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25 Aprile 2024 / 19:33
Tech-oroscopo 2014

 
Fintech

Tech-oroscopo: i 6 segni del 2014

di Mattia Schieppati - 7 Gennaio 2014
Cloud, big data (e nuovi modelli aziendali), ma anche droni e moneta virtuale. Fino alla sfida tra smartwatch e Google glass. Ecco i temi tecnologici caldi dell'anno che inizia ...
In un mondo, come quello dell'Information & Communication Technology, che vive di continui annunci profetici, e di invenzioni rivoluzionarie che sbucano a sorpresa e da un giorno all'altro cambiano completamente il panorama consolidato, non è facile fare previsioni su quello che il 2014 ci riserverà. Abbiamo provato a mettere in fila quelli che promettono di essere i trend e i "temi caldi" che nel corso dell'anno polarizzeranno l'attenzione. Ma naturalmente questo è un esercizio che stanno facendo in tanti: IBM traccia la rotta delle 5 innovazioni che cambieranno la nostra vita nei prossimi 5 anni (leggi la notizia), mentre uno studio Ericsson individua le 10 tendenze tecnologiche del 2014 (leggi la notizia).

1. Tecnologie biometriche per la sicurezza

Password addio? Nel 2013 questa richiesta di fuga dall'overload di codici, soprannomi e parole segrete che angustiano ormai gli utenti di qualsiasi servizio web è tornata alla ribalta più volte. Le soluzioni per andare oltre alla "vecchia" combinazione username e password sono diverse, ed è un tema su cui stanno giocando diversi colossi dell'IT. Gli ingegneri di Google stanno lavorando a pen-drive ultrasicure capaci di immagazzinare tutti i codici, di essere inespugnabili (se non dal proprietario), e di poter così risolvere qualsiasi problema di accesso senza dover memorizzare serie di cifre e lettere. Ma del progetto si sa poco, e non è chiaro come una chiavetta Usb possa, per esempio, dialogare con un iPad o uno smartphone. PayPal e Lenovo stanno mettendo a punto il sistema Fido, che dovrebbe prevedere l'identificazione attraverso impronte digitali, e sull'impronta digitale conta anche Apple, che prevede per esempio questo tipo di riconoscimento sull'iPhone 5s. C'è chi scommette che a spuntarla nel 2014 sarà invece il sistema del riconoscimento vocale, sul quale sta lavorando con successo Nuance (ha prodotto il sistema Siri per Apple e Android), che presenta il doppio vantaggio della semplicità d'uso per l'utente, alti standard di sicurezza e costi di implementazione tecnologica contenuti.

2. Cloud & Big Data

Dopo gli anni di avvio, durante i quali le aziende hanno vissuto i sistemi cloud come uno spauracchio (dubbi sulla sicurezza, sulla garanzia “proprietaria” di dati ecc.), nel corso del 2013 le "nuvole" sono diventate ormai una consuetudine. E sistemi cloud sempre più efficienti e capaci saranno, più che una scelta, una necessità nel 2014. Come hanno osservato gli analisti di Gartner stilando una serie di predictions per l'anno che sta iniziando, «che le imprese decidano o no di affrontare il tema big data sotto il profilo degli analytics e delle predictive capabilities, indiscutibilmente la quantità di dati continuerà a crescere, rendendo insostenibili le infrastrutture tradizionali e inevitabile una valutazione dei servizi cloud, come risposta al bisogno di superare i limiti e la rigidità dei servizi di vecchia generazione. Nel 2014, infatti, c’è da aspettarsi una vera e propria esplosione dei dati, anche legata a quelli generati da strumenti e device sempre più connessi (dagli elettrodomestici di nuova generazioni, inseriti in sistemi di domotica, alle automobili con gps di bordo sempre più sofisticati, per esempio), generando un fabbisogno di archiviazione, analisi e condivisione nel cloud».
Più drastico, in particolare per la ricaduta che la combinazione cloud/big data porterà all'interno delle organizzazioni aziendali, è la previsione di John Michelsen, Chief Technology Officer di CA Technologies, azienda attiva nel campo delle IT solutions: «Il cloud è ormai una presenza scontata. Nel 2014 si affievolirà considerevolmente la novità del cloud nel momento in cui ci si renderà conto che non è altro che il nuovo standard operativo. Sebbene il cloud computing sia di fatto rientrato nei ranghi della normalità, molte aziende sono ancora ferme alle prime fasi di adozione, perciò dovranno fare i conti anche con la crescente crisi di personale competente che potrebbe portare a una maggiore diffusione delle cloud pubbliche e private in hosting esterno». Non solo: tutto ciò costringerà le aziende a guardare a nuove figure professionali. Continua Michelsen: «Si impone un cambiamento radicale nella cultura e nel bagaglio di competenze delle aziende. I big data richiedono una nuova figura professionale, il Data Scientist, mentre i progressi registrati nelle tecnologie per la mobilità e il social networking e nelle tecnologie a sensori, come quelle riguardanti per esempio i sistemi di pagamento contactless, ma anche i lettori ottici usati nei processi di registrazione e archiviazione delle merci, dipendono da una riqualificazione del disegno e dell’architettura delle applicazioni e delle interfacce utente – tutte competenze altamente specializzate che al momento scarseggiano e sono difficili da reperire all’interno della singola azienda. Gli esperti ritengono che nel prossimo decennio la quasi totalità delle 30 professioni più richieste richiederà persone qualificate in ambito STEM (sigla che nel mondo anglosassone indica le discipline Science, Technology, Engineering e Math), però l’offerta di questo personale altamente qualificato non sta crescendo a un ritmo commisurato all’evoluzione della domanda».

3. Cybercrime

A monte dell'evoluzione dei sistemi di sicurezza, ovviamente, c'è un'analisi di quelle che saranno le strategie che, nel corso del 2014, metteranno in atto i "cattivi", ovvero i cybercriminali. Quali saranno i fianchi deboli della sicurezza informatica? Quali gli attacchi che privati e aziende dovranno temere? Dopo un anno - il 2013 - di studio e tentativi da parte di hacker e cybercrime, a far la parte della vittime nel 2014 saranno i dispositivi mobili, smartphone e tablet, che sono anche gli strumenti sui quali nell'anno entrante crescerà notevolmente il traffico di e-commerce e di gestione di dati sensibili. A lanciare uno sguardo sui rischi 2014 è Ralf Benzmüller, Head of G Data SecurityLabs. «Dal punto di vista dell’eCrime il 2014 sarà l’anno del furto dei dati dei dispositivi mobili. Ci aspettiamo che vengano realizzate botnet (una sorta di interfaccia "mascherata", controllata da malintanzionati, che fa credere all'utente di star effettuando una normale navigazione, mentre in realtà è vittima di un malware) per smartphone, per distribuire, per esempio, sms di spam». Altro trend che renderà più difficile l'individuazione e il contrasto delle frodi sarà l'utilizzo del dynamic code loading. Spiega Benzmüller: «Nel 2014 i cybercriminali renderanno più difficile individuare i programmi malware. Guarderanno infatti verso la tecnologia via cloud per ordire i loro attacchi o caricare dinamicamente programmi malware su Pc infetti. G Data ha già avuto modo di osservare questa tattica nel 2013 con i trojan bancari. In questi casi i dati sui siti Internet attaccati non sono una componente fissa del codice del malware perché questa viene caricata dinamicamente dal cloud. Gli attacchi risultano così più flessibili e efficaci».

4. Le monete virtuali

Il fenomeno dei Bitcoin, moneta parallela generata attraverso algoritmi e che non prevede nessuna autorità centrale di regolamentazione e gestione (nessuna banca centrale, insomma), nel 2014 potrebbe uscire dal mondo virtuale in cui è nato e considerevolmente cresciuto, e cominciare a diventare moneta di scambio corrente anche nel mondo reale. Le avvisaglie, sul finire del 2013, non sono mancate. Sono ancora pochi (circa 2.100), ma ci sono, i punti vendita fisici che nel mondo hanno cominciato ad accettare pagamenti in Bitcoin (sono costantemente mappati qui www.coinmap.org), e stanno facendo la loro comparsa (il primo, a inizio novembre, a Vancouver in Canada; a dicembre è stata la volta di Helsinki) i primi bancomat che consentono di "cambiare" monete virtuali con valuta reale. Nel solo mese di ottobre 2013 ottobre sono state effettuate transazioni online in Bitcoin per 100 milioni di dollari, e il numero di dealers che accettano questa moneta come strumento di pagamento sono oltre 15mila in 200 Paesi del mondo.
Un fenomeno sorprendente per quanto riguarda i numeri e la crescita degli utenti, ma che proprio perché sfugge a qualsiasi regolamentazione e controllo apre dei grandi interrogativi su tutti i temi legati alla sicurezza e alle garanzie per gli utenti. Un fenomeno che le banche centrali tengono comunque sotto stretta osservazione. E su cui per esempio la Bce si è espressa pubblicamente già lo scorso marzo, quando Benoît Cœuré, membro dell’esecutivo della Bce, responsabile delle operazioni e delle infrastrutture di mercato ha dichiarato - come riporta il Wall Street Journal - che «la Bce non vede primariamente Bitcoin come una valuta, bensì come una sorta di investimento nelle materie prime, ovvero un bene diverso rispetto alle monete ufficiali». Ma ha anche aggiunto che «il ritmo delle innovazioni e l’elevata velocità dei mutamenti di mercato consigliano comunque un’osservazione attenta ai futuri sviluppi». E, proprio a metà dicembre, l'Autorità bancaria europea (Eba) ha messo in guardia dall'uso delle monete virtuali come i Bitcoin che potrebbero far correre il rischio di non poter recuperare i fondi perché questi non sono protetti dalle autorità pubbliche. Inoltre, mette in guardia l'organismo bancario, i "portafogli" archiviati nei computer o negli smartphone «possono essere oggetto di incursione da parte di azioni piratesche, ma anche le piattaforme di scambio possono fallire o cessare improvvisamente la loro attività». L'Eba ha poi annunciato che sta studiando le forme possibili per una supervisione e regolazione di questo nuovo mercato. Da parte sua, la Fed recentemente ha indicato che «innovazioni di tale genere possono comportare dei rischi di frode ma possono anche costituire un sistema di pagamento più rapido, sicuro ed efficace». Il dibattito, insomma, è più che mai aperto.

5. I droni alla porta

Il 2014 sarà l'anno in cui postini, pony express e corrieri vari dovranno cominciare a pensare a cosa fare nel loro futuro. Gli annunci scoppiettanti e scenografici di fine 2013 fanno infatti intuire che il futuro della consegna a domicilio prima o poi passerà dalle mani del postino alle zampette meccaniche di droni volanti (in gergo tecnico, quadricotteri, elicotteri e quattro eliche). Amazon ha annunciato che entro il 2020 sarà in grado di effettuare consegne entro 30 minuti dall'ordine attraverso droni che lasceranno il pacco davanti alla porta di casa (o d'ufficio) dell'acquirente. Un'americanata?
Mica tanto, se si considera che anche i pragmatici corrieri della DHL tedesca hanno attivato, a ottobre, il loro primo drone, che ha superato con successo una fase di utilizzo sperimentale e nel giro dei prossimi mesi potrebbe diventare una modalità standard di consegna in Germania. Già a metà dicembre un quadricottero DHL è stato impiegato per effettuare una vera consegna e ha trasportato un pacco di medicinali per quasi tre chilometri, da una farmacia al centro di Bonn fino al quartier generale dell’azienda. Il volo è durato pochi minuti, e la "missione" è stata effettuata senza problemi o errori. Thomas Kutsch, portavoce dell’azienda, ha dichiarato che l'utilizzo dei droni è pensato soprattutto per effettuare consegne d’urgenza in luoghi difficili da raggiungere dai "normali" postini (per esempio, dice Kutsch, sarebbero ottimi strumenti da impiegare in casi di calamità naturali, come il recente tifone che ha devastato le Filippine).

6. Gadget e nuovi devices

Al di là della solita bagarre di smartphone sempre più evoluti, e di tablet in continua lotta con pc e portatili, a polarizzare l'attenzione del 2014, per quanto riguarda i device, saranno due attesissime novità: da una parte i Google glass, gli occhiali iperconnessi del gigante di Mountain View, che dopo cinque mesi di "distribuzione sperimentale" a pochi fortunati in giro per il mondo dovrebbero, nel 2014, essere messi in commercio per tutti.
Dall'altra, gli smartwatch, gli smartphone da polso, che nelle dimensioni di un quadrante riescono a racchiudere le funzioni di telefono, mail, accesso al web e ai social network, gestione di app. I primi modelli sono stati già lanciati a fine 2013, senza scaldare più di tanto gli entusiasmi del pubblico, ma dopo una fase di carburazione potrebbero diventare l'oggetto del desiderio del 2014.
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