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29 Marzo 2024 / 07:05
 
Il portafoglio? Affidatelo alle donne

 
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Il portafoglio? Affidatelo alle donne

di Mattia Schieppati - 8 Marzo 2019
Nelle gestione delle "finanze quotidiane", le quote rosa italiane dimostrano una maggiore capacità di controllo e una scelta di consumi più mirati. Sono le tendenze che emergono dall'Osservatorio Hype. Altro che shopping selvaggio…
Concrete, efficaci. Da un certo punto di vista, addirittura essenziali. Altro che frivolezze, giornate di shopping sfrenato in stile Sex and the City e in testa l'idea fissa di un'enorme scarpiera da riempire con un'infinita collezione di inutilità, con tacco o senza. Le donne italiane, dal punto di vista della gestione corrente delle finanze personali e domestiche, dimostrano una grande stabilità ed equilibrio. Indipendenti e oculate, anche nell'amministrazione del portafoglio della gestione familiare.
Questa la chiave di lettura che emerge dall'analisi svolta in occasione dell'8 marzo dall'Osservatorio Hype, che ha passato sotto la lente i dati relativi alle abitudini di spesa e di utilizzo attraverso le operazioni effettuate tramite Hype, soluzione per la  gestione del denaro tramite un'app mobile.
Dei 600.000 clienti Hype, le donne rappresentano circa il 30% dell'audience (oltre 180.000 utenti): il peso del cluster femminile rispetto a quello maschile è maggiore nelle fasce d'età più alte: per la fascia under 18 il cluster femminile pesa il 25% del totale, fino ad arrivare al 33% nella fascia 40-49 anni e al 31,5% nella fascia 50-59 anni. Osservando i dati per aree geografiche, le regioni nelle quali la clientela femminile usa metodi di pagamento evoluti sono la Valle d'Aosta (39,25%) e il Piemonte (35,75%), percentuali importanti le fanno segnare Sicilia (31,14%) e Sardegna (33,20%), mentre la Lombardia registra un 28,67%.
Il tema più interessante che emerge dai dati è quello relativo allo spaccato di categorie merceologiche degli acquisti effettuati dalle donne tramite Hype, rispetto alle tendenze di acquisto maschili. Ed è analizzando questa voce che emerge come il comportamento (ma, verrebbe da dire, la tendenza naturale, una questione di Dna, insomma) dei due generi presenti ancora delle forti differenze e distanze.
La fotografia delle abitudini e delle propensioni all'acquisto e al pagamento delle donne (e degli uomini) italiane emergono da questa curiosa schedatura. La donna si conferma il principale "gestore" della continuità domestica, colei che sostiene le attività "core" della quotidianità. Pur considerando che quella voce "Abbigliamento e Accessori" che staziona alla seconda posizione delle spese femminili potrebbe dare adito a "malevole supposizioni", va considerato che nella voce sta anche il capitolo di spesa dell'abbigliamento per i figli e, spesso, per il marito/compagno.
A ben guardare, però, rispetto alle tendenze di spesa maschili, la donna dimostra più concretezza: un atteggiamento più da formica rispetto a quello maschile (ristoranti, hotel, gadget di elettronica), e una maggiore propensione all'acquisto nei punti vendita fisici rispetto alla propensione dell'uomo all'e-commerce.
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