Appalti, flussi finanziari sotto controllo
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28 Luglio 2015
Diventa obbligatorio il progetto “Monitoraggio Finanziario”, realizzato da ABI e Consorzio CBI per prevenire e contrastare l’infiltrazione di capitali illeciti all’interno delle procedure di affidamento e realizzazione delle grandi opere pubbliche ...
È stato pubblicata nella G.U. del 7 luglio la delibera CIPE n. 15 del 28/01/2015 che, dando attuazione al d.l. n. 90, impone di monitorare i conti correnti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici coinvolte nei lavori di realizzazione d’infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi, attraverso il progetto la cui struttura è stata
sviluppata dal
Consorzio CBI, in sinergia con l'ABI e in collaborazione con il Ministero dell’Interno
.
Il provvedimento rende obbligatorio, per tutti i pagamenti connessi alla realizzazione di grandi opere, l’
utilizzo di conti correnti dedicati e bonifici online
conformi agli standard europei SEPA, che riportano un apposito codice in grado di identificare l’opera a cui il pagamento si riferisce. Ciò permette di disporre di tutte le informazioni utili sulle singole transazioni per poter immediatamente rilevare e segnalare alle Agenzie Investigative, che non dovranno più recarsi presso le sedi di aziende e banche con risparmio di tempo e di denaro, le eventuali anomalie nei flussi finanziari.
Una spinta per la digitalizzazione
“L’obbligo si riferisce a circa 200 grandi opere pubbliche in Italia, ognuna delle quali ha circa 400 aziende collegate in filiera. Ciò richiederà un importante sforzo da parte delle banche a fianco delle Istituzioni preposte al rispetto della legalità - ha detto
Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI
e
Presidente del Consorzio CBI
– Inoltre il Monitoraggio Finanziario è un passo avanti verso la
digitalizzazione del Paese
, con grandi vantaggi. Oggi i controlli delle autorità avvengono in modo analogico, nelle sedi di aziende e banche, con costi che pesano sul bilancio dello Stato. Questo progetto permetterà un monitoraggio a distanza, con un risparmio enorme di risorse pubbliche”.
Controllo di tutta la filiera
“La delibera n. 15/2015 del C.I.P.E., ora pubblicata sulla G.U. del 7 luglio scorso, consentirà l’aggiornamento delle modalità di esercizio del sistema di Monitoraggio finanziario delle grandi opere, sulla base delle Linee-guida disposte dal Ccasgo. Nel novembre del 2014, e istituisce a tal fine, presso il Dipe, un Gruppo di Lavoro appositamente dedicato - ha sottolineato il
Prefetto Saverio Ordine
- La portata della delibera è molto ampia, in quanto permetterà un puntuale controllo sui flussi finanziari inerenti alle Grandi Opere riguardo a tutte le imprese delle filiere produttive interessate alla progettazione e alla realizzazione delle infrastrutture strategiche. Ovviamente - conclude il Prefetto Ordine - il Ccasgo attribuisce grande importanza ad un sistema di controllo che sia in grado di monitorare attentamente i comportamenti economici di tutti i soggetti che partecipano all’attuazione delle Grandi Opere”.
Best practice da esportare
Il progetto “Monitoraggio Finanziario”, nato nel 2009, su richiesta del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica, proprio per consentire un più efficace controllo degli appalti su lavori e la lotta agli illeciti, servizi e forniture attraverso la tracciabilità dei flussi finanziari - ha consentito il monitoraggio dei conti di 750 aziende appaltatrici e subappaltatrici, per un totale di oltre 32.000 operazioni.
Alla luce dei significativi risultati raggiunti dal progetto di Monitoraggio finanziario, il Ministero dell’Interno, in collaborazione col Consorzio CBI e Formez PA, si è aggiudicato un bando europeo per la prevenzione e la lotta alla criminalità. Presentando il progetto “Creation of Automated Procedures Against Criminal Infiltration in public contracts” (Capaci), infatti, ha ottenuto i finanziamenti per estendere il monitoraggio anche ad altre opere pubbliche italiane e supportare la diffusione di questa best practice presso gli altri paesi europei.
Recentemente sono state avviate le attività di dissemination volte a coinvolgere Paesi della Comunità Europea nella sperimentazione del progetto. In particolare, la delegazione italiana, composta da Dipe, Dia, Formez e Consorzio CBI si è recata in Svizzera, Spagna e Croazia.