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25 Aprile 2024 / 22:33
 
I mutui non risentono della pandemia

 
Credito

I mutui non risentono della pandemia

- 19 Gennaio 2021
Lo scorso anno sono cresciute del 2,8% le richieste di mutui immobiliari grazie al boom delle surroghe. E nel 2021, in assenza di ulteriori shock, CRIF e Sda Bocconi prevedono una variazione positiva tra il il +11% e il +26%
Il mercato dei mutui immobiliari è cresciuto anche in un anno difficile come il 2020. Crescita che, dopo una partenza lenta, continuerà anche nell'anno in corso, se non si registreranno ulteriori shock. Queste, in sintesi, le indicazioni positive che arrivano da CRIF secondo le ultime analisi basate sui dati del sistema di informazioni creditizie Eurisc. Vediamo più nel dettaglio.
Nel 2020, il ricorso al credito immobiliare da parte delle famiglie è aumentato del 2,8%. Un dato però che è stato spinto – sottolinea lo studio – da un vero e proprio boom delle surroghe e favorito da tassi di interesse estremamente appetibili che hanno stimolato a rinegoziare anche contratti di recente stipula. Lo scorso dicembre si è registrata però una frenata significativa (-9,2% rispetto a dicembre 2019).
Sulla base di un’analisi previsionale recentemente prodotta da CRIF e SDA Bocconi, in assenza di ulteriori shock (ad esempio causati da una terza ondata di contagi) anche per il 2021 ci si aspetta un progressivo recupero delle richieste di mutui, con una variazione positiva tra il +11% e il +26%, con un picco negativo del -5% in caso di scenario meno favorevole.
Per Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, questi dati “confermano la solidità del comparto nonostante l’andamento negativo del credito alle famiglie nel suo complesso, che nel 2020 è stato fortemente condizionato dall’emergenza pandemica e dalle restrizioni fisiche imposte con i lockdown, fattori che incoraggiano in genere i consumatori ad avere un atteggiamento prudente e a posticipare molti impegni di spesa in momenti più favorevoli”.
“Dalla nostra analisi – continua Capecchi - emerge un andamento estremamente variabile nel corso dell’anno, con un congelamento delle richieste durante la fase di lockdown della scorsa primavera e un deciso e rapido recupero a partire da giugno, che è perdurato per 4 mesi fino ad una nuova secca frenata dell’ultimo trimestre, in coincidenza della seconda ondata di contagi che ha colpito il Paese”.
E per il 2021, seppur con una partenza lenta, si stima una crescita del ricorso al credito immobiliare da parte delle famiglie, favorita dall’auspicato miglioramento dello scenario economico e dalla crescente propensione a valutare l’acquisto di abitazioni più confortevoli in virtù delle nuove esigenze abitative emerse durante i periodi di restrizione che hanno obbligato gli italiani a restare in casa.
 
Mutui di importo sempre più alto
Segnali incoraggianti per il comparto arrivano anche dall’andamento dell’importo medio richiesto che, seppur condizionato dall’elevata incidenza dei mutui di sostituzione, che per natura si caratterizzano per importi più contenuti, si è attestato a 133.577 Euro, in crescita del +2,0% rispetto all’anno precedente, quando si era fermato a 130.976 Euro.
Nel complesso, evidenziano gli analisti CRIF, l’importo dei mutui richiesti negli ultimi anni è costantemente cresciuto, facendo segnare il picco degli ultimi 10 anni.
Rimane la propensione delle famiglie a orientarsi verso soluzioni in grado di pesare il meno possibile sul bilancio familiare: complessivamente, infatti, quasi i 3/4 delle richieste presenta un importo al di sotto dei 150.000 euro, con una durata superiore ai 15 anni per oltre il 76% delle domande proprio per spalmare il piano di rimborso su un arco temporale di lungo periodo.
La distribuzione per fasce di importo nel 2020 è rimasta pressoché stabile rispetto all'anno precedente, con una lieve contrazione delle richieste nella classe inferiore ai 75.000 euro (al 22,6% contro il 24% del 2019), compensata da una equivalente crescita nella classe tra 150.000 e 300.000 euro.
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