Amazon, la tentazione di farsi banca
di Mattia Schieppati
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3 Luglio 2015
Al via entro l'anno anche in Europa il servizio Amazon Lending. Negli Usa eroga prestiti alle imprese fino a 600 mila dollari, con interessi dal 6 al 14%. Da chiarire il quadro delle regole
Nelle loro intenzioni entro l'anno arriverà anche in Italia (oltre che in Canada, Francia, Germania, Spagna, Uk, India e Cina) Amazon Lending, il servizio di prestiti finanziari che il gigante della vendita online eroga a rivenditori terzi che utilizzano la piattaforma. Il servizio è già attivo dal 2012 negli Stati Uniti e in Giappone e rappresenta un'importante fonte di finanziamento per tante aziende.
L'azienda di Jeff Bezos concede prestiti "su invito", ovvero proponendo i finanziamenti in base ad algoritmi interni che analizzano la popolarità dei prodotti di un venditore, la frequenza con cui si esauriscono le scorte e i cicli d'inventario.
Secondo le anticipazioni, il servizio di Amazon offrirà prestiti da tre a sei mesi per un ammontare che va dai 1.000 ai 600 mila dollari. I guadagni arrivano da un doppio binario: gli interessi sui prestiti (che in Usa oscillano tra il 6 e il 14%), e una garanzia dal rientro dei capitali sulle vendite effettuate tramite il Marketplace della stessa Amazon, lo spazio destinato ai venditori terzi che al momento rappresenta il 40% delle vendite dell'intero sito di e-commerce.
L'allargamento del servizio all'Europa, e soprattutto a due enormi mercati come quello cinese e quello indiano, secondo gli analisti rappresenta una mossa difensiva di Amazon rispetto all'ormai diretto rivale (cinese) AliBaba, che quasi fin dalla nascita ha costituito una branch destinata ai prestiti e finanziamenti. Ma ancora non è chiaro a quali regolamentazioni dovrà rispondere in Europa e nazione per nazione, Italia compresa, questa nuova linea di attività del gigante americano.