M-payment, banche vs Telco
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11 Giugno 2012
In Svezia alle numerose iniziative lanciate nel settore dei micropagamenti da operatori telefonici e indipendenti, un pool di grandi banche risponde unendo le forze
Un gruppo di grandi banche svedesi scende in campo nel promettente settore delll’m-payment con un progetto in diretta concorrenza con gli operatori mobili, che puntano invece ad una piattaforma comune per micropagamenti via smartphone.
SEB
,
Swedbank,
Nordea
e
Handelsbanken
, insieme con
Länsförsäkringar
e
Danske Bank
, hanno infatti unito le forze per realizzare
Swish
, un servizio che consente ai privati che dispongono dell’apposita app e del codice identificativo bancario nel cellulare di movimentare denaro fra loro. Il servizio sarà lanciato in autunno. Lo rende noto il quotidiano finanziario
Dagens Industri
.
Nello stesso tempo, Swedbank ha iniziato i primi test di pagamento mobile in alcune catene di negozi a Stoccolma. Il nuovo sistema si chiama
Bart
e consente al cliente che dispone nello smartphone della app di lettura dei codici QR (Quick response) di confermare gli acquisti. Il servizio in fase sperimentale è partito a maggio nei grandi magazzini Åhléns, a Stoccolma, e in alcuni supermercati.
Le banche non sono i primi player a consentire pagamenti in mobilità ai consumatori svedesi. Anzi, ci hanno già pensato gli operatori mobili svedesi a lanciare l’m-payment, attraverso la joint venture
4T
, formata da
3 Sweden
,
Telenor
e
Telia Sonera
che punta forte su un servizio analogo, Wywallet, che sta per essere reso operativo proprio in questi giorni. Tramite
Wywallet
è possibile disporre di un conto nello smartphone che si alimenta tramite banking online e prepagate, con l’obiettivo di consentire ai clienti l’invio di denaro.
Dal canto suo, la piattaforma delle banche Swish è aperta a tutto il mondo del credito. Secondo
Carl Molinero
, responsabile dei pagamenti mobili di Swedbank, “Più banche aderiscono e meglio è”. Molinero non è preoccupato del vantaggio competitivo degli operatori, che lanceranno la loro piattaforma di m-payment a giugno, prima delle banche. “4T è un concorrente forte, vedremo cosa sceglieranno i clienti. Ma ci vuole tempo per cambiare le abitudini dei consumatori. Per esempio, ci sono voluti anni e anni prima che le carte prepagate prendessero piede”, spiega Molinero.
La piattaforma Bart non si affida ad una particolare tecnologia. “Non sappiamo ancora quale sarà lo standard vincente. Ci sono iniziative di m-payment in tutto il mondo e sono tutte diverse fra loro. Vogliamo testare il sistema e capire cosa pensano i clienti”, aggiunge il manager di Swedbank. Per il momento, le banche si affideranno ai codici QR, ma non è esclusa la prossima adozione dell’Nfc. Entrambi i sistemi implicano che il cliente tenga lo smartphone vicino ad un lettore e che il pagamento venga approvato con il prelievo della somma da pagare.
Il settore dei pagamenti mobile è particolarmente ricco di iniziative in Svezia: oltre a Wywallet, proposto dagli operatori Telco, e a Swish, messo in cantiere dalle banche, sono attivi anche i sistemi
Payair
(basato su QR Code) e
Mollet
, l’ewallet di Seamless, operatore svedese che vanta una presenza significativa in India, Pakistan e Sud Africa.