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18 Aprile 2024 / 22:23
 
Fabrick diventa Istituto di pagamento

 
Fintech

Fabrick diventa Istituto di pagamento

di Flavio Padovan - 28 Maggio 2020
Potrà svolgere le attività di Aisp e Pisp, abilitando l’accesso ai conti anche a realtà non bancarie e promuovendo modelli open banking con soluzioni “chiavi in mano”. Una piattaforma in crescita: oltre 1 milione le transazioni API al giorno gestite a maggio
Si amplia la gamma di azioni per la promozione dell'open banking a disposizione di Fabrick. La società guidata da Paolo Zaccardi ha ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia a operare come Istituto di Pagamento e quindi da oggi può svolgere il ruolo di Prestatore del Servizio di informazione sui conti (Aisp) e di Prestatore del Servizio di disposizione di ordini di Pagamento (Pisp), come previsto dalla Psd2.
Per i clienti di Fabrick questo si traduce nella possibilità di portare sul mercato con estrema rapidità e flessibilità servizi completi che, grazie ad un approccio in modalità “as a service”, saranno offerti “chiavi in mano”, accelerando l'evoluzione verso il cosiddetto “invisible banking”. Un vantaggio a disposizione non solo delle banche, ma anche di tutti quei soggetti non bancari, quali assicurazioni, grandi corporate e fintech, che potranno implementare servizi basati sull’accesso ai conti col supporto di un unico partner.
In particolare, sono tre i casi d’uso che l’autorizzazione permetterà a Fabrick. Innanzitutto, “Aisp as a service” che abilita soggetti con core business diversi da quello bancario (definiti da Banca d’Italia “quarta parte” o “pseudo TPP”) ad implementare servizi basati sull’accesso ai dati dei conti; “Pisp per e-commerce”, in cui il cliente è un gateway di e-commerce che potrà affiancare ai classici pagamenti con carta anche il pagamento direttamente dal conto. Infine, “Pagamenti e riconciliazione” tra diversi conti correnti che le imprese usano per la gestione della cassa. Per esempio, in presenza di linee di credito, la TPP può richiedere il pagamento di una rata presso un conto che abbia un saldo sufficiente, evitando casi di potenziale insoluto.
“In questi anni – spiega il Ceo Zaccardi - abbiamo posto le basi per diventare un partner di riferimento per tutte quelle realtà che vogliono innovare e sviluppare rapidamente servizi digitali e alle quali proponiamo soluzioni chiavi in mano che, con l’autorizzazione a Istituto di Pagamento, si completano ulteriormente”. Il 2020 si conferma l’anno di trasformazione in offerte concrete del nuovo paradigma open banking, costruito su piattaforme aperte e collaborative.
Per Zaccardi si affermeranno sul mercato quelle realtà che, indipendentemente dalle loro dimensioni, saranno in grado di offrire ai clienti servizi personalizzati e digitali, guidati da un’innovazione che risponde a bisogni concreti, dei privati così come delle aziende, specialmente le piccole e medie spesso sprovviste di figure e risorse per farsi carico delle tante incombenze legate alle attività finanziarie e amministrative. Bisogni che, mai come in questo momento – sottolinea il Ceo di Fabrick - evolvono anche per effetto di fattori esogeni e imprevedibili come quelli generati dal profondo shock inferto dalla pandemia che, non solo impatta sui comportamenti, ma anche sulle attività economiche e sulla necessità di fare ricorso a servizi finanziari innovativi e convenienti. “È qui, nella risoluzione di un problema reale, che nasce l’opportunità di un profondo cambio di paradigma”, conclude Zaccardi.

Una piattaforma in continua crescita

A confermare la reale evoluzione in atto e il frutto dell’intenso lavoro dei primi due anni di vita di Fabrick, parlano i numeri della piattaforma: a maggio 2019 Fabrick annunciava 1 milione di transazioni API al mese, a maggio 2020 supera il 1 milione di transazioni al giorno, a testimonianza che c’è stata una crescita di 30 volte in un anno, un chiarissimo di un importante incremento di utilizzo di questi servizi.
Ad oggi Fabrick ha integrato in piattaforma il 97% degli Istituti bancari e 198 sono le controparti che usano le oltre 500 API pubblicate. Molti i casi d’uso già in produzione come ad esempio Account Aggregation, Data Enrichment (PFM), Smart Banking, Payment & Collection Engine e il Payment Initiation Sevice (PIS).
 
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