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26 Aprile 2024 / 22:44
 
Frenata estiva per i mutui

 
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Frenata estiva per i mutui

di Flavio Padovan - 6 Settembre 2021
Le richieste scendono del 21,4% a luglio e del 27,1% ad agosto, tornando ai livelli del 2019 pre-pandemia secondo i dati dell'Osservatorio Crif. In aumento le richieste degli under 35 e l'importo richiesto, anche per la diminuzione delle surroghe
Rimbalzo tecnico per le richieste di mutui e surroghe. Dopo un primo semestre dell’anno caratterizzato da un aumento del 20,6% rispetto al corrispondente periodo del 2020, nei mesi di luglio e agosto le istruttorie sono scese rispettivamente del 21,4% e del 27,1%, tornando ai volumi che si registravano nel 2019, prima dell’esplosione della pandemia.
A rivelarlo è il Barometro Crif, che però ricorda come questo dato sia condizionato dai volumi elevati di richieste registrati nei mesi estivi del 2020, quando si erano concentrate le domande accumulate durante il primo lockdown. Secondo Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, “al netto dell’andamento degli ultimi due mesi, che scontano il confronto con un corrispondente periodo fortemente condizionato dalla prima ondata pandemica, nel complesso il numero di richieste di mutui e surroghe risulta sostanzialmente allineato ai volumi del 2019”. Inoltre, sottolinea ancora Capecchi, “la domanda è prevalentemente sostenuta dai nuovi mutui d’acquisto, a conferma della centralità della casa nei progetti di investimento degli italiani, mentre le surroghe continuano a ridurre il proprio peso a causa della progressiva contrazione della platea di mutuatari per i quali la rottamazione del vecchio finanziamento risulta ancora conveniente”.

Under 35 sempre più interessati al progetto Casa

Osservando la distribuzione delle istruttorie di mutuo in base all’età del richiedente, una bella sorpresa è la vivacità degli under 35. Stimolati probabilmente dalle agevolazioni statali, dai tassi prossimi ai minimi storici e dal costo delle abitazioni ancora appetibile, sono arrivati a rappresentare quasi il 30% delle richieste totali. Più precisamente, gli under 35 incidono per il 29,5% sul totale contro una quota del 27,1% del corrispondente periodo 2020 e del 27,6% di inizio anno.
Nel complesso questa fascia di età risulta l’unica ad aver fatto registrare volumi di richieste in crescita nei primi 8 mesi dell’anno in corso, risultando pertanto fondamentale per la tenuta dell’intero comparto. Anche se – evidenzia il Barometro Crif -le richieste dei clienti tra i 35 i 44 anni risultano maggioritarie anche in questa prima parte dell'anno, con poco meno di un terzo del totale. Ciò non toglie la rilevanza dell'incremento di domanda da parte degli under 35, fondamentale per lo sviluppo del settore, come sottolinea Capecchi: “I tassi di interesse sono ancora prossimi ai minimi storici, i prezzi al metro quadro degli immobili sono appetibili e le prospettive di ripresa dell’economia si stanno consolidando. Il combinato congiunto di questi fattori di per sé spiega perché i giovani stanno guardando all’investimento immobiliare con ritrovata fiducia. Alla luce di questo, i mutui per gli under 35 potrebbero diventare un importante driver per il rilancio del settore nel suo complesso, con una dinamica che si prevede possa proseguire anche nel corso dei prossimi trimestri malgrado l’incognita rappresentata dal possibile rialzo del costo del denaro”.

Importi maggiori e piani di rimborso più lunghi

Tra gli altri dati interessanti contenuti evidenziati dal Barometro Crif, c'è la costante crescita dell’importo medio richiesto, che dopo aver toccato il record assoluto degli ultimi 15 anni nel mese di luglio, con 141.422 euro, ad agosto si è attestato a 137.945 euro. In leggero calo, ma comunque in aumento del 6,1% rispetto al corrispondente mese del 2020.
Anche in questo caso – spiegano gli analisti di Crif - il dato è condizionato sia dalla propensione degli italiani a richiedere un importo più elevato grazie ad un costo del denaro estremamente contenuto, sia per la minore incidenza dei mutui di sostituzione, che per natura si caratterizzano per un importo più basso.
Se da un lato gli italiani mostrano di privilegiare mutui per un importo compreso tra i 100.000 e i 150.000 euro, che restano ancora la soluzione preferita dalle famiglie italiane con il 29,8% del totale, al contempo si consolida l’orientamento verso piani di rimborso sempre più lunghi, con il 79,5% delle richieste che vede una durata superiore ai 15 anni nel tentativo di ridurre quanto più possibile il peso della rata rispetto al reddito disponibile. Nello specifico, la classe maggiormente richiesta risulta essere quella tra i 25 e i 30 anni, con il 26,8% del totale, per altro l’unica ad avere visto crescere il proprio peso rispetto alla corrispondente rilevazione del 2020.
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