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06 Maggio 2024 / 12:42
Carradori (TeamSystem): Dalle fintech soluzioni efficaci per imprese e Pmi

 
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Carradori (TeamSystem): Dalle fintech soluzioni efficaci per imprese e Pmi

di Mattia Schieppati - 6 Dicembre 2023
Con la competenza di 415 milioni di fatture processate ogni anno dal Gruppo e partnership consolidate con grandi gruppi bancari, un’analisi di Riccardo Carradori, Presidente di TeamSystem Capital at Work SGR S.p.A., sul mercato e le prospettive di innovazione della filiera dei pagamenti.

Dottor Carradori, con il vostro know-how e la vostra proposta di soluzioni avete uno sguardo allargato su tutto lo scenario del fintech B2B. Qual è, in generale, lo "stato di salute" di questo comparto, e come le aziende italiane stanno sposando questa fase di trasformazione e innovazione?

In Italia ci sono oggi circa 4,4 mln di imprese, con microimprese e PMI che costituiscono più del 99% del totale. Queste realtà storicamente non hanno fra le loro priorità soluzioni fintech, anche se ne avrebbero bisogno, dato il loro limitato accesso al credito bancario. Oggi la finanza tecnologica è più regolamentata rispetto al passato, ma anche più efficiente e flessibile delle soluzioni tradizionali, con un time-to-market straordinario: dalle 48 alle 72 ore, contro 45-60 giorni. I servizi fintech B2B si dividono in due grandi segmenti: Invoice Trading, cessione di crediti commerciali non scaduti; e Direct Lending, finanziamenti a medio-lungo termine assistiti da garanzia statale. Guardando al mercato, le fintech hanno fatto il loro ingresso in Italia fra il 2015 e il 2016, con un’importante fase di proliferazione ed espansione nel periodo pandemico. Oggi le più importanti sono rimaste 2 o 3 in ognuno degli ambiti sopracitati, essendosi meglio strutturate, alcune essendo diventate vigilate e la gran parte lavorando con banche partner. Analizzando il transato totale, però, per tutto l’insieme delle fintech siamo ancora solo all’1% del mercato del credito. C’è ancora molto da fare, visto che la gran parte di queste realtà soffre di nanismo, le più performanti rappresentano un target acquisitivo per le banche e solo poche riescono a raggiungere masse significative restando indipendenti.

Quali sono gli elementi del vostro modello di business che vi consentono di essere presenti ed efficaci rispetto ai bisogni del mercato?

Il presidio diretto dell’intera filiera (dalla raccolta di denaro da investitori professionali con Capital at Work, SGR vigilata da Banca d’Italia e Consob, fino al suo impiego), una valutazione rischi estremamente accurata e un’offerta multiprodotto, operando full digital su piattaforme proprietarie integrate con altri software TeamSystem, così come con info provider e garanti, dando vita a un ecosistema digitale in cui domanda e offerta si incontrano in maniera efficiente. Far parte del Gruppo TeamSystem rappresenta un plus particolarmente distintivo, permettendoci di intercettare potenzialmente i 2 milioni di clienti del Gruppo, che ogni anno processa 415 milioni di fatture per 850 miliardi di euro di valore.

Un elemento complesso è quello che riguarda la regolamentazione. Gli obblighi normativi e di compliance attuali sono uno stimolo e un facilitatore dell'innovazione, o un limite?

Sono vincoli necessari per stimolare lo sviluppo di competenze qualificate, evitare il proliferare di frodi e determinare un perimetro di sicurezza nella concessione del credito. Anche se vorrebbero rappresentare uno stimolo, le ottime intenzioni del legislatore si riflettono però nella pratica in limiti evidenti per le fintech italiane, piccoli operatori che solitamente faticano a gestire il peso dei significativi costi di conformità. Sarebbe auspicabile una maggior sostegno normativo alle fintech italiane, come avviene nel mondo anglosassone. Penso ad esempio all’obbligo di referral: quando un’azienda si vede rifiutare la concessione del credito da parte di una banca, quest’ultima ha l’obbligo di segnalare un sito in cui sono listate le fintech approvate dal Governo che potrebbero far fronte a tale loro esigenza.

Quali sono, rispetto alla vostra attività, gli esempi più recenti di buone pratiche di collaborazione con banche e realtà del settore finanziario?

Per esempio, BancoBPM possiede il 10% di TeamSystem Financial Value Chain, ed è importante sottolineare come la terza banca italiana abbia scelto di investire con noi in questa attività così come in fondi e veicoli di cartolarizzazione gestiti dalla nostra SGR. Sempre per BancoBPM, la collegata Whit-e ha lavorato con Cherry Bank e KPMG alla piattaforma “SuperB”, per l’acquisto dei crediti fiscali derivanti dai Bonus edilizi 110 e Sisma. Le banche che lavorano con noi comprendono il valore di avere un partner industriale per digitalizzare parte delle attività, che gli consente di arrivare a molti più clienti, minimizzando l’assorbimento di capitale regolamentare ed i costi operativi per transazione.

Qual è, guardando al medio termine, il fronte di sviluppo per voi più interessante?

Il cosiddetto “Instant” Invoice Trading e Direct Lending, con supporto documentale prossimo a zero. A premiare, in futuro, saranno fattori che semplificano l’esperienza d’uso dell’utente, come l’immediatezza dell’attivazione del servizio. Entrando a far parte della piattaforma TeamSystem, i nostri clienti potranno contare su un ambiente certificato e sicuro, che ha già passato molte delle necessarie verifiche (es. per le norme antiriciclaggio) e non dovranno quindi ripetere questi passaggi. L’esperienza d’uso per il cliente diventerà soltanto: decido di vendere la fattura, ne verifico eleggibilità e costo, attivo il servizio e la cedo a titolo definitivo. Qualunque sia l’applicativo TS aperto, il cliente sarà sempre a 2 o 3 click dall’avere i soldi sul conto corrente.
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