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28 Marzo 2024 / 08:59
 
Intesa, servizi accessibili anche tramite CIE

 
Sicurezza

Intesa, servizi accessibili anche tramite CIE

- 11 Aprile 2022
L’integrazione del riconoscimento tramite carta d’identità elettronica si aggiunge all'accreditamento come service provider per SPID
Nuovo importante traguardo per Intesa. L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha accreditato la società del gruppo Kyndryl come service provider per il riconoscimento tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE) all’interno dei propri servizi.
Intesa diventa così una delle prime aziende private a offrire l'accessibilità tramite CIE: ad oggi – spiega una nota - sono solo 4 i service provider privati di Carte d'identità elettroniche a fronte delle 27,5 milioni di carte emesse.
Forse anche per questo la fruizione da parte degli utenti per gli accessi ai servizi online è ancora bassa: solo l’8,3% la utilizza per questo scopo, secondo i dati dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano. Una percentuale, spiega però Giuseppe Mariani, General Manager Intesa, che ci aspettiamo “aumenti sensibilmente nei prossimi mesi e anni”. E Intesa vuole contribuire a questa evoluzione, anticipando i tempi del cambiamento: “Integrare il sistema di identificazione CIE all’interno dei nostri servizi consentirà a sempre più utenti un accesso veloce e sicuro. Un grande traguardo”, sottolinea Mariani.
L’integrazione di CIE nelle soluzioni proprietarie consentirà di semplificare ulteriormente, e per un pubblico ancora più ampio di utenti, l’identificazione finalizzata all’erogazione dei servizi Intesa, già recentemente aumentata grazie all’accreditamento di Intesa come service provider SPID.
Secondo Matteo Panfilo, Chief Solution Officer di Intesa,  "L’autorizzazione per Intesa arriva in un momento di grande attenzione nei confronti della CIE, che ci aspettiamo potrà avere importanti evoluzioni nel prossimo futuro, dal punto di vista della user experience e delle modalità di autenticazione - mobile e desktop- ma anche delle nuove possibilità offerte da questo strumento, che nei prossimi anni sarà nelle mani di tutti i cittadini italiani. Questa modalità di identificazione si aggiunge alle modalità di onboarding che Intesa già offre ai propri clienti, rafforzando e completando ulteriormente la propria offerta".
Per Panfilo, un ulteriore aspetto da non sottovalutare nell’evoluzione di CIE è la sua integrazione con l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Caratteristica che rappresenta "un primo passo verso l’integrazione con banche dati nazionali sempre aggiornate, che potrebbe rendere ancor più agevoli i controlli di sicurezza in merito all’utilizzo del documento".
Le potenzialità di CIE, con tutta probabilità, saranno ulteriormente valorizzate nel futuro prossimo. CIE, infatti, è uno dei sistemi di identità digitale che l’Italia ha notificato all’UE e, data la robustezza del suo processo di riconoscimento e conseguente Level of Assurance, potrà dare accesso all’European Digital Identity Wallet, che permetterà a tutti i cittadini UE, entro il 2024, di poter spendere la propria identità digitale in modo interoperabile e internazionale.
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