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11 Maggio 2024 / 02:46
Bassilichi si rafforza nel back office bancario

 
Imprese

Bassilichi si rafforza nel back office bancario

di Giuseppe Goglio - 22 Dicembre 2011
Rilevando le attività su Firenze e Pisa di C-Global e 71 risorse specializzate, Bassilichi estende l’offerta nel back office bancario. Avviata collaborazione con l’Università di Pisa per la creazione di un laboratorio pubblico-privato a supporto dell’innovazione nel nuovo Polo tecnologico ICT toscano
Riuscire a trasformare in un’occasione di sviluppo un’operazione di “salvataggio” occupazionale sollecitata dalle istituzioni regionali. E’ quanto è riuscito a fare Bassilichi rilevando da Cedacri le attività toscane di C-Global e integrando nell’organico della nuova sede di Montacchiello, alle porte di Pisa, 71 dipendenti specializzati ex C-Global. “Per rilanciare l’economia del territorio occorrono iniziative concrete e il coraggio di accettare le sfide. Con questa acquisizione Bassilichi conferma il proprio impegno per la Toscana e, al tempo stesso, coglie un’importante opportunità sul piano industriale per estendere le proprie competenze e l’offerta nel back office a livello nazionale”, afferma Leonardo Bassilichi, DG di Bassilichi.
Grazie alle realtà acquisite, ora sono complessivamente 400 (su un totale di 1100 dipendenti) le risorse dirette impiegate nella Business Unit del gruppo fiorentino dedicata al Back office. Inoltre, Bassilichi amplia le proprie attività al supporto amministrativo per la gestione del portafoglio e delle deleghe, alla gestione dei rapporti bancari con controparti estere, al Back office relativo alle operazioni in titoli sia italiani che esteri, alla gestione totale delle tesorerie degli Enti Locali. Il focus nel Back office nasce dall’analisi delle esigenze del settore bancario in tema di dematerializzazione che ha portato Bassilichi a sviluppare un servizio di ECM (Enterprise Content Management) applicando una metodologia innovativa di BPR (Business Process Re-engineering) che prevede la definizione di nuovi processi produttivi per eliminare i costi ridondanti ed ottenere vantaggi economici. I 400 dipendenti della BU Back office non sono però stati concentrati in un’unica sede, ma rimangono distribuiti tra le varie articolazioni territoriali del Gruppo a livello nazionale. “Preferiamo tenere attive tutte le sedi per offrire un ulteriore valore aggiunto ai nostri clienti – spiega il direttore generale – anche se così perdiamo possibili economie di scala”.

Collaborazione pubblico-privato

L’operazione ha ricevuto il sostegno e l’apprezzamento da parte delle istituzioni e delle amministrazioni locali, che cercavano una soluzione ai problemi occupazionali. «La presenza di Bassilichi a Pisa è un segno di straordinario rilievo. Prima di tutto perché si è risolta una crisi aziendale difficile quale quella della C-Global, grazie alla tenacia dei lavoratori e all'impegno della Regione. Ma è molto di più: è un segno di fiducia nella nostra città, controcorrente, in un momento di crisi”, afferma il sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Per l'assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, sono diversi i motivi di soddisfazione a cominciare dalla positiva e responsabile risposta alle sollecitazioni della Regione, che ha consentito il radicamento ulteriore di un importante gruppo toscano quale è Bassilichi nel territorio toscano e di dare risposta ai problemi occupazionali, offrendo certezze ai circa 100 fra lavoratori diretti e dell'indotto e promettendo ulteriori possibili sviluppi”. L'assessore ha anche sottolineato l'importanza del costruttivo rapporto instaurato con il sindacato e come la presenza di Bassilichi rafforzi il ruolo di Pisa nel campo delle Ict, in perfetta sintonia con le scelte della Regione Toscana di qualificare il settore, anche con la costruzione di un distretto tecnologico ad hoc. “Vogliamo fare sistema e insieme alle istituzioni abbiamo potuto condurre in porto questa iniziativa con cui - spiega Bassilichi - intendiamo dimostrare come sia possibile trasformare una prospettiva negativa in qualche cosa di positivo”.

Un progetto industriale valido

Per quanto attaccato al proprio territorio e sensibile alle vicende dei lavoratori, un imprenditore non può però trascurare l’aspetto industriale di ogni decisione. E così l’operazione C-Global, presentando sicuramente rischi, soprattutto in un momento di congiuntura economica negativa del Paese, è stata portata avanti da Bassilichi dopo aver individuato alcuni elementi che potessero essere utili per l’evoluzione del Gruppo. “Abbiamo trovato persone capaci di lavorare in modalità di centro servizi in linea con il nostro piano industriale – sottolinea Leonardo Bassilichi -. Dalla gestione della materialità ora possiamo ampliare i nostri servizi al livello superiore, quello del backoffice utilizzato da questa materialità, liberando le banche da tante incombenze che impediscono loro di concentrarsi sull’attività di regia”. Aver preso in carico un numero elevato di risorse qualificate significa poter contare su un ampliamento della propria offerta in tempi drasticamente più brevi di quanto sarebbe stato necessario procedendo a uno sviluppo interno. “E’ un servizio che intendiamo andare ad aggiungere a quelli già attivi con i contratti di dematerializzazione e il prossimo passaggio sarà la transizione ai processi in modalità pay-per-use. Le banche – riprende il direttore generale - hanno applicazioni e sistemi e così noi diamo loro i processi con un canone a pezzo in modo da garantire il controllo sui costi di ogni singola lavorazione”.
A dimostrazione della validità del progetto dell’azienda toscana, la definizione in fase di accordo per la transizione C-Global della stessa azienda emiliana come cliente, una sorta di garanzia per la copertura degli oneri derivanti dall’avviamento. “Puntiamo a gestire sempre più processi materiali e amministrativi per conto delle banche, trattati non più come lavorazioni distinte, ma in un concetto di filiera – aggiunge Leonardo Bassilichi -. Siamo pronti a lanciare sul mercato servizi a maggior valore, contribuendo a tagliare i costi sostenuti dalla banche”.

Un ponte tra università e azienda per l’innovazione

Prima ancora che nell’offerta industriale, la nuova sfida ha ricadute immediate nella collaborazione avviata con il mondo accademico. “Abbiamo lanciato un progetto con l’Università di Pisa che porterà studenti e ricercatori all’interno della nostra nuova sede di Montacchiello in modo da creare un ponte con il nostro team R&D, nella consapevolezza del grande valore che questa cooperazione avrà per entrambi” dichiara Bassilichi. “Ci proponiamo di contribuire all’innovazione delle PMI italiane definendo nuove modalità di collaborazione e integrazione che tengano conto delle loro peculiarità. In questo contesto – afferma Paolo Ferragina, professore ordinario del dipartimento di Informatica e prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa - si inquadra il laboratorio pubblico-privato che abbiamo definito insieme a Bassilichi e che risiederà all’interno dell’azienda con l’obiettivo di promuovere innovazione sia nei prodotti sia nei processi aziendali attraverso l’uso di tecnologie ICT avanzate”. “In zona – continua Ferragina - sta crescendo un distretto Ict – Robotica che intendiamo innalzare a livello internazionale, grazie alle eccellenze della ricerca toscana in questo settore. Noi ci impegniamo a tradurre i risultati della ricerca in applicazioni, ma è importante che anche il territorio risponda e Bassilichi sta dimostrando in concreto come questo sia possibile”. Una collaborazione già entrata nella fase operativa, con spazi aziendali a disposizione di studenti universitari per operare a stretto contatto con la realtà imprenditoriale, prontamente supportata anche dalle Amministrazioni locali. “Siamo una provincia con oltre 1.400 aziende attive nel settore Ict e novemila addetti al comparto – sottolinea Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di Pisa -. Un settore dove il terreno fertile è garantito dalla qualità del sistema universitario e dalle infrastrutture utili a favorire il trasferimento della tecnologia”.
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