Stabili gli investimenti verso l’Europa dell’Est
di Rosangela, Iannicelli
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13 Aprile 2011
Anche nei momenti più acuti della crisi l’industria bancaria ha mantenuto costante il livello delle attività finanziarie destinate all'area orientale del continente. È quanto emerge dal focus “Banche e investimenti sull’Est” dell’ultimo Rapporto di previsione AFO
Nonostante la crisi il complesso delle banche europee, in particolare quelle italiane, ha mantenuto stabile il livello degli investimenti nell’Est Europa. L’analisi della dinamica delle esposizioni del sistema bancario internazionale, infatti, dimostra che anche nel corso delle fase più acuta della crisi - il periodo di rilevazione va da marzo 2007 a giugno 2010 - le banche dell’Europa occidentale hanno mantenuto costante il flusso degli investimenti sui settori bancari dell’Est. Questo il quadro descritto dal Focus sui “Flussi finanziari delle banche europee verso l’Europa dell’Est” del rapporto previsionale AFO-Financial Outlook messo a punto dall’Ufficio Analisi Economiche dell’ABI e delle maggiori banche italiane che basa la sua analisi sulle statistiche della Banca dei Regolamenti Internazionali.
Quota italiana del 3,2%
Considerando l’incidenza delle esposizioni di un determinato paese sul complesso dell’attivo delle banche creditrici, la quota dell’industria bancaria italiana si è attestata tra il 3 e il 3,2% e quella media dell’Area euro ha segnato livelli tra il 2,5 e il 2,7%, rimanendo sostanzialmente stabile nell’arco di tutto il periodo di rilevazione. Un incremento si è registrato per la quota delle banche tedesche e francesi, cresciuta tra marzo 2007 e giugno 2010 di oltre mezzo punto (dall’1% al di sopra l’1,5%).
Due strategie di sviluppo
Le elaborazioni AFO dimostrano che, mantenendo ferme le quotazioni dei Credit Default Swap (Cds) ai valori relativi all’ultimo periodo di rilevazione (giugno 2010) e calcolando per ciascun settore bancario creditore il Cds medio relativo all’Europa dell’Est, le politiche d’investimento adottate dai sistemi bancari europei nell’Est seguono principalmente due diverse strategie di sviluppo:
da una parte emerge la tendenza, propria di settori bancari come quello tedesco e francese, a strategie d’investimento meramente finanziarie;
dall’altra, si registra un comportamento, in particolare, da parte delle banche europee e dell’Italia, che tende ad adottare un’ottica di più lungo periodo legata allo sviluppo dell’attività e al supporto di strategie produttive.