pagamenti sempre più dinamico e aperto all’innovazione richiede paradigmi di sviluppo che mettano in connessione tutta la catena del valore, tenendo conto delle interconnessioni tra le soluzioni offerte agli utilizzatori, i servizi di rete, le infrastrutture di regolamento, superando le frammentazioni su base nazionale che possono lasciare aperti spazi per il predominio di operatori stranieri (in particolare schemi di carte internazionali, Big Tech).
In un contesto in cui operatori non finanziari mirano (e potenzialmente sono in grado di) assicurare capillarità alla propria offerta puntando sull’istantaneità dell’interazione con l’utente (v. Libra), è cruciale che gli operatori finanziari europei siano in grado di proporre soluzioni che abbiano le stesse caratteristiche (istantaneità e capillarità) associando ad esse elevati profili di sicurezza e di trasparenza.
Lo sviluppo di soluzioni di pagamento instant aventi portata Paneuropea può rappresentare una risposta: i pagamenti instant possono essere un volano di innovazione e digitalizzazione le cui potenzialità, allo stato attuale, non risultano ancora del tutto espresse. Ed è per questo che tali pagamenti rappresentano il fulcro della strategia dell’Eurosistema e della Commissione Europea.

Il mercato nazionale e le sue potenzialità: l’accelerazione digitale anche alla luce dell’esperienza Covid della scorsa primavera

In relazione all’emergenza Covid-19, i servizi di pagamento digitali domestici e transfrontalieri si sono rivelati una risorsa fondamentale sia per le aziende che per i consumatori, modificando i tradizionali processi di scambio e consentendo una maggior continuità delle rispettive attività quotidiane. Malgrado la crisi economico-sociale, nel nostro Paese l’industria dei pagamenti digitali è crescita dall’inizio dell’emergenza, soprattutto se consideriamo i volumi di transazioni con carta e bonifici online, ossia gli strumenti a più alta “intensità digitale”.
In particolare, oltre a un maggior uso relativo della carta al POS rispetto all’ATM, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha comportato una crescita rapida delle modalità di pagamento “a distanza” o “senza contatto”. In Italia la quota di operazioni e-commerce con carta sul totale transazioni passano dal 25% in media prima del lockdown a oltre il 40% nel periodo di massima emergenza (aprile), per poi tornare a giugno a livelli più simili a quelli precedenti il lockdown (25-30%).
Le transazioni c-less con carta sono quelle che hanno registrato il salto più persistente, passando dal 35% del periodo pre-lock down a oltre il 55% delle transazioni effettuate con dispositivi abilitati, con un andamento stabile anche dopo il lockdown. Su questa modalità peraltro si possono inserire le innovazioni mobile e point of interaction in grado di modificare strutturalmente le abitudini di pagamento di famiglie e imprese.
Anche i bonifici online (via Internet o tramite collegamenti telematici) hanno registrato una crescita importante dall’inizio della pandemia (+8% nel numero di transazioni rispetto al 2019), riducendo i rischi e i costi impliciti di spostamento; per le famiglie, la quota di bonifici via Internet sul totale bonifici (in valore) passa dal 41% in media nel 2019 a circa il 47% nel terzo trimestre 2020.
Si tratta di valutare come tale evoluzione proseguirà; da una survey condotta dall’Eurosistema di prossima pubblicazione, tre italiani su dieci dichiaravano questa estate che avrebbero modificato le proprie abitudini utilizzando più servizi di pagamento digitali in luogo del contante; a parte questo, riteniamo che il processo di digitalizzazione sia ormai irreversibile, spinto anche dalla crisi COVID-19; il sistema dei pagamenti digitali ha dimostrato peraltro di essere una importante leva per accrescere la resilienza del sistema economico in condizioni di crisi e forte incertezza.

L’impegno della Banca d’Italia

Il crescente sviluppo del FinTech ha suggerito la costituzione di un polo di coordinamento tra le diverse strutture del nostro Istituto che a vario titolo seguono la materia, con l’obiettivo di esplorare possibili sinergie ed evitare duplicazioni. Inoltre, l’evoluzione della tecnologia e la crescente diffusione presso le famiglie e gli operatori economici degli strumenti di pagamento elettronici, potenzialmente succedanei delle banconote, hanno comportato la necessità di sviluppare una visione comune fra le attività inerenti alla circolazione monetaria (produzione, analisi della circolazione e distribuzione delle banconote) e l’ambito degli strumenti, dei servizi e dei sistemi di pagamento al dettaglio, con l’obiettivo di facilitare il monitoraggio del rapporto di complementarità/sostituzione fra gli strumenti di pagamento elettronici e il contante.
Lungo queste direttrici (potenziamento della capacità di analisi dei fenomeni FinTech, valorizzazione della connessione tra strumenti di pagamento tradizionali e innovativi, coordinamento delle attività istituzionali legate all’innovazione finanziaria) è stata realizzata una riforma organizzativa con la quale sono stati ricondotti in un medesimo Dipartimento la produzione delle banconote, la circolazione monetaria, la supervisione sui servizi e sugli stumenti di pagamento alternativi al contante e le connesse attività di analisi e coordinamento anche nel campo del FinTech.
Avendo, inoltre, presente quanto le Autorità, in questo contesto così fortemente in evoluzione, debbano essere capaci di ampliare il proprio angolo di osservazione, stiamo potenziando e diversificando le modalità con cui dialogare nel continuo con il mercato.
È stato dato nuovo impulso al Comitato Pagamenti Italia, presieduto dalla Banca d’Italia; il Comitato è un forum di cooperazione che si pone l’obiettivo di sostenere lo sviluppo in Italia di un mercato dei pagamenti sicuro, innovativo e competitivo, in grado di rispondere alle sfide globali e alle esigenze degli utilizzatori (imprese, famiglie, pubbliche amministrazioni). È la sede principale di confronto tra soggetti privati e istituzionali sui temi chiave dell’industria dei pagamenti nazionale.
Ormai da qualche anno, in linea con iniziative assunte da altre banche centrali (e in alcuni casi in anticipo rispetto ad esse) è attivo il “Canale FinTech”, l’innovation hub della Banca d’Italia, tramite il quale gli operatori possono prospettare progetti nel campo dei servizi finanziari connotati da caratteristiche di innovazione riferite sia alla tipologia dei servizi offerti sia alla tecnologia utilizzata. La numerosità ed eterogeneità delle richieste pervenute tramite il Canale (ad oggi circa 80) confermano quanto sia importante mantenere un dialogo aperto con il mercato, in una logica di reciproco scambio e collaborazione. È un canale che andremo a potenziare (anche sotto il profilo della comunicazione), nella consapevolezza che un confronto continuo con gli operatori consente di intercettare tempestivamente fenomeni di interesse, accompagnare i processi di innovazione in una logica evolutiva, accorciare le distanze tra Autorità e mercato.
Da dicembre sarà operativo “Milano Hub”, luogo, non solo fisico, nel quale la Banca d’Italia – nel rispetto dei ruoli istituzionali ad essa assegnati – si propone di assistere gli operatori, collaborare allo sviluppo di progetti e favorire la verifica della qualità e sicurezza di specifiche innovazioni. L’obiettivo è quello di supportare l’adozione delle tecnologie digitali da parte del mercato finanziario in Italia, avendo sempre presenti le finalità del nostro agire istituzionale: stabilità complessiva, competitività del sistema, tutela della clientela, efficienza e affidabilità del sistema dei pagamenti. L’Hub sarà dedicato alla sperimentazione, alla collaborazione con il mondo accademico e al dialogo con gli operatori; sarà la “vetrina digitale” della Banca, un progetto con cui rilanciare – con carattere di complementarietà rispetto a tutte le altre iniziative intraprese – la centralità del nostro agire istituzionale sul fronte dell’innovazione digitale nel settore finanziario.

Conclusioni

In Europa e in Italia i timori di contagio hanno influenzato le modalità di utilizzo dei mezzi di pagamento e determinato una forte accelerazione dell’utilizzo degli strumenti digitali. Le autorità, incentivando il ricorso a tali strumenti, possono contribuire a limitare il rischio di diffusione del contagio; in tale contesto si inserisce l’auspicio formulato dalla Banca d’Italia, in coerenza con quanto fatto dall’ European banking authority (EBA), nei confronti dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori dei circuiti di carte affinché venga valutata la possibilità di favorire modalità di pagamento “senza contatto”, attraverso un tempestivo l’innalzamento della soglia massima (fino a 50 euro anziché 25) oltre la quale è necessario digitare autenticare la transazione (mediante il PIN o la firma).
Il sistema dei pagamenti digitali ha dimostrato di essere una importante leva per accrescere la resilienza del sistema economico in condizioni di crisi e forte incertezza. Anche per questo motivo, nel prossimo futuro, sarà importante continuare a perseguire la piena digitalizzazione del comparto stimolando sempre più il dialogo tra gli operatori di mercato e le Autorità.
ALTRI ARTICOLI

 
ESG

La Dimensione del Relazionarsi

Apprezzare, prendersi cura e sentirsi in contatto con gli altri, col nostro prossimo, con le generazioni future e la biosfera, ci aiuta a creare...

 
Pagamenti

Le carte di pagamento business rendono smart la contabilità aziendale

Dai dati dell’ultimo Osservatorio Annuale Visa sui Pagamenti Digitali, realizzato in collaborazione con Ipsos, l’evidenza di come per piccole e...

 
Credito

Credito e Finanza, un impegno a tutto campo per la crescita

Tre chiavi di lettura e tre prospettive di analisi per presentare l’orizzonte di temi e gli scenari di azioni strategiche che caratterizzanno...
Il Salone dei Pagamenti 2023
Il Salone dei Pagamenti è il più importante appuntamento nazionale di riferimento su Pagamenti e Innovazione...
Icona Facebook Icona Twitter Icona LinkedIn
Bancaforte TV
Euro digitale: il futuro prende forma
Si terrà il 21 e 22 marzo “Euro digitale: il futuro prende forma”, il seminario organizzato da ABI...
Icona Facebook Icona Twitter Icona LinkedIn
Banner Pubblicitario