Un patto per le imprese
Migliorare la relazione banca-impresa e la capacità di credito delle piccole e microimprese, questi gli obiettivi del protocollo d’intesa sottoscritto a Napoli tra ABI, Unioncamere e Consiglio dei Dottori Commercialisti
Se è vero che l’unione fa la forza, perché non provarci testando nuove partnership e mettendo in campo soluzioni altre a sostegno della produttività? Luogo simbolo di un disagio economico non solo sociale, Napoli è la città in cui l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e Unioncamere hanno sottoscritto il protocollo d’intesa finalizzato a migliorare la relazione banca-impresa e la capacità di credito delle piccole e microimprese.
Migliorare la quantità e la qualità dell’informazione finanziaria, aumentare la possibilità di accesso al credito delle piccole imprese, e sostenere percorsi virtuosi tesi a migliorare l’attendibilità e la trasparenza informativa aziendale nonché a promuovere la legalità dei comportamento economici sono gli obiettivi dell’intesa. Ai sensi del protocollo, i soggetti firmatari si impegnano a diffondere i progetti avviati dall’ABI in tema di autodiagnosi dell’impresa tramite piattaforme web; a condividere ed avviare iniziative di educazione finanziaria rivolte ai piccoli imprenditori; ad implementare, a livello locale e come prima applicazione sperimentale, un progetto per l’attestazione degli asset aziendali per favorire un processo di convergenza tra i valori contabili e i valori oggetto dell’informativa trasmessa alla banca (resta ferma l’assoluta libertà e responsabilità delle banche di applicare i propri modelli di analisi del rischio di credito e, ovviamente, di assumere le decisioni conseguenti).
L’iniziativa pilota prevede l’identificazione della figura di un professionista dotato di requisiti di onorabilità e professionalità, nonché di autonomia e di indipendenza rispetto alle singole imprese interessate – secondo un apposito elenco tenuto dalle Camere di Commercio in coordinamento con Unioncamere, con l’ausilio di rappresentanti degli Ordini territoriali dei Dottori Commercialisti – il cui compito è quello di attestare l’esistenza di taluni specifici asset (crediti vantati nei confronti di terzi, rimanenze di magazzino, ecc.), tra cui anche asset immateriali. Ad attestazione avvenuta, il professionista rilascerà all’impresa una dichiarazione che quest’ultima potrà utilizzare nei rapporti con il sistema bancario, al momento della richiesta di finanziamento. Le banche aderenti all’iniziativa avranno così un supporto informativo aggiuntivo da considerare nel proprio processo di valutazione del merito creditizio.