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Se telefonando…

 
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Se TELEFONANDO…

di Flavio Padovan - 12 Gennaio 2012
L’alternativa al contante verrà dall’integrazione tra le carte di plastica e una grande passione degli italiani: i cellulari. A CARTE 2011 in primo piano le novità dei sistemi di pagamento mobile. E con la spinta del decreto Monti il futuro degli e-payment si accelera
Telefonini o banconote: quale delle due passioni degli italiani avrà il sopravvento? A CARTE 2011, il più importante evento italiano dedicato alle carte e ai pagamenti innovativi, le soluzioni che permettono di trasferire denaro utilizzando cellulari, smartphone e tablet sono state al centro dell’attenzione perché, dopo molti anni di sperimentazioni, sembrano ora sul punto di conquistare uno spazio importante. Complice l’evoluzione della tecnologia che permette di offrire una gamma di sistemi semplici per effettuare micropagamenti o transazioni più complesse. Il mercato offre soluzioni di prossimità e contactless, addebito sui conti telefonici, remote payments tramite mobile banking, sistemi internet come gli App store, ecc. Un concreto aiuto per la transizione dalla carta moneta agli e-payment nelle loro varie declinazioni, è arrivato dal nuovo Governo, che nel suo primo atto normativo ha voluto inserire alcuni provvedimenti che disincentivano l’utilizzo del contante, mostrando così grande attenzione a questo tema.

Il decreto Monti: la PA come volano dei pagamenti elettronici

Non sarà un Natale felice per gli appassionati delle banconote: il decreto “salva Italia”, pubblicato il 6 dicembre, ha ridotto l’ammontare massimo dei trasferimenti in contanti tra privati a 1.000 euro, e impone una vera e propria svolta verso i pagamenti elettronici alle amministrazioni pubbliche. Queste, infatti, oltre ad avere l’obbligo di modernizzare i loro sistemi di riscossione attivando strumenti telematici e istallando Pos, non possono più pagare cash pensioni, stipendi e anche compensi ai fornitori se l’importo è superiore a 1.000 euro, ma devono accreditare le somme su conti correnti bancari o postali, carte prepagate o altri sistemi interbancari scelti dal beneficiario (si veda box). Non si tratta solo di dichiarazioni di principio perché il decreto prevede un complesso di sanzioni per chi “sgarra”. E rischiano anche gli operatori finanziari che, in caso di violazioni, non effettuano le segnalazioni previste al Mef e all’Agenzia delle Entrate.

War on cash: vicini alla svolta?

I due principali interventi in tema di monetica inseriti nel decreto la normativa che riduce la circolazione dei contanti e la modernizzazione dei sistemi di pagamento della PA rientrano tra quelli da anni invocati da banche e operatori del settore per convincere gli italiani a spezzare lo speciale rapporto che li unisce da sempre alle banconote. Sarà allora il decreto Monti la tanto attesa svolta capace di diffondere l’utilizzo di carte e bonifici a livelli europei? Oppure le “killer application” saranno i sistemi di pagamento che permettono di usare device ampiamente diffusi, come appunto i telefonini? Difficile dirlo, anche perché lo scenario è in continua evoluzione e sono numerosi i fattori su cui occorre incidere per un’azione efficace in tale senso. Proprio poche settimane prima della pubblicazione del “salva Italia”, Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI, aveva aperto CARTE 2011 dichiarando: “La strada per limitare l’uso del contante a favore di strumenti più moderni, evoluti, sicuri è ancora lunga e richiede continui interventi regolamentari, tecnologici e d’innovazione”. Comunque, la direzione dei provvedimenti del Governo è sicuramente giusta e, anche se la soglia per i trasferimenti cash è rimasta molto superiore rispetto alle attese vanificando in parte la sua portata, fornirà un contributo significativo alla “guerra al contante” che le banche stanno portando avanti, come dimostrano i dati ABI - Consorzio Bancomat diffusi a CARTE. Ma a che punto siamo? Come sta cambiando il panorama competitivo? Quali sono i trend più significativi in termini di sicurezza, marketing e comunicazione?

Numeri in continua crescita

Sono circa 80 milioni le carte di pagamento bancarie in circolazione in Italia, con un aumento del 4% in un anno e dell’8% nell’ultimo triennio. A crescere sono soprattutto le prepagate, che fanno registrare un incremento del 16%, e sono anche le più utilizzate. Trend positivo anche per le carte di credito (+6%) e di debito (+1%). Diminuiscono, invece, le revolving (-6%) e le carte opzione (- 5%) confermando la tendenza in atto da qualche anno che vede gli italiani sempre meno attratti da carte collegate a forme di finanziamento. Per quanto riguarda la suddivisione geografica, il denaro di plastica è concentrato prevalentemente al Nord (56% delle carte), seguito dal Centro (24%) e dal Sud (20%). È sempre più nume rosa e capillare sul territorio la rete di infrastrutture dedicata ai pagamenti e prelievi: i Pos sono ormai 1,2 milioni e gli Atm oltre 46 mila.

Italiani pigri con le carte

Non tutte le carte in circolazione sono però utilizzate dagli italiani: quelle attive, che hanno cioè fatto almeno un’operazione nel 2010, sono 54 milioni (68%): il 92% delle carte di debito (30,6 milioni), il 48% delle carte di credito (17,3 milioni), l’85% delle prepagate (4,5 milioni) e il 46% delle revolving (1,5 milioni). La quota pro capite di operazioni è il parametro che ci vede ancora lontani dal resto dell’Europa: in Italia siamo arrivati a 27 transazioni con carte per abitante (erano 26 nel 2009), mentre sono circa 61 nella Ue e addirittura 65 se consideriamo i soli paesi dell’Eurosistema, con punte di 170 operazioni in Finlandia e 136 nei Paesi Bassi e Regno Unito.

Migliora la sicurezza

Come ha sottolineato Sabatini, “fattore chiave per favorire l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici e l’uso di canali innovativi è la garanzia in termini di sicurezza alla clientela finale”. Su questo fronte l’Italia si è già impegnata molto: il 66% degli Atm, ad esempio, utilizza la tecnologia a microcircuito ed oltre la metà sono dotati di un kit antifrode. Nei Pos la percentuale di terminali migrati a microcircuito è addirittura del 97%. La determinazione delle banche in questo campo si evince anche dal rapporto tra transazioni fraudolente e totale delle operazioni che nel 2010 è sceso allo 0,046% contro lo 0.051% dell’anno precedente, consentendo al mercato italiano di conquistare una posizione eccellente nel confronto internazionale.

Canali innovativi

La tecnologia, oltre ad aumentare la sicurezza, permette di offrire nuovi prodotti e servizi, favorendo l’affermazione di canali di relazione banca-cliente complementari allo sportello e integrati tra loro grazie alla maggiore diffusione dei servizi internet presso le famiglie italiane. Il cliente ha una disponibilità sempre più capillare di strumenti di accesso (quali Atm e Pos), ha un ampio ventaglio di tipologie di carte offerte che spaziano dagli strumenti tradizionali (carte di credito e di debito) a strumenti innovativi (prepagate e carte conto). A questo si affiancano i servizi che sfruttano il canale on-line e che consentono un contatto immediato e veloce con la clientela. Ad oggi circa 18 milioni di persone hanno conti abilitati ai servizi di internet banking proposti ormai dal 99% delle banche. “È opportuno - ha sottolineato Sabatini - che l’offerta bancaria (servizi di pagamento in testa) non si fermi nella ricerca di più innovativi canali di interazione con il cliente per consentire di ottenere continui vantaggi, soprattutto nel nostro Paese, dove in questo ambito ci sono ampi margini di miglioramento”

Mobile, che passione!

Uno dei canali in maggiore espansione è certamente quello del “mobile”. Nell’area espositiva di CARTE molte aziende hanno proposto soluzioni innovative in questo campo: dalla possibilità di acquistare biglietti dell’autobus o pagare una corsa in taxi inquadrando con la telecamera del proprio cellulare un QRCode, a dispositivi in grado di trasformare uno smartphone in POS. Si moltiplica, in particolare, l’offerta di sistemi che utilizzano la tecnologia contactless Nfc Near Field Communication ideale per i micropagamenti di tutti i giorni, come dimostrano i grandi progetti pilota attuati anche in Europa. Riguardo ai mobile payment, la varietà di soluzioni realizzabili è molto ampia e tutte sono caratterizzate da un grande potenziale di sviluppo, tanto da immaginare un’evoluzione nell’industria dei pagamenti che porti al superamento della carta di plastica a favore dei tablets e altri device interattivi. In Italia già il 20% delle banche offre servizi di mobile banking che sono utilizzati da circa 6,4 milioni di utenti.

Boom per i pagamenti online

I pagamenti online sono oggi uno dei canali che registra i maggiori tassi di crescita tanto che alcune stime indicano che nel 2014 il 20% delle transazioni commerciali avverrà su internet. Il numero delle operazioni effettuate in rete con strumenti elettronici prepagati è cresciuto del 33%, quello delle transazioni con carte di credito del 15% e quello dei bonifici online del 24%. L’incidenza percentuale dei pagamenti online è diversificata a seconda degli strumenti che consideriamo: 50% nel caso delle carte prepagate, 25% in quello dei bonifici automatizzati (utilizzati in gran parte anche nei pagamenti tra imprese), 9% per le carte di credito. Secondo Sabatini, “in un mercato dove si stima che il volume delle transazioni aumenti a ritmi vicini al 50% nei prossimi 3 anni, la scelta di come posizionare l’offerta e l’individuazione di un modello di business anche attraverso partnership tra banche e operatori non bancari riveste importanza strategica per cogliere le opportunità nel breve periodo e assicurare sostenibilità nel lungo periodo”.

Cash, nuovi limiti per privati e PA

Il decreto Monti del 6 dicembre 2011 contiene una serie di disposizioni che mirano a ridurre l’utilizzo del contante a favore di carte e strumenti di pagamento elettronici. Le principali novità sono contenute nell’articolo 12, di cui riportiamo i punti più significativi:

Nuova soglia per la tracciabilità.

Scende a 999,99 euro il limite per l’utilizzo del contante nelle transazioni tra privati. In precedenza l’importo massimo era di 2.499,99 euro. La nuova soglia si applica non solo al cash, ma anche ai titoli al portatore e (dal 31 dicembre) ai libretti di deposito al portatore.

PA, modernizzare i sistemi di pagamento.

Le amministrazioni pubbliche centrali e locali sono obbligate ad attivare strumenti telematici per le operazioni di pagamento, abbandonando i sistemi basati sull’uso di supporti cartacei, con l’obiettivo di ridurre i costi finanziari e amministrativi legati alla gestione del contante e modernizzare e rendere più efficienti i processi.

Stop alle pensioni cash.

È fissato il limite massimo di 1.000 euro per i pagamenti effettuati per cassa dalle PPAA e dai loro enti. Oltre tale importo pensioni, stipendi e compensi in genere devono essere accreditati sui conti correnti bancari o postali dei creditori o devono essere regolati con altri strumenti di pagamento interbancari scelti dai beneficiari, incluse le carte prepagate. La norma prevede che l’ammontare massimo può essere modificato con decreto del ministero dell’Economia.

Conto corrente di base.

Il Ministero dell’Economia e l’ABI devono concordare le caratteristiche di un conto corrente che, con un livello minimo di costi coerente con la finalità di inclusione finanziaria, preveda un numero adeguato di servizi e operazioni, compresa la disponibilità di una carta di debito. La convenzione deve essere stipulata entro 3 mesi dall’entrata in vigore del decreto.

Pos nella PPAA.

Il ministero dell’Economia deve promuovere convenzioni con gli intermediari finanziari che favoriscano l’adozione di Pos (Point of Sale) da parte delle amministrazioni pubbliche a condizioni agevolate.

Riduzione delle fee.

Entro tre mesi l’ABI e le associazioni delle imprese devono definire regole per ridurre le commissioni a carico dei beneficiari dei pagamenti con le carte.

Controlli fiscali.

Anche l’Agenzia delle Entrate è tra i destinatari delle comunicazioni sulle infrazioni delle norme sul contante per effettuare controlli di natura fiscale.

Interattivo e innovativo

È stato un successo il nuovo format di CARTE in ottica social. La possibilità per i partecipanti di votare tramite smartphone i quesiti dei sondaggi proposti in diretta durante le sessioni dai chairpeople e di inviare messaggi pubblicati in tempo reale sulla liveboard alle spalle dei relatori, ha favorito una nuova interattività e un maggiore coinvolgimento, arricchendo il dibattito di spunti inaspettati. Una scelta di innovazione che era iniziata già prima dell’evento con il sito dedicato www.carte.abieventi.it, una piattaforma social dove i partecipanti e gli utenti internet registrati hanno potuto, tra l’altro, lasciare commenti, opinioni, domande contribuendo così a orientare i lavori delle varie sessioni. Un’interazione che continua anche dopo la chiusura dell’evento, grazie a “Corner online”, l’area riservata ai partner per scaricare documenti di approfondimento e partecipare a iniziative di follow up.
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