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29 Marzo 2024 / 11:20
Salone 2020, evoluzione compiuta!

 
Pagamenti

Salone 2020, evoluzione compiuta!

di Mattia Schieppati - 12 Novembre 2020
Oltre 11mila presenze, migliaia di visite all’Area Espositiva, più di 70 ore di interventi che confermano come il Salone dei Pagamenti, alla sua prima edizione completamente digitale, sia l’evento di riferimento non solo per uno specifico settore di business, ma per i percorsi di innovazione che stanno trasformando il Paese. 
«Quella della “transizione evolutiva”, che chiedeva di immaginare una soluzione completamente digitale e virtuale per un evento nato e cresciuto in cinque anni con la forza del «fisico» come il Salone dei Pagamenti, era una sfida complessa», premette Maria Teresa Ruzzi, responsabile di ABIEventi, provando a fare una sintesi dell’edizione 2020 dell’evento. Una sfida per gli organizzatori di ABIEeventi/ABIServizi, una sfida (e una scommessa) per le aziende partner, ma una sfida anche per tutti i relatori e i partecipanti, che dalla distanza fisica di uno schermo erano chiamati a una forza di comunicazione e di relazione ancora più empatica ed efficace. «L'obiettivo che ci siamo posti, e che abbiamo costruito giorno dopo giorno anche grazie al sostegno, alla collaborazione e ai consigli delle aziende partner che ci hanno accompagnati, era quello di trasformare un evento di grande successo -che nel mezzo della pandemia non poteva più realizzarsi - in un progetto digitale ed editoriale completamente diverso, anche se fedele all’originale, per mantenerne l’identità e l’engagement della nostra community di riferimento», spiega Ruzzi.

I numeri

I numeri macinati dal Salone 2020 in tre giornate di dirette streaming e tv (attraverso il canale Class CNBC), di sessioni e workshop virtuali, ma anche di interazione nelle aree di networking e soprattutto tra gli stand virtuali dello spazio espositivo, dicono che la voglia di evoluzione è stata un grande motore collettivo. Oltre 11mila le presenze complessive, cui si aggiungono i 310mila spettatori che hanno seguito le plenarie su Class CNBC, più di 10mila visite all’Area Espositiva, una media di 200 partecipanti alle sessioni e ai workshop.

Arrivare a tutti

«Sono numeri che confermano il livello qualitativo dell’evento dal punto di vista dei contenuti: da sempre, e anche quest’anno si è avuta la riprova, il Salone è un bacino di idee, un luogo di confronto dove “si fa” innovazione», sottolinea Ruzzi.Idee che hanno trovato spazio all’interno delle 37 sessioni, dei 22 workshop tematici, e attraverso gli interventi di oltre 200 relatori per oltre 70 ore di interventi. «Dal punto di vista dei contenuti, quella appena conclusa è stata infatti un’edizione molto ricca, ma soprattutto caratterizzata da un’estrema concretezza. Le tecnologie innovative nell’ambito dei pagamenti non sono più delle chimere, degli orizzonti lontani, ma rappresentano ormai un filone di sviluppo strategico tanto per le aziende che producono tecnologia, quanto per le aziende che operano nei pagamenti e per le banche. I digital payments, in tutte le loro declinazioni, sono un elemento strategico differenziante, reso ancora più evidente (e urgente) dalla spinta data – a livello globale – dalla pandemia, e dalla forzata riconversione al digitale», spiega la responsabile di ABIEventi.Contenuti che, per la prima volta, hanno anche trovato uno sviluppo editoriale capace di trasformare il Salone in un broadcast multipiattaforma di informazioni: dalla collaborazione con Class CNBC sono nati Cashless News, una striscia quotidiana di informazione sui temi legati ai pagamenti e alle tecnologie di pagamento (vedi qui tutte le puntate), è stato realizzato un format tv esclusivo, Payvolution, nove puntate a tema che hanno ospitato alcuni tra i principali protagonisti del settore, ed è stata potenziata in maniera coerente l'attività di Bancaforte.it, punto di snodo e di coordinamento di tutta la componente editoriale e informativa del Salone. Il tutto accompagnato dal supporto determinante del presidio dei canali social, da Twitter a LinkedIn, che hanno garantito una comunicazione in presa diretta pria e durante i tre giorni dell'evento.«L'attivazione e l'armonizzazione di tutti questi strumenti di comunicazione ha consentito di sganciare il Salone da quello che è forse il limite più grosso degli eventi fisici, quello di essere confinati in un certo spazio e in determinato momento temporale, facendo diventare il Salone un evento "liquido", fruibile da più piattaforme e in qualsiasi momento; un evento che ha rotto le barriere fisiche e - soprattutto - può davvero vivere tutto l'anno, tenendo acceso il flusso di idee, di voci e di informazioni», sottolinea Ruzzi.

Pandemia e PSD2 motori del cambiamento

Attraversando le sessioni e i workshop, il tema pandemia come innesco o come definitiva presa di coscienza di un cambiamento in atto, e non più rinviabile, è stato senza dubbio il filo conduttore più riconoscibile. Che va a toccare sia i grandi scenari strategici, sia le pratiche quotidiane che vedono impegnati operatori e merchant, anche in conseguenza della crescita esponenziale delle diverse modalità di ecommerce, altro fenomeno che ha caratterizzato diversi interventi.Ampio spazio poi alle riflessioni sugli scenari dell’open banking, praticamente in conclusione del primo anno di adozione operativa della Psd2. Il Salone ha rappresentato infatti – anche attraverso gli interventi nelle sessioni plenarie di Fabio Panetta, membro dell’Executive Board della BCE (qui il suo intervento), e di Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d'Italia(qui il suo intervento), l’occasione per fare il punto sulle sfide regolamentari e di mercato beyond PSD2. È emerso come, per adeguarsi alle nuove regole, il mondo bancario italiano abbia condotto un notevole sforzo di coordinamento convergendo su poche soluzioni di natura cooperativa per lo sviluppo delle interfacce dedicate tramite API (Application Programming Interfaces). Ma il lavoro di costruzione delle API non si è esaurito con l’attuazione della PSD2, questo è apparso chiaro a tutti gli attori in campo. Ha anzi preso avvio da queste premesse un nuovo percorso verso l’open banking, supportato anche dalla Commissione europea, che apre nuove opportunità per le banche (e non solo), offrendo l’occasione di ripensare i modelli commerciali e aggiungere nuove aree di offerta tramite lo sviluppo di nuove funzionalità. 

Il Fintech collaborativo

Forte e ricca di spunti interessanti, anche quest’anno, la presenza del mondo fintech, che con le esperienze e i casi aziendali portati al Salone si conferma un mondo estremamente generativo e capace di intercettare in maniera agile le nuove esigenze che emergono dal mercato. Un mondo che, osservandolo sul “palco” del Salone, dimostra di essere sempre più integrato nelle dinamiche delle aziende incumbent: è ormai in atto, insomma, quella cooperazione tra soggetti dalla storia e della dimensioni diverse che solo fino a tre anni veniva vista con scetticismo o, in alcuni casi, con sospetto.

Spazio espositivo, spazio innovativo

Altro aspetto rilevante del Salone 2020, la capacità delle aziende di far evolvere in maniera rapida e propositiva anche le nuove modalità con quali si presentano e raccontano sia al mondo del business, che a quello dei “normali visitatori”. Certo: niente può sostituire il piacere di una stretta di mano e di una chiacchierata di fronte a un caffè, ma le personalizzazioni degli stand virtuali dell’Area Espositiva hanno messo in luce strumenti di comunicazione evoluti che – di contro – spesso non trovano spazio nel contesto di una fiera “fisica”. Parliamo dei video promozionali che molte aziende hanno realizzato ad hoc per la presenza al Salone, ma anche – molto più banalmente – della possibilità di effettuare il download di presentazioni, report, brochure digitali, e avere i materiali direttamente disponibili sul proprio pc o device senza trascinare con se’ per un’intera giornata borse e borsoni pieni di carta, con quindi un contributo importante anche all’impatto dell’evento sul fronte della sostenibilità ambientale. Sembra una cosa banale ma… anche questa è evoluzione.
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