Intesa Sanpaolo cambia lo skyline di Torino
di Giovanni Lefosse
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23 Gennaio 2015
Il grattacielo di Renzo Renzo Piano sarà il nuovo centro direzionale della banca, con un piano completamente dedicato al Centro per l'innovazione. Il tutto all'insegna della sostenibilità
Intesa Sanpaolo ha un nuovo centro direzionale: il grattacielo tra corso Vittorio Emanuele II e corso Inghilterra di nuova costruzione che ospiterà da marzo circa 2.000 dipendenti della banca.
Costata circa mezzo miliardo di euro, la torre ha una struttura trasparente in cristallo e acciaio, occupa 7.000 metri quadrati di superficie ed è alta 166 metri, poco meno della Mole Antonelliana, con 44 piani e 17 ascensori. Nel nuovo centro direzionale troveranno spazio gli uffici di presidenza e le sale per gli organi di amministrazione, le strutture centrali della Banca dei Territori, il Risk Management, i Crediti, il Personale e le aule per la formazione, Intesa Sanpaolo Group Services, Internal Auditing, Intesa Sanpaolo Assicura e altri uffici della banca. Il trentunesimo piano sarà interamente occupato dal Centro per l'Innovazione, con allestimenti tecnologici funzionali alla ricerca.
Non solo uffici
Oltre agli uffici - ampi open space per 80-100 persone distribuiti su 27 piani collegati da una scala vetrata che ha anche funzione di "giardino d'inverno" - il centro di Intesa Sanpaolo avrà anche una mensa e un asilo nido. Inoltre alcuni piani dell'edificio sono aperti alla fruizione pubblica: al piano terra ci sarà infatti una filiale della banca; è stato costruito inoltre l'innovativo auditorium sospeso, completamente privo di strutture di sostegno verticali, che ospiterà una sala polivalente con 364 posti per conferenze, concerti ecc. Infine la serra bioclimatica, con alberi d'alto fusto, occupa tre piani dell'edificio in alto e permette di godere di una vista a 360 gradi sulla città.
Un progetto sostenibile oggetto di studio
L'edificio è alimentato con energia idroelettrica e da 1.600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, con quasi tutti i corpi illuminanti a led e un sistema di illuminazione che regola l'intensità delle sorgenti in funzione della quantità di luce naturale e della presenza di persone. In condizioni di funzionamento normale il grattacielo non ha emissioni inquinanti. Inoltre due pareti vetrate distanti formano la cosiddetta "doppia pelle", una facciata gestita da un sistema centralizzato che regola apertura e chiusura delle lamelle. Il sistema di riscaldamento e raffreddamento non fa uso di gas e sfrutta l'energia termica dell'acqua di falda. L'acqua piovana alimenta sia la rete di irrigazione delle aree verdi sia le cassette di risciacquo dei bagni.
Il Politecnico di Torino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e la Camera di Commercio di Torino, ha dedicato al grattacielo il Master di secondo livello sulla progettazione e costruzione di edifici di grande altezza, che ha permesso a 35 studenti di compiere un percorso formativo, in aula e sul campo, coniugando materie tecniche ed economiche.